domenica 30 gennaio 2011











Non ce l’ho fatta.
Mi dispiace.
Mi dispiace tanto.
Non c’è l’ho fatta a salvarvi.
Ho provato di tutto, mi sono battuta per voi fino alla fine, ma  purtroppo ero in minoranza.
Le minoranze perdono quasi sempre.
Ho provato, si, ho provato a convincerli che avevate ancora bisogno di tempo, che forse non era tutto finito, che magari l’anno scorso eravate  in guerra con le vostre radici e  per questo non avete voluto  indossare il vostro abito più bello, quello che vi rendeva così  eleganti, raffinate: l’abito verde, che come seta leggera vi modellava  il  corpo alto e magro. Eravate stupende. Si. Davvero.
Ho insistito fino a rendermi ridicola nel provare a convincerli che sicuramente a primavera  avreste fatto a tutti una sorpresa rivestendo di piccole gemme le vostre fronde adesso così fragili e stanche.
Non è servito a nulla.
Hanno emesso tutti la stessa sentenza:  sono morte.
Perché?
Perché non avete più voluto i baci del sole e le carezze del vento?
Perché avete smesso di fare l’amore con la terra?
Perché non avete lottato?
Non avete imparato niente da me in questi otto anni ?
Senza di voi non è più come prima.
E mi mancate. 


Cristina

mercoledì 5 gennaio 2011




A me puoi dirlo... sei arrivato al capolinea, eh!
Pensa che le tue sparate non mi fanno nemmeno più incazzare.
Sei talmente scontato, direi noioso ormai.
Stai stancando anche i tuoi.
Nemmeno loro ti reggono più, solo i tuoi lacchè tengono ancora botta.
Dai su, comincia a preparare le valigie e libera quella sedia, che ci sei stato sopra anche troppo.
Ah... non hai mai trescato con donne di sinistra?
Beh, mi dispiace tanto per te.
Nemmeno immagini che cosa ti sei perso, caro mio. Eheheheh!