domenica 3 dicembre 2017




Ti lascio troppo solo, lo so. Ma non me ne volere, ti prego. Già altre volte te l'ho detto che la Vita gira così, a tratti è generosa, ci coccola, ci regala spazi da gestire a nostro piacimento, e a tratti invece non gliene può fregar di meno e ci massacra i cabasisi con impegni e situazioni da sbrogliare e soprattutto da  portare a termine. Ma non sono qui per lamentarmi. Davvero. Sono qui, perchè, certi momenti  ho bisogno di raccontarteli. Fanno parte della mia storia, e tu Blog, in fondo sei nato per questo, per raccogliere quel che riesco a raccontarti di me. Che non è tutto, come tu sai. Perchè c'è una parte che non sono mai riuscita a raccontarti, e so che non lo farò mai. Lei sta lì nel mio animo e nella mia mente, buona buona, io non la cerco, e lei, educatamente prova a non disturbarmi.
Comunque Blog, eccomi qui. Vado a ruota libera, come sempre quando sono con te, quello che viene viene... per dirti che, venerdì sera è stata una serata a dir poco magnifica, le emozioni, ti assicuro, hanno raggiunto livelli alti. Giorgio, figura storica, responsabile del reparto grafico della mia azienda, il 30 novembre ha terminato il suo percorso lavorativo. Non avrei mai voluto che arrivasse questo momento, ho sperato fino alla fine che mi dicesse: “ Capa ( così mi chiama), vabbè, dai vado in pensione, ma continuo lo stesso, non vi lascio. Invece purtroppo non è stato così. La sua ultima frase, prima di chiudere per l'ultima volta la porta del suo ufficio è stata: “ Capa, non chiedermi nulla ti prego, ho già  dato quanto basta. Adesso mi riprendo in mano la vita, ho passioni che mi aspettano: la montagna, i viaggi, la pittura, e poi tra un po' dovrò pure fare il nonno, ti sembra poco? Ha sorriso. Ci siamo abbracciati di un forte che a raccontarlo non si può nemmeno immaginare, abbiamo versato qualche lacrima, e ci siamo salutati. Per me Giorgio, non era solo una Persona al libro paga, era anche... un fratello maggiore. Si.
E poi, è anche giusto ammettere che, se l'azienda nel corso degli anni ha avuto risultati positivi, è stato anche per merito suo, per la sua infinita professionalità, competenza e grande passione che ha sempre messo nel lavoro che svolgeva.
Ha insegnato tanto a tutto il gruppo. Sarà difficile trovare un degno sostituto.
Io, ho provato a scommettere su Giampy.
Giampy, è arrivato dalla Puglia dieci anni fa, cercava un lavoro perchè dalle sue parti era impossibile trovarlo, ma sapeva solo disegnare, però dieci anni insieme a Giorgio sono serviti a renderlo un grafico di tutto rispetto. E' diventato bravo. Ed è anche una bella persona. Ha un'animo bello, Giampy. Ce la farà ne sono certa.
Comunque, venerdì sera, abbiamo organizzato una festa a sorpresa per Giorgio, d'accordo con la sua famiglia. C'era tutto il nostro Gruppo, son venuti anche quei due tre che non andavano d'accordo con lui. Non è un carattere facile Giorgio. Ho avuto anch'io molti scontri, pur volendogli un mondo di bene. Nella stanza del ristorante a noi riservata eravamo in 21 persone che rappresentavano la sua storia: il suo primo collega di lavoro, i suoi due amici d'infanzia e di una vita, il nostro cliente che più gli era affezionato, la sua famiglia, e … noi... che siamo stati la storia dei suoi ultimi ventitre anni.
Non se lo sarebbe mai aspettato. Credo non dimenticherò mai l'espressione del suo volto  quando ci ha trovati tutti li. E' stato bellissimo. E nel corso della serata, che non ne voleva sapere di finire ( abbiamo fatto quasi mattina) ci siamo divertiti un casino. Davvero.

Da una quindicina di giorni, dopo un'infinità di colloqui (per la maggior parte deludenti e sconfortanti... ) c'è un ragazzo appena uscito dalla scuola grafica che affianca Giampy. E' timidissimo. E' la sua prima esperienza con il mondo del lavoro. E' in prova per sei mesi. Ma qualcosa mi dice che, sempre se resisterà ai nostri ritmi allucinanti, si unirà definitivamente al gruppo. Si. Ha stoffa il Piccolo. E... intravvedo anche un accenno di  passione per questa splendida professione. Lo dice pure Giampy.

Ciao Blog.
Alla prossima.
Tua Cri.

8 commenti:

  1. La storia del post mi è piaciuta molto, sei riuscita a descriverla in modo coinvolgente (oserei dire quasi poetico). Anni fa un conoscente mi disse che tutto quello che succede fra due o più persone (uomo - donna, amici, parenti ecc.) per un certo periodo quel che succede diventa "la costante" del rapporto che va avanti. Sino a quando uno dei due (o entrambi) decidono di cambiare, e il fatto di andare in pensione è un cambiamento senza dubbio importante (inizia una nuova vita da tutti i punti di vista). Faccio mio un pensiero del Buddha: "il cambiamento non è mai doloroso. Solo la resistenza al cambiamento lo è".

    A volte è più facile dirlo che farlo (siamo pur sempre esseri umani con tutto quello che abbiamo dentro) però poi quando fai un cambiamento capisci la differenza.

    Bella la musica di sottofondo con De Gregori.
    Un salutone, buona domenica e alla prossima

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    1. E' vero, penso anch'io che i cambiamenti non sono dolorosi, anzi, sono momenti di "crescita". Ma Giorgio mi mancherà molto. E poi, sono sincera, ho anche una minuscola puntina d'invidia per " quella vita che si riprende in mano". Vorrei poterlo fare anch'io, accidenti...
      Grazie delle tue Parole, Accadebis ^.^
      Un abbraccio.

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  2. Uè uè tu stai qua ma guarda un po' ebbrava la ragazza, prendilo il piccolo nuovo arrivato e vedrai che tra sei mesi me ne riparlerai benissimo. Ma perché non posso rubare di quel che hai scritto sopra nessuna frase?? Sto per postare, dopo tempo, un nuovo mio pensiero che rende pubblico un momento della mia vita e non mi piace la frase di introduzione che ho scritto. Dai, dai, vedi di mandarmene una tua. Un sorriso.

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    1. Il Piccolo promette bene, ed io spero davvero che ingrani. Certo, ti saprò dire tra sei mesi.
      Che cosa vuoi rubare, tu??? :-)))
      Dai, adesso vengo a leggerti.
      Ancora un sorriso, e un abbraccio.

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  3. Ciao Cri,leggendo il tuo bellissimo post ho provato una nostagia struggente per la mia professione,che forse ho,volutamente, lasciato troppo presto,per godermi la vita.Niente rimpianti,ma le gioie e i dolori,le conquiste e le sconfitte, vissute quando sei impegnato nel lavoro sono impagabili e adesso che sono felicemente nullafacente,mi mancano.
    Un caro saluto,fulvio

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  4. E' impossibile non amare questa splendida professione, anche se pretende tanto, vorrei dire che si prende quasi tutto di noi. Ci "sposa". Si diventa un tutt'uno. Sai, un pò te lo invidio quel" felicemente nullafacente" ^__^.
    Ciao Fulvio. Buona notte.

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  5. Carissima, Buon Natale.
    Un salutone e alla prossima

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Non so se il mio blog possa piacerti, parlo di me, e magari a te non interessa, posso capirlo.
Vabbè, comunque… ciao !