domenica 26 dicembre 2010


                                                                                                    



01.01.2011...

Si Ardovig,
è proprio bello il Santo. E non solo lui è bello. E’ bella soprattutto la mia Città.
Per noi padovani è impossibile non amarla, ma credo  che, anche  chi viene a visitarla non possa poi concederle uno spazietto  del loro cuore, e stai sicuro che,  chi nel descriverla racconta della sua bellezza  elegante e del suo fascino discreto, dice assolutamente il vero.
Io qui, la mostro di notte, ripresa  come meglio ha potuto fare lo scatto  di un cellulare che nemmeno so usare tanto bene, (pampe che sono ^.^), ma non potevo non fermare questi due momenti :  la cupola del Santo illuminata e il Prato della Valle festante di luci natalizie.

Dal web ho estratto queste righe che parlano di Lei,  ma io consiglio a chiunque di viverla almeno per un giorno…



Padova è città elegante e dal fascino discreto.

Una delle mete più importanti è la Basilica di Sant'Antonio, ma l'eredità artistica e culturale di Padova si scopre in ogni angolo del centro storico.

Padova, la dotta. La sua Università, una delle più antiche d'Europa, ospitò nel 1492 un professore d'eccezione, Galileo Galilei. Mentre pochi anni più tardi, nel 1501, si iscrisse Copernico, il padre di una delle più grandi rivoluzioni scientifiche.

Padova, la religiosa. La sua Basilica di Sant'Antonio è un importantissimo luogo di culto dove ogni anno arrivano in pellegrinaggio migliaia di devoti a venerare le spoglie del santo più amato del mondo, Sant'Antonio. Due volti per una città che conserva intatto il fascino di una storia millenaria, dai paleoveneti fino alla Repubblica Serenissima.

Padova è bella da vivere senza fretta, percorrendo le vie del centro e ammirando i gioielli architettonici di cui si è arricchita nel tempo. Gioielli che parlano di arte romanica, rinascimentale e neoclassica. Prima fra tutti la Cappella degli Scrovegni che conserva all'interno uno dei più importanti cicli di affreschi di Giotto, realizzato tra il 1305 e il 1306 e recentemente restaurato. Oppure il celebre Palazzo della Ragione, un tempo centro giuridico e amministrativo della città, oggi sede espositiva.

E ancora il Prato della Valle, che incanta per la sua forma ellittica e per la sua vastità (è una delle piazze più grandi d'Europa con i suoi 90.000 metri quadrati di superficie) e per le emozioni che sa suscitare con quell'isola verde centrale e le 78 statue che la circondano.

Mentre lo storico Caffè Pedrocchi è il simbolo della vita culturale e commerciale di Padova. Un edificio di architettura neoclassica dove è piacevole fermarsi per trascorrere una serata speciale, o semplicemente per ammirarne le splendide sale.

E' impossibile, però, citare tutte le bellezze di Padova. Una città che di giorno si offre al visitatore con le sue strade, piazze affollate e tanta voglia di vivere. Mentre di notte assume un carattere più romantico e suggestivo.

Una città che sa sempre raccontare storie bellissime, basta saperle ascoltare .. 

domenica 5 dicembre 2010




 “Prove tecniche di separazione”, ecco,  questo sarebbe il titolo esatto per il post che sto scrivendo,  ma metterla in pratica la nostra separazione, caro Blog, non è  proprio così facile come  a dirlo.

Non è la prima volta che tento di staccarmi da te, si te,  che sei  nato per caso, e piano piano  sei diventato il mio rifugio, te che in cinque anni hai raccolto con tenera cura  Attimi della mia Vita.

Quando mi rileggo  il cuore si emoziona  e  mi viene voglia di ringraziare davvero tanto questa Senora Nair,  che di Cristina ha cercato di tradurne meglio che ha potuto  la voce dell’anima.

Senti  Senora, lo facciamo questo tentativo, vuoi?
Proviamo a separarci?
Stacchiamo la spina?
Teniamo spenta  per un po’ di tempo la luce di questo schermo che ci tiene unite?
Proviamoci, dai.
Se sei d’accordo, potremmo darci appuntamento a Natale, che dici?
Io e te, qui, a Natale, di nuovo insieme a riscaldarci l’animo a vicenda.
Ho una pila di libri che mi aspetta sopra il comodino. E’ da un po’ che li trascuro. Non è da me accantonare la lettura. Oggi li ho spolverati e poi li ho stretti al petto come si fa con un bambino quando gli si vuole trasmettere affetto.
 Eccoli qui, te li elenco.

-    UNA DONNA di Sibilla Aleramo
-         TRE CAVALLI di Erri de Luca
-         MONTEDIDIO di Erri de Luca
-         IL CASO NERUDA  di Roberto Ampuero
-         L’ARPA DI DAVITA  di Chaim Potok
-         LA VITA DAVANTI A SE’ di Romain Gary
-         PERCHE’ NON POSSIAMO ESSERE CRISTIANI di Piergiorgio Odifreddi
-         CONSIGLI SULLA FELICITA’ di Shopenhauer
-         L’AMICO RITROVATO di Fred Uhlman
-         e poi voglio rileggermi  LA LETTERA D’AMORE di Cathleen Schine.
-         UN KARMA PESANTE di Daria Bignardi
-         IL CAPPOTTO DEL TURCO di Cristina Comencini

    
Ho bisogno di rifugiarmi in loro.
E mi serve tempo. Perchè io sono lunga a leggere. Lo so. Mi conosco.
Ma devo farlo. Devo farlo per me stessa.
Non sono letture impegnative, lo so, ma  io credo che ogni lettura riesca in qualche modo ad   arricchire sia mente che anima.
Ho bisogno di riflettere,  di rubare emozioni, di immedesimarmi come faccio spesso quando leggo.
Ho bisogno anche di sorridere e con la Littizzetto  sarà sicuramente una risata continua.
Ho bisogno di vivere le parole scritte d’inchiostro, di annusarne il profumo, di ascoltare il fruscio della  pagina sfogliata.

Si  mia cara amica Nair, hai ragione tu, ho semplicemente bisogno di me.
Ciao.
A presto.



Tua Cristina
 

mercoledì 24 novembre 2010




In questa notte fonda…
il Silenzio si ubriaca di te.



NOI COME FIUMI   A. Branduardi

In questa notte fonda
si consumano le stelle,
si vive d'amore
per qualcosa o qualcuno.
Ancora una una volta
mi ritrovo a cercare te,
ancora una volta
ritorno a te.
In questa notte fonda
le nostre strade si raggiungono,
confuso d'amore,
ti parlo senza fiato.
Prima che nella notte
si consumino le stelle,
mi prende una voglia
di cose belle.
Noi, come fiumi che vanno al mare,
noi, come fiumi,
divisi ci manchiamo
sperduti ci cerchiamo
come fiumi verso il mare.
Noi come fiumi che vanno al mare,
noi come fiumi verso il mare...

domenica 14 novembre 2010



"La base della democrazia
è la

libertà di parola"

(Aung San Suu Kyi)



“Non leggete i giornali"
(Silvio Berlusconi)

giovedì 4 novembre 2010




Oggi non ti sarei piaciuta.
Lo pensavo gia da stamattina quando davanti allo specchio tiravo indietro i capelli  e li raccoglievo stretti stretti in uno chignon nascondendo anche il più microscopico ricciolo.
Quella di imbavagliare i capelli è una specie di punizione che mi infliggo quando intuisco  già di primo mattino che sarò una vipera acida  e tagliente per tutto il giorno.
Oggi ti  sarei stata  antipatica  da morire.
E non so perché questo  pensiero  abbia voluto  trovare  voce tra tutti i  pensieri muti  infinitamente  belli che ho per te.
Forse sono solo una stupida donna. Si. Forse è  proprio così.

sabato 30 ottobre 2010




Ma perchè continui ad umiliare il nostro Popolo?
Ma lo capisci  almeno il Male  che ci stai facendo?
Tu hai tante capacità, questo non te lo nego, non per niente a livello economico sei tra i più potenti del mondo,  ma purtroppo non sei in grado di tenere in piedi una Nazione, fattene una ragione.
La vita è fatta così, non sempre si vince. A volte anche si perde. E tu hai dimostrato  che come statista sei un perdente.
Ah, tu adesso  mi dirai che hai vinto con i voti, si...vabbè...i voti...
Se hai un briciolo di onestà verso la gente che ti ha votato e che con tutta probabilità ti rivoterà allora vattene, fallo almeno per loro se non vuoi farlo per tutti quelli che avevano "letto la trama della storia"  fin dall'inizio.
Sappi che, un uomo che sa ammettere i propri errori è un UOMO vero.
Dimostraci  che lo sei.
La vita saprà darti ancora tanto anche senza  l'avallo del trono che immeritatamente ed ossessivamente stai occupando, credimi.


Coraggio, mettici una pietra sopra.
E' finita.

 

sabato 9 ottobre 2010


Piccola Sarah,
La prima cosa che mi ha colpito di te, quando in tv sono apparsi i  video  che ti  riprendevano in alcuni momenti gioiosi e spensierati , è stata la dolcezza  vorrei dire timida del tuo  muoverti, del tuo atteggiarti, ma soprattutto  la vivacità dei tuoi occhi.  Due occhi birichini.Due occhi ancora  bambini ma con i primi accenni intriganti  e un po’ maliziosi tipici della tua splendida  età. A quindici anni si è così, mia piccola Sarah, certo che si, si è ancora cucciole nel cuore e nell’animo, ma con un gran desiderio di essere già grandi. E’ l’età che ci  apre la strada verso i sogni , è l’età che  ci fa scoprire a piccoli sorsi quali passioni  dobbiamo seguire per essere felici  e realizzate  nella vita. E’ l’età dell’amore, dei primi baci dati con il cuore che va a mille. E’ l’età del passaggio. Passaggio che, dopo qualche anno ti avrebbe vista Donna con la D maiuscola. 
Stavi iniziando a volare, mia piccola Sarah. Avevi appena iniziato un Volo meraviglioso, che ti avrebbe vista a volte vincente altre sicuramente  sconfitta come è normale che sia, ma ti avrebbe comunque vista Volare ad ali spiegate verso il  futuro …
Non so dirti mia Piccola Sarah, perché l’essere umano è così orrendamente… sudiciamente malvagiamente  posseduto dal male… non te lo so dire, non  trovo appigli, non trovo ragione, non trovo nulla che giustifichi ciò che  quell’essere umano ha potuto farti.
Non perdonarlo mai. Hai capito? Mai.


Cristina
 

lunedì 4 ottobre 2010




...senti che bel Silenzio.
Finalmente sono sola.
A volte mi chiedo perchè sto così bene sola...
Forse perchè dalla mattina alla sera ho troppi rompicoglioni che mi girano intorno e allora... il primo momento di solitudine  che mi si presenta davanti lo arraffo quasi con prepotenza, si, lo catturo, e poi... quando ce l'ho a portata di mano lo ammalio, gli faccio un sacco di moine, e appena inizia a prestarmi attenzione mi offro a lui.. mi mostro totalmente...e guai se prova a snobbarmi, io lo voglio, lo pretendo. E' mio, cazzo. Tutto mio. Guai a chi si intrufola, guai a chi ci interrompe.
Senti che bello ascoltare nel silenzio il ticchettio delle dita che stanno scrivendo a ruota libera chissà quale cazzata ma chi se ne frega che è una cazzata, è così bello scriverla in solitudine.
Dopo magari la leggerò e se mi gira la posterò anche nel blog.
Và che bello l'Ottobre del calendario appeso al muro.
C'è una maestosa molgolfiera che sorvola solitaria un paesaggio di montagna.
E' tutta stamattina che l'occhio mi cade là. Sento di adorarla.
Vorrei essere lì con lei.
Ora.
Adesso.
Si.
E chi se ne frega che fuori piove.
Anche con la pioggia vorrei essere lì con lei.
Lì.
Con lei.
Nel silenzio del cielo.
A guardare la vita dall'alto.
E gridare.
Gridare forte.
Gridare tutto ciò che mi passa per la mente.
E poi gridare il mio nome.
Si. Gridarlo forte.
Finchè non ho più voce.
Cristinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
CRISTINAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
CRISTINAAAAAAAAAAA  CRISTINAAAAAAAAAAAA CRISTINAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Perchè dovrei gridare il mio nome? Perchè?
Non lo so. Non lo so. Accidenti. Non lo so. Non lo so. Non lo so.
Ho detto che non lo so. Punto.
Vabbè. Fine. Fine. Fine. Si.
Adesso vado dall'Aldo a mangiarmi un panino.
E poi torno qui.
Nel caos della mia Vita.

domenica 12 settembre 2010

  

Nu Sur La Plage - John William Godward


Riempio di te attimi silenziosi.
Cammino solitaria, a passi lenti,  lungo la riva del mare, m’illumino di sole, mi arrendo al vento, lascio che mi accarezzi, perché…il mare sei tu che mi parli. , il sole sei tu che mi baci, il vento sei tu che mi ami.
Ti vivo così, e mi emoziono, fino alle lacrime.



giovedì 26 agosto 2010




Ho trovato questi colori lungo le vie del web...
e vabbè... non ho resistito dal catturarli e piazzarli in mezzo secondo qui da me.
Adesso devo correre veloce veloce in ufficio... ma stasera ritornerò a trovarli ^.^.



28.08     [...
 Lo so che in questi giorni è quasi impossibile non puntare gli occhi sulle mie mani, ma mia nipote l’altra sera  proprio non li staccava.
“ Non approvi Sofia? Non ti piace questo arancione vivo con pennellate di giallo caldo  e fili dorati che  ho fatto decorare sulle mie unghie? Pensi che sono un po’ pazza, vero?”

“No, no zia, sono fantastiche le tue unghie, davvero,  ti stanno benissimo quei colori, sono vivaci, sono  allegri, è come parlassero di te”.
“Mi hai detto una cosa molto bella, Sofia”.
“Io vorrei essere come te, zia, vorrei riuscire a buttarmi, vorrei riuscire fare ciò che mi piace senza preoccuparmi di cosa pensano gli altri”.
“E allora sai cosa devi fare signorina? Comincia dai colori.  Trova sempre un angolo di te da condividere con i colori che ami.
Loro... possono solo farti bene, loro…ti rassicurano, loro…non ti fanno mai dimenticare  di che pasta è fatto il tuo animo.   ...]








"Prendi una Matita"   è un gentile omaggio del Signor Ardovig ^.^


"True Colours" è un gentile omaggio del Signor Masso  ^.^


giovedì 19 agosto 2010



(Mark Eliot Lovett - Field of Gold)



Silenziosa dolcezza  mi tiene per mano
quando lo sguardo  si posa nell’armonia della natura
e il cuore abbraccia la semplicità del mio vivere



Cri 

lunedì 2 agosto 2010


















Non ho un buon rapporto con  quel coso rettangolare sempre più piatto e sempre più accessoriato che ti manca spesso di rispetto prendendosi la libertà di squillare a tutte le ore del giorno a volte  anche per raccontarti qualche emerita cazzata,… ma devo anche essere sincera…ed ammettere che… ci sono momenti  in cui non saprei davvero rinunciare a lui… momenti come questi scatti ad esempio… quando lo sguardo  cattura attimi  che a me danno emozione , a volte sotto forma di piccola gioia, altre di un buffo momento, altre di incredibili ed affascinanti visioni, altre di carezzevoli rilassanti e desiderate parentesi… e non mi resta che cercarlo disperatamente tra il gran casino che c’è nella mia borsetta… che prima di trovarlo mi capita in mano di tutto, dal Lines seta ali  ai fazzolettini Tempo, e poi l'agenda, e poi il mollettone dei capelli, e poi la bolletta del gas che devo pagare... e via di seguito, quasi lui mi volesse punire per le migliaia di volte che lo mando a quel paese… ma poi.. vabbè… lascia correre e mi accontenta sbucando all'improvviso, e se potesse parlare sono certa che mi direbbe:"  Eccomi ingrata la punizione è finita,  adesso puoi sfogarti con i clik ^.^".




Mi accorgo solo ora che quest’anno non ti ho festeggiato mio piccolo Blog.
Il 23 luglio hai compiuto cinque anni.
Il tempo passa talmente in fretta  che neanche me ne accorgo…
Ma ti rendi conto che hai già cinque anni di me?  Mi sa tanto che ti bastano, che dici?
Un Grazie  però te lo devo, si, certo, te lo devo con il cuore, perché non hai voluto cambiarmi,  mi hai accettata così come sono, semplicemente ed unicamente  la tua Cristina.

Buone Vacanze agli amici che passano per via Ad Un Passo dai Sogni ^.^.
Un abbraccio grande.

Cri

lunedì 19 luglio 2010



 Eccolo lì il suo Rosso,  sta sempre in mezzo, come il giovedì.
Anche quando il Nero della Vita si prende spazi un tantino allargati, lui non  demorde  e riesce comunque a farsi strada.
Lei sente che… il Nero della Vita ha rispetto del suo Rosso.
Direi che è un buon segno.
Si.

sabato 3 luglio 2010




Lei sta cercando di capire...
ma... un'animo sensibile non ha una forte corazza a proteggergli l'animo e perciò ci mette un pò a capire.
Non le resta che chiudere con le parole e buttarsi tra le braccia calde, accoglienti e prottettive del Silenzio.

sabato 19 giugno 2010



[...Emmi, mi scriva.
Scrivere è come baciare, solo senza labbra....]



Ieri pomeriggio…
Un’animata discussione con uno dei miei collaboratori mi aveva fatto perdere per un attimo il controllo. A dire il vero non è che fosse un semplice battibecco, no no, era  uno scambio d’opinioni …ehm..  si diciamo esplosivo, ma insomma… ogni tanto l’esplosivo che è in noi bisogna buttarlo fuori, ecchediamine, altrimenti a forza di trattenere bocconi amari si corre il rischio di accatastarne troppi, e poi come si fa  a vivere sereni ?
Comunque, nel bel mezzo dell’esplosione chi arriva in ufficio da me?  Beh, arriva lui, il caro signor D.P. Non so  esattamente dire  a quanto della scena lui avesse assistito, ma dall’espressione alquanto imbarazzata che non ho potuto non notare  quando ho incrociato il suo sguardo ho dedotto che avesse assistito proprio all’espluà finale. Ehm…
E vabbè, santa pazienza, Cristina è anche questa mi son detta in silenzioso e autoconvincente pensamento mentre mi sforzavo di fargli un sorrisino attraverso la vetrata che separa gli uffici dal corridoio d’entrata.  Mi ha fatto un sorriso  anche lui e poi ha alzato il braccio mostrandomi cosa teneva  in mano: un sacchettino  della Feltrinelli.  Capisco al volo che dentro quel sacchettino c’è qualcosa per me. Il signor D.P. lo fa spesso, si insomma …non appena  ha un pensiero per me lo abbellisce con un libro. Me ne ha regalati davvero tanti in quest’ultimo anno. Non so se li compera appositamente per me, lui legge moltissimo ma dice che sono pochi i libri che ama conservare e che quando li ha letti e felice di regalarli, dice che non sono l’unica persona a cui li regala.
Curiosa come sono non ho aspettato nemmeno un attimo nel dirigermi a passo svelto da lui. Due parole per i saluti in trepidante attesa di sapere:  1° se dentro il sacchettino c’èra un libro, 2° se quel libro era per me, 3° di che libro si trattava.

“Mi sono permesso di comperarle un libro Signora Cristina. Questa volta non è il mio perché ho deciso di conservarlo, però non ho potuto fare a meno di prenderlo anche per lei, se l’ha già letto fa nulla, sono già d’accordo che lo porto indietro e lo cambio con un altro." Lo prende dal sacchettino e me lo porge.
“Le ho mai raccontato del vento del Nord” di Daniel Glattauer.   “No, non l’ho letto signor D.P.” gli dico con un filo di voce.
Con la mano sinistra lo sorreggo e con la mano destra lo accarezzo. Faccio sempre così quando ho per la prima volta un libro tra le mani,  devo per forza lasciare che la mano destra per qualche secondo accarezzi la copertina… quasi  volessi subito prendermi qualcosa di lui ..o forse dargli qualcosa di me.. non so.
Mi racconta che l’ha letto tutto in una notte e che conoscendomi era sicuro che io avrei fatto la stessa cosa.
Io, l’ho ringraziato in mille modi, ho insisto per pagarlo, lui non ne ha voluto sapere, ho insisto di nuovo, lui si è pure offeso e mi ha risposto  che un regalo non si paga… insomma… siamo andati avanti per un po’ a battibeccare e alla fine ha vinto lui.   Prima di andarsene mi ha detto:” Non si aspetti grandi cose, è un libro di facile lettura ma…una cosa è certa: la emozionerà! Vedrà, vedrà che mi darà ragione.  Lunedì aspetto la sua telefonata. Le auguro  buona lettura per stanotte...e… non si incazzi come prima che fa male alle coronarie incazzarsi così." Poi sorride. Sorrido anch’io. Ci scambiamo una bella stretta di mano. Poi se ne va.

Stanotte l’ho letto.  Tutto di corsa l’ho letto. Parola per parola, riga dopo riga, attimo dopo attimo. Erano le cinque del mattino quando l’ho chiuso. Il Signor D.P. ha avuto ragione, è un libro che dal  momento in cui lo apri non puoi che chiuderlo alla parola fine.  E' un romanzo epistolare, dell'era nostra, l'era di noi  naviganti weberiani. Si. E' la storia di un legame intenso vissuto attraverso un video e una tastiera. A tratti diventa un pò inverosimile, ma poi si rifà e  devo dire che regala Emozione.
Leo e Emmi, così si chiamano i due protagonisti, si incrociano  nel mondo virtuale per puro caso a seguito di una email inviata all'indirizzo sbagliato...
Da Leo e Emmi... non bisogna aspettarsi chissachè, in questo do ragione al signor D.P., però una cosa posso dirla con certezza: Leo e Emmi ci aiutano a sognare.
E sognare, in certi momenti particolari della Vita... è immensamente bello.
Il finale della storia... attutisce un pò i sogni e punta invece a farci riflettere, ma tutto rimane un pò in sospeso... si, sospeso come i Sogni.



SenoraNair

domenica 6 giugno 2010






 Il Vasco Musone dagli occhi di cielo, (che oggi ha già di suo le balle girate per via che ha scoperto dove Piccolino, uno dei miei gatti, si è fatto la cuccia : ehm..dentro la grancassa della sua batteria) mi starà sicuramente odiando in questo momento.
In effetti non è che abbia tutti i torti, l’ho lasciato  da solo in cucina con mia madre, e se c’è una cosa che lui non sopporta è proprio questa: stare da solo in cucina con mia madre. Ihihihhih!
Beh, ben gli sta. Così impara a gridarmi di tutto e di più per via di Piccolino. E che centro io se Piccolino s’ è accasato dentro la grancassa della sua batteria? Uffa.  E mò, ora chi glielo dice a Piccolino che lì non ci può più stare ? Uffa ancora.
Scommetto che tra un attimo mi lancerà  un  s.o.s.  via cellulare, del tipo
" Ne hai per tanto? Devi proprio stare davanti a quel coso? "  ma lui non sa che io mi son guardata bene dal tenermi il cellulare a portata di mano e… diciamo che … da ieri  l’ho ..ehm… dimenticato in macchina.  Beh, bisogna proprio dire che senza quel coso tra i piedi si sta da pascià. Io a volte ho proprio la necessità di tenermi alla larga da  quella scatoletta nera. Da quando  ho il BlackBerry ancora di più. Non lo sopporto, è un telefono odioso. Ho provato a rifilarlo ai miei figli tentando uno scambio. Niente. Non ne vogliono sapere neppure loro. Il Vasco poi, non se ne parla nemmeno. Guai a chi gli tocca il suo reperto storico. Mi chiedo come reagirà quando quel catorcio senza arte e ne parte tirerà le cuoia. Mah, secondo me il Vasco mi andrà in depressione.
Ma veniamo a te caro Blog. Ti apro sempre meno, si, è vero, , ma  volevo dirti che ti voglio un gran bene. Le cose che avrei da raccontarti sono davvero tante, tu lo sai,  ma che ci posso fare? non ci riesco.  Davvero. Non ci riesco più.
Io… i dispetti della Vita ho sempre avuto imbarazzo a raccontarli e piangermi addosso mi crea sempre molto disagio.
Lascia che passi questo momento.
Perché passerà.
Deve passare.
Io ce la sto mettendo tutta.
Nel frattempo… accontentati di qualche sciocchezza che ti verrò a raccontare di tanto in tanto.
Come questa di oggi.
E’ un modo per non perderti.
Perché io non voglio perderti.
Tu… sei  una parte di me che amo. Sei il suono tenero e vibrante della mia voce.
Tu sei tante piccole gocce di Emozioni che sono passate nel mio cuore.

Dai và, adesso vado a liberare il Musone
Bacio



La tua Senora

mercoledì 2 giugno 2010

Tratto da MicroMega
Moni Ovadia: "Quando si trasforma un'identità spirituale ed etica in un'identità nazional religiosa, anche se non si è fascisti se ne assumono i comportamenti. E' il destino di chi diventa nazionalista, non riconosce più l'umanità dell'altro e perde la propria anima".


E' un ...Moni Ovadia che consiglio di ascoltare
http://download.kataweb.it/micromega/ovadia.mp3

lunedì 31 maggio 2010




Ecco vedi è successo anche adesso…
Si, è uno di quei momenti.

Arrivano all’improvviso i momenti in cui ti penso intensamente e non mi danno neanche il tempo di capire per quale motivo la mia anima  ha un così forte desiderio di stringersi alla tua.
Adesso sai che faccio?  Consegno al vento un bacio. Lui te lo porterà.

mercoledì 26 maggio 2010


 
Incontri delle immagini  dalle quali non riesci a staccarti.
Sembra quasi siano state loro a cercare te.
Senti che ti chiamano.
Senti che ti parlano.
Senti che raccontano di te.

E tu non puoi lasciarle andare.
Le segui.
Ti incammini con loro lungo la strada dei ricordi.

 



SenoraNair

domenica 18 aprile 2010



(...purtroppo non so chi è l'autore e mi dispiace)

...



Ci vorrebbe una poesia...
ma è talmente bella questa immagine che è già lei stessa Poesia

A presto...

Un bacio.
Cristina

domenica 11 aprile 2010



(Solitudine - H. Vogeler)


 
Pimpa stamattina non mi lascia un attimo.
Ha iniziato alle cinque del mattino a chiamarmi e per farla stare zitta ho dovuto farla venire in camera da letto.
Fino a poco fa i suoi occhi erano fissi sui miei, osservava ogni mio movimento, ogni mio respiro, era la mia ombra, silenziosa seguiva ogni mio passo.
Adesso che sono seduta davanti a questo schermo, si è accovacciata  vicino ai miei piedi nudi e con le zampe  mi sta abbracciando le caviglie.
Lei è sempre la prima, direi l’unica a percepire i miei stati d’animo. Difficilmente in questa casa qualcuno si preoccupa per me.  Sono abituati  a vedermi sempre così energica, forte,  disponibile e presente in tutto sia nel dare che nell’ascoltare, nel confortare, nel rassicurare,  che nemmeno si pongono lontanamente il problema che sia io a volte ad avere bisogno della loro attenzione.  Ma che ci sto a fare io qui con loro?
Non so come faccia la mia vecchia Pimpa.  Come avrà fatto a capire che io adesso avevo bisogno di un abbraccio?
Credo riesca a sentire le grida strazianti del mio animo, sente la rabbia che ho dentro, lo sconforto, la perdita di fiducia.

Guardavo la foto di mio padre prima. E’ così bello in quella foto. Il suo sorriso è così bello.
Anche Lui sa ascoltarmi...  Lui, che non è più qui.
“Babbo, dove sei?” .
“Babbo, abbracciami tu”.
“Babbo, stammi vicino non lasciarmi nemmeno per un attimo”.
“Babbo,  ho paura di cedere, ho paura di non farcela”.
Credevo di avere dato quanto basta, invece per questo cazzo di vita il dare  non è mai troppo. E' ingorda. Ingorda fino al midollo.
Fanculo.



Nair
 

venerdì 2 aprile 2010


Tra gli alti e i bassi della vita,  tra le amarezze, le incertezze, le delusioni che sempre più spesso ci procura, c’è una cosa  importante alla quale non  bisogna assolutamente  rinunciare : la spensierata leggerezza di certi attimi… quegli attimi piccoli, piccoli come bambini… che  catturano  sorrisi da regalare al nostro cuore.

Ehiii, non fate gli spiritosi, non sono io questa bambina....
però l’altalena ce l’ho. Tiè.

Auguri a tutti!!!
Cristina

sabato 13 marzo 2010


(foto di Massimiliano Ferrante)
Seduta in macchina con lo sguardo rivolto al mare,  suo adorato  confidente di momenti solitari, ripensava alle parole che le aveva detto in riunione una delle ragazze: ” Abbiamo soggezione di te,  con Vasco è diverso, con lui si può sempre mediare,  si arrabbia all’istante ma subito dopo ritorna sereno, tu invece  sei inflessibile,  rigida, non ammetti errori, non perdoni.”
Il suo volto non fece una piega, ma il suo animo dopo  aver ascoltato quelle parole, in silenzio si mise a gridare  rimbombando nel cuore… “ Ma che state a dire? Guardatemi, guardatemi bene, cazzo guardatemi, non state li a soffermarvi sulle apparenze, togliete quel  po’ di polvere che vi appanna la ragione, forza toglietela e ditemi cosa vedete…”
Nemmeno il mare burrascoso  era dalla sua parte quel giorno,   la sua furia e il suo colore quasi nero ne erano dimostrazione.
Nemmeno il cielo era dalla sua parte quel giorno, completamente coperto di nubi, arrabbiatissimo.
Solo il suo animo era con lei.
Solo lui.

Nair

lunedì 8 marzo 2010





Auguri A tutte noi...
che siamo sempre cosììììì dolcemente complicateeeee...
Forza ragazze, è il nostro giorno,
dimentichiamoci almeno per oggi dell'effetto calorie
e straffoghiamoci  di torta mimosa,
è una prelibatezza assolutamente irrinunciabile ^.^
Ops, se i signori maschi ne vogliono una fettina, favoriscano pure.
 Piccola piccola però, eh:P

Un bacio ed un sorriso.
  

sabato 6 marzo 2010





I Cialtroni ovviamente si son guardati bene dal chiedere pubblicamente scusa ai loro elettori,
anzi, invece di calare la testa hanno alzato i toni dell'arroganza.
Ok Ok, non c’è di che stupirsi, il loro metodo  per rimanere al comando è questo, ormai dovremmo averci fatto il callo.
Era troppo rischioso mostrarsi dal vero,  qualcuno magari avrebbe potuto aprire gli occhi, e a loro non gli garba che i cervelli si mettano in moto.
Molto meglio  farsi il decretino salva cialtronaggine, ecchecevò, un tot di pulsanti schiacciati nel salottino del parlamentino, tre colpetti sul banco col mattarello e il decretino è bello  pronto e sfornato.
E si va avanti così, restando al comando a colpi di censure e decreti para culi, fregandosene altamente del rispetto delle regole.
C’è un detto però che dice: “Chi troppo vuole nulla stringe”, e  questi stanno volendo davvero un po’ troppo.
Ma prima o poi
Todo Cambia…Certo che si.Todo  Cambia…
 
Nair

domenica 21 febbraio 2010




[...Niente mi porterò
Solo vento tra le mani
Più leggera sarò
Sospesa
Sorriderò prima di andare
Basterà un soffio e sparirò
Forse sarà pericoloso
Forse sarà la libertà....
... solo il cielo avrò sopra di me...]

A me, questa canzone di Malika ...da una bella Emozione.
La  sento  mia.
Si. Potrei essere io, perchè no?
Con quel Vento tra le mani che mi rende più leggera...

Senora

sabato 13 febbraio 2010

(immagine trovata nel web...piaciuta e immediatamente portata a casa ^.^)



premesso che oggi non so che cosa scrivere, ma vai a capire il perchè ho voglia di scrivere, vabbè, premesso questo, non mi resta che scegliere tra queste 2 possibilità: butto giù due righe sul malessere che mi tormenta l’anima a causa del governo dittatoriale che stiamo subendo, o butto   giù quattro righe alla rinfusa, tipo scaletta promemoria delle prime tre cose che mi vengono in mente in questo preciso istante? Ehm… opto per la seconda possibilità. Vada per la scalettà si, vada per la leggerezza. Ogni tanto ci vuole.
Bene…ehm… aspettate un attimo che mentre sgranocchio un pacchettino di crachers integrali intanto mi spremo le meningi… mumble mumble zzzzzzzzz mumble   zzzzzzzzz, eccole:
1)      Discutere con mio figlio Mattia sul fatto che la deve smettere di suonare ogni benedetta sera il clarinetto fino a notte fonda, in caso lui faccesse opposizione e resistenza… minacciarlo che se la cosa  si ripeterà anche stanotte, mi precipiterò come una furia scatenata in camera sua e gli spaccherò quel cavolo di clarinetto in mille pezzi;
2)     Andare a cercare il mio gatto Patù, che da una settimana non torna più a casa ed io ho… il cuore spezzato, si… insomma… mi dispiace molto, era il mio coccolone, il mio pacciarotto bello. Ma perché se n’è andato? Ma perché? Uffa. Non stava bene con me? Patùùùùùùùùùùùù, dove sei, accidenti a te!;
3)    Andare dal Gino, il calzolaio del paese, e chiedergli se può tingermi di nero gli stivali che ho comperato il mese scorso… Mannaggia a me, io ancora non capisco per quale motivo li ho comperati  di colore  avio…!!!??? Ma come hanno fatto a piacermi con quel colore orrendo??? Boh, chissà che cosa mi passava per la testa in quel momento?
Bene, le mie tre cavolate le ho scritte, non mi resta che abbracciare con un sorriso gli amici cari che passano da queste parti… lasciare un sorriso al mio Sogno che tengo sempre stretto a me, e per ultimo… ma in questi giorni è sempre il primo nei miei pensieri, stringere forte forte ma davvero tanto forte il nostro Alessandro, e dirgli con tutta la forza che posso… che la Vita ha bisogno di lui, e… anche se lui non potrà crederci... anch’io ho bisogno di lui.
Ale, dai un calcio in culo al buio, mandalo a quel paese, ringhiagli contro, i Profumi della Vita ti vogliono Ale, ti pretendono. Concediti a loro.
Dai Ale, provaci.

Senora

(on air... Il nostro Concerto, non so voi, ma io l'adoro)