mercoledì 28 dicembre 2022


 

Caro Blog,
mi sa tanto che dovrò riprenderti per mano. 
Stasera sono passata a rileggerti di qua e di là e non ti ho trovato poi così male. 
Non so, ho come la sensazione che mai come in questo tratto di vita  potrei  davvero avere bisogno di te. Tutti i miei silenzi potrebbero trasformarsi in parole. Magari gettate qui per fare un pò di spazio al mio animo fortemente maltrattato.
Il Natale senza Occhi Azzurri è stato ... di una tristezza vorrei dire devastante, ma sono ugualmente riuscita a riunire le nostre famiglie  come tutti gli anni e trascorrerlo nella nostra dimora. Il suo posto era vuoto... ma io lo sentivo con me, con noi. I nostri cuori erano pieni di Lui. Il mio cuore era strapieno di Lui.
Sai cosa mi salva? Mi salva questa incredibile  forza che sento in me, che non so da dove arrivi, non so se ce l'ho sempre avuta, ma mi fa andare avanti senza paura.  E' come se mi fidassi di me. Si si certo, stupisce anche me questa affermazione, ma è così. Che sia Occhi Azzurri che mi trasmette questa forza?  Io ho pensato che potrebbe anche essere l'Amore. Perchè vedi, io, anche quando sono a pezzi riesco comunque ad amare.
Vabbè, notte blog. 
Cerchèrò di non essere troppo piagnuccolosa, te lo prometto, si insomma ci proverò, tu non darlo per scontato però, eh!


sabato 10 dicembre 2022


Credo che la Sicilia ce l'abbia un pò con me in questo periodo. 
Prima mi porta via un cliente, anzi uno dei mie migliori clienti,  e adesso si porta via pure la mia più cara amica.
Porta via non è proprio esatto, si, insomma, se la riporta a casa. Ma uffa. Non è giusto.
Senti Vita, si, io ce l'ho proprio con te. Basta con i dispetti. Me ne stai facendo troppi.  Guarda che a tutto c'è un limite, eh!. Ora mi devi spiegare il perchè prima me l'hai offerta in un piatto d'argento e poi in men che non si dica le fai cambiare  direzione e la dirotti da dove è arrivata.

Io e Anna ci siamo incrociate per puro caso circa due anni  fa. La mia Luna stava ancora allattando i cuccioli e Anna evidentemente  aveva bisogno di riempire la sua solitudine, ecco perchè, su indicazione di una sua collega di lavoro che mi conosceva suonò il campanello di casa mia un sabato pomeriggio. Mentre mi dirigevo verso il cancelletto che non avevo ancora aperto, notai subito la sua bellezza. E' molto bella Anna. Capelli castani lunghi fino al fondo schiena e molto ricci, occhi grandi e scuri, un pò più alta di me, e ... anche più giovane di me. Non feci in tempo a chiedere che cosa volesse, perchè lei partì subito in quarta con quel suo inconfondibile e bellissimo accento siculo: "Buongiorno, scusi se disturbo a quest'ora, ma mi hanno detto che lei ha dei cagnolini da regalare ed io sarei interessata. Potrei vederli?"  Ora, a mia discolpa devo confermare che, essendo veneta al cento per cento, prima di fidarmi e dare confidenza ad una persona che non conosco, ed aprirle addirittura la porta di casa ci devo pensare... ehm... diciamo... si insomma un bel pò, pertanto prima di aprire quel benedetto cancelletto le ho fatto una specie di terzo grado: e chi le ha detto dei cuccioli, ma lei non è di qui vero?, e dove abita, e blà blàblà, e blà blà blà...,  (  Anna col tempo poi, mi ha confessato che,  quel giorno  mentre  le facevo il terzo grado tenendola fuori dal cancello ,mi avrà mandata a quel paese un centinaio di volte con il pensiero).
Vabbè, comunque poi l'ho fatta entrare. L'incontro con i cuccioli è stato... è stato... è stato di una tenerezza unica. Ad un certo punto la vidi proprio emozionata, aveva già deciso chi sarebbe stato con lei. Scelse il più pestifero, era stato il primo che le era corso incontro: bianco e nero, pelo lungo, e tanto rompiballe, ma anche tanto simpatico, a dire il vero era proprio il più bello della cucciolata. 
Ecco, tutto iniziò da lì. Da quel meraviglioso cucciolo che teneva tra le braccia.

Penso che le amicizie più belle e sincere nascano proprio per caso.

Non ci voleva proprio la sua partenza in questo periodo per me così duro. Avevo bisogno di lei. E' un'altro dolore che si aggiunge al dolore.  
Mi mancheranno tanto  le nostre chiaccherate del sabato pomeriggio.
Mi mancherà la sua positività. La sua esuberanza. Il suo essere diretta, Anna è come me, non conosce giri di parole. Le sue incomprensibili frasi in dialetto siculo . I nostri interminabili messaggi vocali. I suoi abbracci. Le nostre tazze di caffè fumante tra una confidenza e l'altra. 
Lei non si aspettava che il trasferimento arrivasse così presto. 
Ho fatto di tutto per dissuaderla a accettare. " Ma come fai a tornare in Sicilia?  Ma stai così bene qui.  Abiti nel paese più bello della provincia di Padova. Non ce la farai. Vedrai. Dopo un mese sarai già pentita di questa scelta. Ti avessero trasferita nella tua città d'origine, già capirei di più. Ma ti mandano in un paesetto di ottocento anime, in mezzo alle pecore, dai Anna, ma perchè?  Rinuncia a partire. Qui ormai hai la tua vita. Ti manca un compagno, e vabbè dove stà il problema?, bella come sei primo o poi lo troverai. " 
"Non puoi capire Cris. Tu non hai mai lasciato la tua terra. Non puoi capire che cosa significa avere bisogno di ritrovare l' aria di casa, respirae i suoi profumi, mi mancano tanto i profumi della mia Sicilia. Ne ho bisogno."

Mancano quattro giorni all'alba e poi lei e il pestifero partiranno.
"Il Pestifero mi diventa siciliano. Abbaierà in siciliano poi, eh? che dici?" 
" Scema" risponde lei.
" Compragli la coppola mi raccomando, guarda che  li non lo vogliono se non ha la coppola" " Scema" risponde lei. 
Poi ridiamo. Fa bene a tutte e due ridere.
Oggi mi ha mandato un messaggio vocale: " Cris, ti voglio tanto bene. "  " Anch'io Anna" le ho risposto.