Mi osserva… mi osserva in silenzio….mentre lavo mio padre delicatamente, mentre gli parlo con dolcezza e gli descrivo la grande festa che faremo a giugno per il loro anniversario di matrimonio, circondati dalla pace e dai colori della mia campagna, come lui desiderava. Ed anche se so che quel momento non arriverà, riesco a "viverlo" come in un sogno , e gliene parlo con un entusiasmo talmente grande da riuscire a strappargli un leggero sorriso. Ciò significa che lui mi ascolta…. Se ha sorriso vuol dire che mi ascolta e lo sta vivendo anche lui insieme a me, attraverso le mie parole … Gli ho regalato un attimo di felicità e di speranza, ed io sento una gioia talmente grande, impossibile da descrivere, forse bisognerebbe guardarmi negli occhi per riuscire a leggerla .
Lei l’ha fatto. Si. Mia madre, seduta su quella poltroncina vicino alla finestra l’ha fatto. Mi ha guardata negli occhi. Si. Questa volta finalmente si."Cristina, come hai fatto a diventare così?" lo sussurra con un filo di voce, quasi non la sento. " Come, mamma? Che vuoi dire? Così come?" " Così come sei." Vedo un velo di lucido che bagna le sue pupille, ma anche dal suo volto traspare un accenno di sorriso. Capisco che ha "vissuto" anche lei insieme a me e a mio padre quel giorno di giugno, e quel sogno le ha fatto bene.
" Mamma, nessuno meglio di te conosce la mia storia. Fu un giorno d’aprile, ricordo esattamente quale…il quindici aprile del millenovecentonovantadue (certe date è impossibile dimenticarle, specialmente se coincidono con una svolta della propria vita). Fu l’inizio del mio "essere così". Quel giorno decisi che non aveva senso avere un’anima piatta. Su di me non calzava, ci stava malissimo. Perciò mi son data da fare, e mi sono cercata e cercata e cercata e cercata e cercata e cercata……. E finalmente, mamma, ho trovato il Cuore. Il resto l’ha fatto tutto lui. Dai mà, vieni qua che ti abbraccio."
(On Air... Un Senso - Vasco Rossi)
Nair