mercoledì 1 novembre 2006

Sabato mattina, è vero, sono stata MIA del tutto, ed è stato a dir poco fantastico, solo che poi, il prezzo da pagare è stato un po’ salato, perchè ho avuto a disposizione solo il pomeriggio per espletare tutti gli impegni che ogni donna che lavora deve per forza concentrarli e portarli a termine di sabato.. Vabbè, insomma, ho dovuto “correre alla Speedy Gonzales, anche perché alle 19 e 30 si doveva andare a casa di Robertino e Sonia per poi partire tutti in quel di Treviso, dove si andava a festeggiare in un ristorantino tipico della zona, che cucina il pesce alla grande, il compleanno dell’amica Mariuzi. Sinceramente, appena l’ho vista, mi sono accorta che Sonia non era del tutto in forma, e gliel’ho pure detto. Ma lei è una donna sempre molto tranquilla e serena, perciò senza farsi tanti problemi, ha preso per mano Piccola Peste, l’altra mano l’ha appoggiata sopra il suo enorme pancione ormai arrivato quasi al termine dei nove mesi, ed è salita in macchina.
Cena squisita , serata divertentissima, siamo un gruppo di amici affiatati, che stanno davvero molto bene insieme. Abbiamo sentito la mancanza di Anna e Lorenzo. La loro storia è proprio finita. Peccato. Davvero. Si. Ci mancavano molto.
Stavamo mangiando il dolce quando Sonia, ad un certo punto dice: "Ehm… ragazze…mi sa che Aurora vuole nascere, anzi, è tutta oggi che ci sta provando, si, insomma, è da stamattina che sono iniziate le contrazioni…e da circa un’ora si fanno sentire ogni dieci minuti". Sofia, vedendo la mamma in difficoltà e il papà preso un po’ dal panico, si mette a piangnucolare: “Ina, che cos’ha la mamma? La prendo in braccio, la coccolo un po’, le dico “ Sofia, mi sa che Aurora si è stancata di stare nel pancione della mamma e sta facendo un po’ di capricci, ma non devi preoccuparti, la mamma sta bene, dai vai a darle un bacetto ”. Sonia si prende Sofia tra le braccia, la tranquillizza e la riempie di baci.
I dolori cominciano a farsi sentire più acuti , insistiamo tutti per portarla in ospedale a Treviso. Niente. Non ne vuole sapere . Lei vuole andare nell’ospedale dove è stata seguita. Per non farla agitare la si accontenta. E’ mezzanotte passata. Si parte per la provincia di Venezia. Roberto, deve prima portare Sofia dai nonni. Bacia Sonia…” Amore mi raccomando stai tranquilla, sistemo Sofia e arrivo, ti amo, ti amo tanto”. Io e Paola intanto andiamo a casa sua a prendere la valigetta già pronta con tutto l’occorrente per Aurora e poi via di corsa in ospedale. Quando arriviamo troviamo gli amici ancora tutti là, in sala d’attesa. Sonia è già in sala travaglio. Arriva anche Roberto, è agitato, non se la sente di assistere al parto. Proviamo ad insistere, ad incoraggiarlo. Niente da fare, non c’è verso. Lo salutiamo verso le tre di notte. Prima di addormentarmi… penso che… domani vedrò Aurora. Ho il cuore pieno di gioia. Alle sei e mezza del mattino sento lo squillo del cellulare è un sms. Accendo immediatamente la luce per leggerlo:
”E’ nata AURORA!!! Alle 05,50. Pesa 3 kg e 600 grammi. E’ lunga 49,5 cm. E’ identica a SOFIA. Il parto è stato veloce e Sonia sta bene. Siamo molto felici. Un bacio.”Mi commuovo. E’ inutile, non c’è gioia più grande nella Vita! L’arrivo di un bambino è una gioia Immensa. Infinita.
Aurora è bellissima, davvero identica a Sofia. Un’altra piccola meravigliosa Indios.
La reazione di Sofia alla vista della sorellina è stata una sorpresa per tutti. Quando l’ha vista in braccio alla mamma, le si è seduta accanto, con la sua manina paccioccotta l’ha accarezzata e le ha sussurrato: “ Ti voglio bene, Aurora”.
Senora

1 commento:

  1. #1 02 Novembre 2006 - 19:03

    Sto piangendo, Nair...il ricordo di momenti passati si è allargato nell'anima...che bello l'arrivo di una nuova Vita...ti abbraccio forte, stasera un po' di più!

    Blue
    timeline

    #2 03 Novembre 2006 - 21:44

    E' un ricordo che non ci lascia mai... ed è sempre così vivo... così meravigliosamente vivo...
    Un bacio, Blue.
    Nair
    SenoraNair

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Non so se il mio blog possa piacerti, parlo di me, e magari a te non interessa, posso capirlo.
Vabbè, comunque… ciao !