sabato 16 febbraio 2013



(Immagine presa dal web)




Il Sabato è un giorno che adoro, per questo motivo lo desidero ardentemente ed appassionatamente sempre tappezzato di Sole.
Il fatto è che, lui, è l’unico giorno della settimana che trova il modo di avere delle  attenzioni  per me
E’ l’unico giorno su sette, che mi fa staccare la spina dall’inferno delle preoccupazioni che devo affrontare quotidianamente.
Come adesso ad esempio, che alle dieci del mattino  mi fa stare qui  con te, ancora  con il mio  pigiamino rosa indosso, bella tranquilla e rilassata, invece di farmi correre a destra e a manca per incassare gli insoluti dei clienti che non pagano , per poi incassarne meno di metà di quelli che avanzo e, con una mano prenderli e con l’altra portarli immediatamente in banca, altrimenti la banca non mi lascia vivere. Urca… spetta che cancello subito sto pensiero  della banca. E’ uno  di quei pensieri che non parla la lingua del Sabato.
“Lei, pensiero della banca, oggi è un pensiero non gradito dalla mia signora, rauss, pussi via, altrimenti sono autorizzato dalla mia illustrissima signora a darle  un calcio dove non batte il sole, capitooo!” Gli ha appena urlato il mio adorato Sabato.
Eh, vedi caro blog come mi coccola e mi difende  il sesto giorno della settimana !
Se fosse un uomo, non lo lascerei a nessun’altra donna. Sarebbe mio. E basta.

Su dai blog che adesso  ti racconto dei mie capelli.
Guarda che belli! Finalmente pure lo specchio azzarda un complimento.
Embè, ci mancherebbe che non lo azzardasse. Ogni mattina, gli faccio piglià un colpo quando,  con i ricci che vanno in mille direzioni mi presento davanti a lui a mò di istrice. Ma stamattina caro blog, è tutta un’altra cosa. Oh, certo che si.
Quando ieri sera la Lory, prima ancora di infilarmi la mantellina di plastica ed iniziare a spennellarmi i capelli di quella splendida tonalità di rosso che è riuscita a trovare per me, mentre  li toccava per controllarli, che solo i parrucchieri sanno toccare così divinamente i capelli,  e mi chiedeva
:” Cosa facciamo stavolta Cri? Li accorciamo un po’? eh?, ci sono  delle punte  un po’ bruciate, dobbiamo sistemarle”:io …ho tirato fuori una pagina di giornale dalla borsa e mentre gliela mostravo le dicevo :” Ehm, Lori, io stavolta li vorrei così”
 E’ rimasta zitta per un po’. Guardava l’immagine del foglio che avevo evidenziato con una freccia e poi guardava me.
Per poi dire:
” No, scusa, fammi capire, vorresti dirmi che vuoi tagliare via tutto?”  “Embè, si”, le ho risposto quasi timidamente, vedendo la sua espressione tra l’allucinato e l’incredulo.  E lei: “ No, guarda Cri, lo so che questo è il mio lavoro, ma io ai tuoi capelli mi rifiuto di fargli sto sgarbo. Sono così belli.  Non puoi, dai. Subito dopo te ne pentiresti.  Se vuoi tagliarli così corti, non chiederlo a me.
Insomma. Ha vinto la Lory.
Per questa volta ha vinto lei. Spuntatina  e basta. 
L’unica variante è che  i ricci sono spariti perché li ho lisciati.
Sono  davvero belli così lisci senza un minimo accenno di onda. Dritti. Proprio dritti.  Belli, luminosi, e accidenti… lunghissimi .
Non sembro nemmeno io.  Sembro una Cristina diversa. 
Il Musone appena mi ha visto mi ha detto:”  I tuoi ricci sono tutta un’altra cosa, così non mi piaci proprio.”. Mio figlio Mattia invece: “ Accidenti mà, che gran pezzo di gnocca che sei! “ ^.^
Mio figlio Simone con il pollice alzato:” Positivo, donna Cri! Lei riesce sempre a stupirci.  Smack!  ( si insomma mi ha dato un bacetto ^.^)
Mia madre:” Ma sito ti?”  ( ma sei tu?)
Ed io, accidenti… io con sti capelli lisci, mi piaccio proprio un casino.
Penso che i ricci, per un po’ li terrò in soffitta.
E’ vero, sembro diversa, quasi irriconoscibile.
Ma solo dal di fuori.
Dentro … per fortuna ( o per alcuni purtroppo)  c’è la Cristina di sempre ^.^
Ciao Blog, ora ti lascio.  Fuori  c'è un sole splendido. La campagna mi chiama. Ora devo correre da lei.
Ti lascio un bacio...

giovedì 7 febbraio 2013

Non sempre il cielo piange...


(Immagine presa dal web)


Ore 14 circa... prima di recarmi in ufficio

Oggi, sopra il mio cielo, ci sono due poiane.
Si, credo siano proprio due poiane.
Vanno e vengono con il loro volo lento.
Piroettano, giocano, a volte si sfiorano e ri-piroettano, come fossero ballerine classiche che danzano sulle punte.
Ho come l'impressione che si stiano corteggiando. Sembra un gioco d'amore, il loro.
E poi planano e poi ripartono verso l'azzurro.
Ed io non so perchè  sono venuta a scrivere di loro.
Ciò che so, è che, mi hanno regalato ... emozione e serenità.
Cri

sabato 2 febbraio 2013

E invece piove...



La prima cosa che ho fatto stamane quando ho aperto gli occhi, è stata quella di  aprire uno scuro  con la speranza di trovare almeno un debole spiraglio di sole. Che io oggi, se ci fosse stato anche un tenue appena impercettibile raggio di sole, sarei uscita ad abbracciare gli alberi, avrei avuto uno scambio di tenerezza con il mio roseto spoglio, avrei avrei avrei… avrei lasciato tutta  me stessa nelle mani  protettive e rassicuranti della mia campagna, oggi era proprio ma proprio necessario,  e  lei si sarebbe presa cura di me come fa sempre quando io mi butto tra le sue braccia,  e in men che non si dica  avrebbe liberato il mio animo da tutte le amarezze, le delusioni, le preoccupazioni che è costretto  ad affrontare e combattere giorno dopo giorno. Che lui… ormai è stanco di combattere. Lui è davvero stanco.
E invece piove…
Piove. Piove. Piove.
Dopo una giornata  bastarda come quella di  ieri, un raggio di sole  era il minimo che potessi meritarmi.
Non chiedo poi molto.
Ma forse… tutto  ormai è molto.
Pure tu blog.
Non sei più come un tempo.  I tuoi cieli  sono sempre più nuvolosi.
Piove maledettamente anche  quando sono  qui con te .
Fanculo pure tu.