giovedì 11 febbraio 2016



LA BORSA DI UNA DONNA
(testo di: A. Iammarino, A. Adami, M. Masini)
Canta: Noemi


La borsa di una donna pesa
come se ci fosse la sua vita dentro
Tra un libro che non vuole mai finire
ed altri trucchi per fermare il tempo
c’è la sua foto di un anno fa
che ha messo via perché non si piaceva
Ma a riguardarla adesso
si accorge che era bella ma non lo capiva 


La borsa di una donna riconosce le sue mani
e solo lei può entrare nascosto
in una tasca c’è quel viaggio che è una vita che vorrebbe fare
Milioni di scontrini, l’inutile anestetico del suo dolore
E stupidi sensi di colpa per quel desiderio di piacere 


E se ci trovasse quei giorni 
Di carezze fra i capelli lei per due minuti soli 
pagherebbe mille anni 
Anni spesi per ritrovare 
Le cose che qualcuno è riuscito a smarrire
La voglia di sorridere, di perdonare
La debolezza di essere ancora 
come la vogliono gli altri 


La borsa di una donna
non si intona quasi mai con quel che sta vivendo
Nasconde il suo telefono
gelosa di qualcuno che la sta chiamando
Vicino alle sue chiavi
la solita ossessione di scordarle ancora
E in quel disordine apparente
la paura di restare sola 


La borsa di una donna
che può rivelare i suoi segreti in un momento
e forse nella tua distrattamente la sua vita c'è rimasta dentro
tu che pensavi che ci fosse rimasto un po’ di spazio
per un altro amore
invece nella borsa di una donna
non c’è posto per dimenticare, dimenticare… 


E vai dove ti porta il cuore, si…
un ritaglio dentro la patente
ci sei stata mille volte ma non ci hai mai trovato niente 
niente che ti aiuti a capire il senso di una sera che non sa meravigliare
il senso del tuo ricordare e progettare 
scordandoti di vivere adesso 


Adesso che si alza un vento che spazza le nuvole 
E che si porta via gli inverni
La polvere, i dubbi e i miracoli 
aspettati mille anni

Anni spesi per ritrovare
Le cose che qualcuno è riuscito a smarrire
La voglia di sorridere, di perdonare 
La debolezza di essere ancora
Come ti vogliono gli altri 

La borsa di una donna pesa come se ci fosse la mia vita dentro.


(A me, certe canzoni toccano l'anima, perchè sono Poesia.
In questa... c'è anche uno specchio che mi dice:
"Guardati, Cristina Emma. Vedi? Questa sei tu.")

8 commenti:

  1. bella canzone e la tenerezza che mi fanno tutte le donne, anzi, tutte le femmine, gatte cavalle e cane. Così infinitamente più avanti di questi maschi approssimativi, grossolani, che delle donne, anzi, delle femmine, non sanno, non capiscono niente...

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    1. Sai Paolo, sono stati tre uomini a scrivere e dare melodia a questa canzone. Non mi stupisco. A volte sono grossolani gli uomini, è vero, si, però bisogna ammettere che riescono a leggere il nostro animo … nitidamente direi.
      Ti lascio un super abbraccio perché sono felice di trovarti qui a casa mia ^.^. Questo vuol dire che stai bene. Smack

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  2. Al di là della canzone credo che la differenza sostanziale tra donne e uomini stia proprio in questo: le donne hanno necessità delle borse perché sanno portarsi dietro; agli uomini bastano le tasche, e troppo spesso sono bucate. E' questione di prospettive, di visioni del mondo!

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    1. Pure voi uomini però avete fatto un tentativo in passato di “portarvi dietro”, solo che purtroppo il borsello aveva poco spazio ^.^
      Ciao Giò, ti lascio un sorriso.

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  3. Ho ascoltato disattentamente le canzoni di sanremo durante le cene con amici ma questa canzone ha catturato subito la mia attenzione. Sono gli uomini ad averla scritta, dici, vero. Di tanto in tanto abbiamo bisogno di una specie di autoanalisi e non sapendola fare fino in fondo diamo un'occhiata nella disporpozione che ci separa dal femminile :-) un saluto

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    1. Voi Uomini, avete un certo pudore di mostrare il vostro Animo, spesso lo "vestite di altro", è questo che vi frega, ... e che spesso frega anche noi :-).
      Bellissimo il pezzo sulla "disproporzione". Smack!

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  4. Ciao cara amica,non ho visto il festival,non è la mia musica ma il testo di questa canzone è molto bello.
    Un abbraccio,fulvio

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    1. E' un testo ... disarmante per quanto è vero. E anche pieno di tenerezza.
      Un abbraccio anche a te, caro Fulvio.

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Non so se il mio blog possa piacerti, parlo di me, e magari a te non interessa, posso capirlo.
Vabbè, comunque… ciao !