sabato 27 dicembre 2014


La mia campagna, oggi, in delicato silenzio,
si è vestita di neve.
Momento magico. 

domenica 21 dicembre 2014





Fra cinque giorni sarà Natale. 
Natale. Si.
Natale.
E un post lo devo scrivere. No, aspetta, " devo" non è la parola esatta, io  non lo scrivo per dovere, lo scrivo perchè semplicemente oggi sento il bisogno di scrivere, e non so nemmeno se parlerò del Natale, anche se l'immagine che ho postato vorrebbe  in reltà parlare del Natale. Ma io, quando scrivo nel blog non preparo niente, vado a ruota libera, quello che esce esce, l'animo e  la mente dettano e le dita ubbidienti trascrivono.
Sono di lacrima facile in questi giorni. 
Mai davanti agli altri naturalmente. 
Sempre da sola. 
Che non mi veda nessuno. 
Per carità. 
Solo a  questo angolino solitario è concesso di vederle scendere silenziose.
Anche adesso.
E vabbè, si. Anche adesso. Non ci posso fare nulla. Vogliono uscire allo scoperto. E  che facciano come vogliono. Le lascio andare per la loro strada, tranquille e finalmente libere di seguire il loro percorso lungo le guance e giù fino al collo.  
Il fatto è che in questi giorni prossimi al Natale e alla fine dell'anno si tirano un pò di somme. 
E le mie sono un vero disastro. Di un negativo che più di così non si può. 
Che anno di merda questo 2014!   
Un matrimonio arrivato al capolinea, un'azienda che fatica sempre più a rimanere in piedi e di conseguenza un futuro incerto che più incerto non si può, amici cari persi che hanno lasciato vuoti incolmabili. E tutto questo.... vissuto da me in profonda solitudine. 
Si. E' così. 
Ieri la Lori, mentre mi stirava i capelli mi ha detto:"  Sono proprio come te i tuoi capelli Cristina, belli e forti".  "Davvero mi vedi così Lori? Bella e forte? Io mi vedo l'esatto contrario".  La Lori ha riso.
Ma  che ne sa la Lori di me!  Forte. Tsè.  Dove vado ad attingerla ancora la Forza, io. Mi sta crollando tutto addosso, ho sempre meno difese. E a ricominciare sento di non farcela. E di te Natale, quest'anno non me ne frega davvero un fico secco. Potevi fare decisamente  di meglio. 
Potevi, che ne so,  magari illuminare le menti vuote dei nostri politici di merda, potevi dirgli... che ne so... potevi dirgli che oltre a dare agevolazioni alle aziende che vogliono assumere dipendenti, che tanto lavoro per il momento non ce n'è  e pertanto chi vuoi che assuma chi, ma chi vuoi che assuma chiii??? scemi che non siete altro,  potevano dare agevolazioni  alle aziende per i  dipendenti che hanno già, in modo che potessero continuare a garantire a queste anime  un posto di lavoro. Che ne so, magari  per due o tre anni dimezzare i costi dei contributi, delle tasse, tanto, perso per perso, mi chiedo come farà questo Stato ormai allo sbando a rimanere in piedi con tutte queste aziende che chiudono, perchè se non siamo noi piccoli imprenditori insieme ai nostri dipendenti a foraggiarlo chi vuoi che foraggi le casse di questo Stato??? ma chiii???, non incasserà più soldi se noi affondiamo,  ma in compenso dovrà solo sborsarne: di mobilità, di casse integrazioni e via di seguito, e i soldi dove li troverà??? ma dove li troverà se uno alla volta chiudiamo le nostre aziende? . Non ce la farà. Non ce la farà assolutamente. Non era meglio metterci della sana, pratica e realistica concretezza,  e dire: sentite ragazzi, voi impegnatevi a non chiudere i battenti, tenete duro, stringete i pugni e andate avanti, tenete  in forza i lavoratori  che avete al libro paga e noi vi diamo una mano. Siamo con voi. Tutti insieme ce la faremo.  
Invece niente. Niente. Noi, per questa marmaglia di blà blà blà blà siamo invisibili.
Invisibili. Certo. Delle nullità invisibili.  
Ma tanto... che ne sanno loro. Quella è tutta gente che del lavoro vero non ne sa un accidente di niente. Questi, la cosa più laboriosa che sanno fare è quella di calcolare la percentuale delle tangentine...,  non hanno ancora capito che... è finità. E' FINITA. E' finita per noi, ma è finita anche per loro.   Perchè delle parole non ce ne facciamo più niente. Perchè ci vogliono i fatti per provare ad andare avanti. Perchè ci vuole coraggio. Perchè ci vuole competenza. Perchè ci vuole volontà di fare e non solo di "intascare" e di "sfasciare".  Perchè  per stare seduti lì su quelle maledette poltrone bisogna sentire tanto amore per il proprio popolo e non solo per le proprie tasche.  E perchè devono smetterla di dire e fare solamente minchiate.
Nataleeeeeeeeeeeeeeee, accidenti a Te, ma che ci stai a fare???????  Sei qui solo per il nuovo iphone? per le frivolezze? per il cappone? per i baci e abbracci? per gli auguri con le frasi stupide e scontate? per i messaggini insopportabili? per darci l'illusione di sentirci più buoni? Ma và vaà vaà.... Uffff
Non piango più. 
Quando mi incazzo non piango.

Lù...  mi manchi. Accidenti, mi manchi tanto Lù.
Ecco. Piango ancora. 
E grazie per  quel "ti voglio bene Cristina" che mi avevi lasciato in un commento di due anni fa e come per incanto ieri è riapparso davanti ai miei occhi. Hai voluto dirmi che ci sei, Lu. Anche se la Vita terrena non ti ha più voluto  tu  ci sei. Ci sei.  Ci sei dolce Lu.
Non preoccuparti delle lacrime. Queste sono di gioia,belle belle belle, e tutte per te. 
Buon Natale Lù, tenera e dolce amica mia. Ti voglio tanto bene anch'io. 

E Buon Natale a tutti, con un abbraccio fortissimo.
La vostra Cristina  ( che piange ancora, ma le passerà.)