domenica 29 marzo 2015



[ ... l'Amicizia tra un uomo e una donna non sempre è possibile, ma io credo che... se capita bisogna accoglierla  con gioia e... tenerla abbracciata più che si può ...]


 Silvano fece capolino nel suo ufficio  e rimase per qualche minuto ad osservarla in silenzio, consapevole del fatto che  lei non si era minimamente accorta della sua presenza, intenta com’era a sfogliare cataloghi alla ricerca di quei benedetti porta accendini che la ditta  Erre le aveva richiesto. 
 "Eih, bella signora, non si salutano gli amici?" esclamò Sil. 
( Le strade di Lei e Silvano si incrociarono molti anni fa per lavoro. E' stato il lavoro a far nascere la  loro Amicizia. Nel giro di qualche mese, dal "lei" passarono al "tu".  Tra una bozza da realizzare, un pantone da scegliere, un prezzo da fare e una data di consegna da stabilire, scappava ad entrambi anche qualche angolo di Vita da raccontare . Lui le parlava di sua figlia, o del suo tennis, o dei suoi viaggi, o dell'ultimo film che aveva visto,e Lei gli parlava dei suoi gemelli  a volte  ingestibili che la facevano disperare, della sua passione per la musica, dei suoi cani dei suoi gatti, dell'ultimo libro letto, e così via... Si resero conto col tempo che il loro non era solo un rapporto di lavoro, stavano bene insieme quando si vedevano, erano felici  e anche ansiosi di raccontarsi e di consigliarsi a vicenda. Erano Amici. Si.    
Il bello della loro amicizia è anche  che, quando sono insieme, ridono tanto. Sil è davvero simpaticissimo, e bisogna dire che... anche lei quando vuole lo è.  Tra i due è comunque Sil che  prende un pò tutto con leggerezza  e ha sempre la battuta pronta. Spesso si diverte anche a prenderla  in giro per via del suo voler essere a tutti i costi  perfettina.)
Lo salutò  con il sorriso, ma subito dopo, in modo un pò sbrigativo e un pò  antipatico, perchè troppo diretto, gli disse  che non aveva tempo da perdere ne per chiacchierare e ne per prendere un caffè insieme come lui le aveva chiesto,  e si rituffò nella montagna di cataloghi. 
Lui se ne andò, ma dopo neanche cinque minuti tornò con 2 bicchierini di caffè fumante.  "Tieni bisbetica, non te lo meriteresti, ma se non ci penso io a te,  chi ci pensa? "Posso stare qui mentre aspetto che si liberi G.?, devo fargli vedere un lavoro."
 La Bisbetica acconsentì. L'aroma del caffè ha un potere magico su di lei, perciò  interruppe un attimo la sua ricerca e lo sorseggiarono piacevolmente insieme, dopodichè non perse tempo,  piazzò davanti  a Sil un pò di cataloghi e gli disse:" Dai, renditi utile, cercami dei porta accendini in plastica,  devo accontentare un cliente che ne vuole fare qualche migliaio da dare in omaggio ad una fiera  e non li trovo, accidenti". 
Per un pò nel suo ufficio, parlò solo il fruscio delle pagine  che una dopo l'altra lei e Sil sfogliavano, tutto il resto era...  silenzio e aroma di caffè nell'aria.
 "Trovato, trovatoo, trovatooooo, bene bene bene, trovatoooo, iuhuuuu!" esclamò lei, soddisfatta. " Beh, se è per questo ne ho trovato uno anch'io, guarda." esclamò Sil con la flemma di sempre. "Bene, dai, fammi vedere, eh...  ma  il mio è migliore caro, prrrrr! " "Si, ma il mio è sicuramente più economico, prrrrr! ". " Vabbè vabbè, comunque li proporrò tutti e due, adesso smamma che devo preparare l'offerta e mi devo scaricare le immagini, e poi.... " Un grazie, no, eh!"  sempre con la solita flemma " Oh, scusa, hai ragione,  grazie, Sil. Vai adesso, su, vai che devo lavorare,   vedrai  che G. ora è libero."  " Che luna ha stamattina? Avrà anche oggi le mestruazioni? Quell'uomo è insopportabile, ma come fai a tenerlo al libro paga? Ormai sarà in età da pensione. Guarda che quello te li fa scappare i clienti, te lo dico io. ".
Lei scoppia a ridere. " Dai Sil, è insopportabile, lo so, ma è molto bravo nel suo lavoro, perchè credi che i clienti compreso te chiedano sempre di lui?"
" Ok. Hai ragione. Come sempre. Allora vado." 
"Ciao Silvanino, avanzi in caffè" 
" Ciao Bisbetica". 
Esce. Dopo un secondo rifà capolino:
" Te l'ho mai detto che sei  una cara amica?" 

 " Anche tu sei un caro amico, Sil. Davvero." 
"E ti ho mai detto che ti voglio bene?"
"Anch'io ti voglio bene, Sil"

" E, ti ho mai detto della cotta che mi ero preso per te quando ti ho conosciuta?" 
" Ehhh??? Và và và ...và a quel paese Sil !"   
" E comunque, non si sa mai, potrebbe anche ritornare."
 " Ma che cosaaaa???" 
" La cotta". 
Scoppiano a ridere.
 Tutti e due.

domenica 15 marzo 2015



Una caduta terribile, qualche  sera fà , mentre facevo il solito giro di ricognizione per controllare che tutto fosse a posto prima di chiudere gli uffici , mi ha quasi spappolato il ginocchio destro  e mi ha estirpato l'unghia dell'indice sinistro. Un dolore lancinante.  
Mio Dio quanto male!  Stavo svenendo. Meno male che non è successo. Ero sola. Non riuscivo a rialzarmi. Non avevo un telefono a portata di mano per chiamare qualcuno. ... Ho iniziato a piangere a dirotto.  Un pianto incontrollabile ... che in qualche modo è riuscito a  confondere, si,  ad attutire  il dolore atroce che sentivo.  Volevo provare a rialzarmi ma non trovavo punti d'appoggio per aggrapparmi.  
Rimarrò qui ad aspettare, mi dicevo. Qualcuno prima o poi mi cercherà. E giù a piangere.
Beate lacrime. Quanta compagnia mi hanno fatto in quei momenti!  Credo siano state loro a darmi anche la forza di provare a rialzarmi da sola. Come faccio sempre. In quasi  tutte le cose. Da sola. Senza l'aiuto di nessuno.  
Ripetevo in continuazione, sempre  grondante di lacrime a causa del male che sentivo:" puoi farcela Cespuglietto, dai  puoi farcela, tira fuori la  forza di volontà, quella che non ti abbandona mai. Dai Cespuglietto, dai.
Certo. Ce l'ho fatta. Sono riuscita a rimettermi in piedi, da sola, a trascinarmi fino alla macchina in parcheggio, a girare la chiave e incoscientemente partire. Non so davvero chi abbia guidato.... qualcuno deve averlo fatto per me...  Voglio pensare che sia stato il mio Chioma d'Argento che da lassù ha chiesto un permesso al Capo ...  
Non avrebbe mai potuto lasciare sola la sua  " bambina" in un momento così...  
Si. Non avrebbe potuto. Non più...  Non più ... 

Zoppico ancora un pò, ma il ginocchio sta abbastanza bene, è meno grave di quello che sembrava  e si riprenderà alla grande.
E l'unghia... vabbè, l'unghia ricrescerà.





La Cri

sabato 7 marzo 2015


Poesia di Joumana Haddad

Donna

Nessuno può immaginare
Quel che dico quando me ne sto in silenzio
Chi vedo quando chiudo gli occhi
Come vengo sospinta quando vengo sospinta
Cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
Quando ho fame quando parto
Quando cammino e quando mi perdo,
nessuno sa che per me andare è ritornare,
e ritornare è indietreggiare
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera
e quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
Ed io glielo lascio credere
E creo.
Hanno costruito per me una gabbia
affinché la mia libertà fosse una loro concessione
E ringraziassi e obbedissi
Ma io sono libera prima e dopo di loro, con e senza di loro
Sono libera nella vittoria e nella sconfitta
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della prigione è la loro lingua
Tuttavia la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio
E al mio desiderio non impartiscono ordini.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
Ed io glielo lascio credere
E creo.