sabato 23 gennaio 2010

C’è mia suocera di là in cucina.
Come ogni sabato puntualmente anche oggi è arrivata.
Lei ha : il giovedì in ufficio e il sabato a casa.
Un orologio svizzero è una sottomarca rispetto alla sua meticolosa puntualità.
Ora sta litigando con suo figlio.
La politica li fa sempre litigare.
Lei è fascista.
Lui no.
Io... beh io ne sono lontana anni luce, migliaia di galassie lontana, certo che si, perciò lascio immaginare quali livelli massimi raggiunge la mia pressione sanguinea quando la sento esternare le sue idiozie.
Lo so che il termine fascista non va più di moda, adesso quel termine lì è stato sostituito dai suoi militanti e simpatizzanti con la parola “libertà”, è più fico  dire "libertà",  ma lei è donna d’altri tempi  e ci tiene a far sapere che è fascista, ne va pure fiera, poverina.
A me oggi non va di ascoltare le sue cazzate, ho bisono di stare tranquilla. Che se la sbrighino da soli.. Sto così bene qui, nella mia stanza, con Roberto Vecchioni in cuffia che mi sta sussurrando teneramente questa sua delicata poesia riscaldata dalle note. Mi commuovono queste note. Oggi si. Mi commuovono. Vogliono lacrime. E vabbè, diamogliele, che sarà mai per qualche lacrima... Dai dai ...lisce lisce...una dopo l'altra senza fermarvi un attimo  come le gocce di pioggia......come gli spruzzi del mare...  come  la rugiada del mattino... senti che piacere godere del loro scivolare caldo... direi  protettivo... Si. Senti che piacere...
Cara suocera, sai che ti dico?… vai farti fottere te, le tue stronzate, il tuo perbenismo, la tua ipocrisia, il tuo sentirti sempre migliore degli altri… vai cara, vai…ti ci mando così volentieri che nemmeno immagini...
Io, nel frattempo che tu vai spedita a quel paese intanto canto sai, ... si che canto, canto  con la mia bella voce cristallina..e pulita...
[...E invece non finisce maiiiiiiiiiii
si fa più piccolo che puòòòòòò
e ti sta dentro e cresce saiiiiiiii
com'è possibile non sooooooo,
ma più ne perdi e più ne haiiiiii
e più ne incontri e più ne daiiiiiiii...
L’amore non finisce maiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii...]


(Il "tono" del post  avrebbe di certo preferito l'immagine del dito indice puntato verso l'alto, ma... forse questa che ho postato mi rappresenta meglio. Non in quanto il delicato bocciolo di rosa...ma... questa sua  fiera resistenza al gelo...
Vabbè insomma, mi piace meglio questa del dito. Che poi non so neanche perchè sono venuta a scrivere questo flash di vita... ma se l'ho scritto vuol dire che ne sentivo la necessità. Oh Signurrr, quanto sono complicata oggi! ^.^)


Maria Grazia... il pensiero mi porta da te in tanti momenti della giornata.
Se hai imparato a conoscermi un pò... sai anche quanto ti sono vicina.
Un abbraccio a tutti quelli che passano da queste parti.

2 commenti:

  1. #1 23 Gennaio 2010 - 16:56

    Suppongo che "suo figlio" sia il Vasco. Non si chiama più "della libertà" ma "dell'amore". Menomale che volevi alzare i dito indice. Quanto alla canzone suggerisco questa.

    Baci8,
    Ardovig

    ardovig

    #2 24 Gennaio 2010 - 09:57

    Certo che si caro Ardovig, il suo "putin" l'è il "Vasco" ^.^, e come tu sai... non potrebbe nemmeno arrabbiarsi più di tanto...
    Comunque, la battaglia a raffica di parole ha avuto inizio per colpa di un "matrimonio di un ministro" che per ben due giorni è stato largamente pubblicizzato dai nostri telegiornali.
    La madre lo osannava, il figlio disprezzava l'pocrisia di sua madre (donna cattolicissima, in chiesa è sempre seduta al primo banco) e di quei figuri che lei inneggia, che...ad esempio si danno un gran fa fare per proclamare i valori della famiglia, dei crocifissi, e altre scemenze, come quella di incitare la gente a non votare la Bonino perchè è per colpa sua se è passata la legge sul divorzio e sull'aborto... e poi sono tutti pluri divorziati e pertanto usifruiscono largamente delle battaglie della Bonino... Insomma, tutto è iniziato per colpa di quella "maddalena pentita" di ministra, e poi è venuto il resto... Questa volta mi sono dileguata...perchè proprio non avevo voglia di arrabbiarmi.
    Ehi... se ascoltavo l'Albertone avrei lacrimato per le tante risate ^.^
    Vabbè, rido adessdo.
    Ciao Ardovig! Ti auguro una buona domenica. Io tra un pò chiudo e vado a Jesolo. Vado a vedere il presepe di sabbia, è davvero bellisimo e credo siano gli ultimi giorni possibili per poterlo ammirare.
    Naturalmente... darò un salutino anche al mio mare, ho davvero tanta voglia di respirarlo, anche solo per un attimo.
    Abbraccione.
    Cri
    SenoraNair

    RispondiElimina
  2. #3 24 Gennaio 2010 - 11:56

    Ah, il ministro che aspetta... :-)
    Ardovig

    ardovig

    #4 27 Gennaio 2010 - 10:36

    Quella canzone di Vecchioni è di una tenerezza sconfinata. La poesia prende il sopravvento e sa cancellare con la sua bellezza anche il più odioso ritmo di certi momenti di assurda quotidianità. Non ritengo che la poesia del sentire sia un rifugio ma l'abbraccio puro della migliore verità...
    un sorriso
    Gautier
    utente anonimo

    #5 30 Gennaio 2010 - 17:16

    Hai ragione Gautier, è un dialogo tra musica e poesia così intimo, sussurrato...e vero, forse è per questo che mi sono innamorata di questa canzone.
    Un sorriso anche a te.
    Nair
    SenoraNair

    RispondiElimina

sono lenta ma ti rispondo... nel frattempo ti lascio un sorriso e un ciao!