venerdì 25 dicembre 2015

Buon Natale








E va bene, qualcosa  scrivo per  Natale.
Naturalmente non so ancora che cosa. Quando mi metto qui, davanti  allo schermo con le dita che sfiorano la tastiera, lo sa bene il mio blog che lascio via libera ai pensieri, e come al solito  esce quel  che esce, nulla di che, solo  angoli di me, nudi e crudi.
Poco fa, sono andata a rileggermi i Natali di questi dieci anni di blog e mi è dispiaciuto constatare che alcuni li ho lasciati passare senza postare nemmeno un pensiero.  Chissà perché l’ho fatto?  Credo sia la conferma  che… è da un bel pò che sono in crisi con le Parole, e.. anche nei momenti  dove gli  attimi di serenità cercano di farsi largo, io…  tendo a  rannicchiarmi nel Silenzio.
Vabbè vabbè, ora basta, non vorrei sembrare  noiosa , petulante e commiserevole,  perché:  noiosa, petulante e commiserevole non lo sono , ostrega!
E comunque, ci sono stati anche Natali in questo blog, ai quali ho lasciato i miei Pensieri  Semplici, si insomma quei Pensieri alla mia maniera , ma che rendono giustizia alla persona che realmente sono. Uffa, e perché non lo devo dire?   Dentro … in quello spazio chiamato Animo… non sono poi così male. No.  Proprio ma proprio per niente. Accidenti.
Mi ha fatto sorridere  la scelta delle immagini. Quasi sempre erano  disegni di bambini. Anche quest’anno ho “rubato” un disegno ad un bambino. D’altra parte, se si  cerca qualcosa di limpido  e puro, si deve per forza affidarsi  al cuore e ai colori dei bambini.
Io… non sono mai riuscita a raccontare di me bambina…  penso che… non ce la farò mai.  In fondo, il percorso dei miei Silenzi ha avuto inizio proprio da li, insieme al mio grande, immenso, universale  bisogno d’ Amore.
 Ma però, c’è  anche da dire che  la  Sensibilità, il dare  Amore con estrema spontaneità, l'essere  incompatibile con l’Indifferenza e la Superficialità hanno piantato solide radici in me per merito di quell'infanzia ferita.  Insomma, c’è stato un contro, ma c’è pure stato un prò nella mia Storia.
Vabbè, che centra con il Natale tutto questo?  E che ne so?  Ma che ne so, accidenti!
Centra comunque con me.  Centra con  i Natali della mia Vita.
Natale. Oh si, accidenti, sono qui perche volevo parlare del Natale.
Domani avrò la casa piena di gente.
Avere una casa grande con un’enorme cucina serve anche a questo.  Certo.  Serve a riunire in questo  magico giorno  Persone che si vogliono bene.
E’ un “volersi bene” che fortifica, rassicura, rende più dolce la Vita.
Ok. 
Allora… che altro posso dire…
Penso che domani con tutta probabilità non passerò da queste parti, ma ci saranno momenti in cui, gli amici di questo  blog passeggeranno sicuramente nei miei  Pensieri.
Perché ,  lo crediate o no, anche voi, amici di questo blog,  fortificate , rassicurate e rendete più dolce la Vita.
Buon Natale a Tutti, con il Cuore. Davvero.
Cristina



sabato 12 dicembre 2015



“Possibile che per lei gli anni, anche se passano, è come si fossero fermati a quando ne aveva trenta? Mi spieghi qual' è il segreto, la prego.”
Per la prima volta mi rendo conto che Lucia è l’unica in azienda che mi da del lei.  Invece di rispondere alla sua domanda, le chiedo perché non mi da del tu come fanno tutti. Lei mi risponde  che  teme di non riuscirci. Si. Chissà perché non ci riesce. Lavoriamo insieme da una vita, com’è  possibile che non ci riesca? La cosa a dire la verità mi dispiace, però questo non vuol dire che voglia mantenere le distanze, almeno lo spero. Non ce ne sarebbe motivo.
In questo momento, mentre sto scrivendo queste parole a ruota libera che non so ancora dove vogliono arrivare ma che con tutta probabilità hanno bisogno di essere scritte, penso che la stessa cosa in fondo succede anche tra me e la signora Erre.  Anche io e la signora Erre ci conosciamo da una vita intera, ci vediamo tutti i sacrosanti giorni, oltre al rapporto di lavoro e di stima reciproca, abbiamo anche un rapporto confidenziale, si insomma, ci raccontiamo  a vicenda,  ci consigliamo, conosciamo molte cose l’una dell’altra,  eppure continuiamo a darci del lei.
E’ stata la mia prima cliente la signora Erre. Ricordo come fosse adesso il primo giorno che mise piede nel primo bugigattolo di ufficio che avevo aperto.  Non era ancora entrato nessun cliente. Sentii suonare il campanello, andai ad aprire, e mi trovai davanti questo gran pezzo di  giovane donna, non bellissima ma intrigante nell’aspetto ,  alta, io che sono un metro e sessanta la vedevo un gigante nel suo metro e ottanta, truccatissima, tutta  vestita di firma,  accompagnata da un ometto molto più avanti di lei con l’età, anche  più bassino di lei, ma  con due occhietti simpatici. La prima domanda che mi fece con il suo timbro di voce un po’ mascolino fu: “ Senta, non so se sono capitata nel posto giusto.  Ho aperto da poco un’attività nel settore delle automobili e sto cercando un’azienda grafica che mi segua, ho visto la targa qui fuori, mi sembra di aver capito che fate questo, vero? Posso parlare con il titolare?”. “ Ehm, veramente io sarei una titolare.”  “Ma dai, non ci posso credere, sembra una ragazzina!”  Così esclamò la signora Erre quel giorno. Si.  Ero sposa, madre di due gemelli,  lavoravo in proprio, avevo già sul groppone un bagaglio infinito di responsabilità da affrontare e superare quotidianamente, eppure a tutti sembravo una ragazzina.
Ai miei figli, quando erano piccoli, non andava questa cosa, ne provavano imbarazzo. Ricordo un giorno di molti anni fa, all’uscita di scuola mio figlio S. tutto imbronciato mi disse: “ Non venire più tu a prendermi, voglio che venga papà, altrimenti i miei compagni mi prendono in giro e  dicono che tu non se la mia mamma, dicono che sei la ragazza che fa la baby sitter “, e io gli chiesi “ E cosa devo fare per far cambiare idea ai tuoi compagni?” e lui mi rispose :  devi  essere come la mamma di Davide che  non ha la treccia ed è più 
grande di te”. Insomma, voleva vedermi un po’ più vecchia. E comunque la mamma del Davide aveva solo tre anni più di me.

Da due giorni ho un anno in più e anche se per adesso  l’aspetto fisico  non crea problemi, gli anni, voglia o non voglia  passano lo stesso.
Non so se ci sono segreti per mantenere un aspetto giovane.
Forse è una  specie di regalo che la  natura ha voluto fare a tutte le donne della mia famiglia, sembriamo fatte in serie, ci assomigliamo tutte: ricce, piccolette, grintose  e con l'aspetto giovanile.
Forse vivere una vita semplice , con sana alimentazione e a contatto con la natura  mi aiuta.
Forse  l’ essere sempre così molto attiva e dinamica è una specie di elisir anti rughe.
Forse  essere sempre a contatto con molta gente è uno stimolo ad avere  cura, rispetto e amore non solo della  mente ma anche dell’aspetto fisico.
Insomma, l’aspetto esteriore per il momento non crea problemi, e ringrazio davvero tanto il cielo di questo.
E’ quello interiore che comincia a preoccuparmi.
Questi Silenzi, sempre più lunghi.
Queste parole non dette che cominciano a pesare come macigni.
Questa tendenza  ad isolare il mio Animo…
E’ un vero peccato che questo stronzo stia cercando di spegnersi.
Ne ha passate di burrasche il mio Animo! Accidenti se ne ha passate. Eppure non ha mai rinunciato ad essere aperto e luminoso. Perché mi sta facendo questo ? Ufff.

martedì 1 dicembre 2015



Che poi, ancora mi è difficile credere sia successo veramente, in fondo... divulgare bufale per prendere in giro il prossimo e sghignazzarci sopra è diventato normale per gli ebeti di turno.
Ma se la cosa è vera, cara Cloe, l’hai combinata davvero grossa.
Non perché di punto in bianco sei diventata Cloe, anzi, benvenuta nel  fantastico mondo.  Essere nata Donna,  è la prima cosa  bella che la Vita mi ha regalato.  Mio padre mi raccontava sempre che quando sono venuta alla luce, si mise a correre per i corridoi della clinica gridando a tutti: “ sono  un padre fortunatoooo,  è una femminaaaaaaaaaaaa , sono fortunatooooooooo”. Credo di capire quanta sofferenza hai dovuto subire nel vivere in un corpo che non ti apparteneva.
Ciò che mi è davvero difficile capire è il modo in cui hai deciso, solo ora,  di portare a conoscenza la tua femminilità.   Il metodo, se mi consenti, è assai discutibile. Decidere di farlo dopo aver raggiunto l’obbiettivo di un posto di lavoro stabile e sicuro, è stato...decisamente cinico. Si.
Ma parliamo di loro, che sono la cosa più importante.
Loro si.  Quella ventina  o forse più di Semi piantati da poco sulla terra, che pian pianino stanno germogliando, e che per germogliare, per crescere  come si deve, hanno bisogno  di terreno sano, fertile, non inquinato,  di Loro, si,  che hanno dovuto subire la tua mancanza di onestà, tatto e sentimento.
Tu Cloe,  hai dato a quei  ragazzi una pessima lezione di Vita, hai insegnato loro che, nella Vita, si può lottare e andare avanti a testa alta subito dopo aver ottenuto qualcosa in cambio, e non prima...
Mi chiedo che maestra di Vita potrai mai essere.
Quel posto di lavoro sicuro che ora ti permette tranquillamente di accavallare le gambe dietro una cattedra, non sono del tutto sicura spetti a Te.


mercoledì 18 novembre 2015




Non era strano il suo ermetismo.

Anche se sembrava espansiva e cordiale,

aveva un carattere solitario

e un cuore impenetrabile.

 (Gabriel Garcìa Màrquez)





domenica 1 novembre 2015


Ho Parole Silenziose …




Non so se è un bene... 


Non so se è un male...



Faccio come i miei alberi, i miei frutti, il mio cielo, la mia terra…



Amo,  rido, piango, vivo  come loro, in Silenzio.



Ho Piccole Cose che mi catturano l’animo, danzano con me, spazzano tristezze…



Sto bene con Loro.
Mi sento protetta.
Mi sento al sicuro.






Cri

mercoledì 21 ottobre 2015



Vedi non ho parole eppure resto
a te accanto. Non ho voce eppure
muovo le labbra. Non ho fiato eppure
vivo e ti guardo. E forse è questo
che volevo da te, muta restare
al tuo fianco ascoltando la tua voce
il tuo passo scandire le mie ore.

(Goliarda Sapienza)

domenica 20 settembre 2015




Questa settimana, al lavoro, mi sono sentita  sola contro tutti.
Sto malissimo “”dentro”, sapendo che non mi sopportano per ciò che, guardandoli in faccia uno ad uno, ho detto loro.
Ed è  deludente, molto sconfortante, si,  che, invece di discutere, dare spiegazioni, dire le proprie ragioni, provare a dare altre interpretazioni, abbiano  pensato bene, dipendenti e socio compreso, di isolarmi.
Ma io devo andare avanti lo stesso facendo finta che il loro atteggiamento non mi sfiori nemmeno di striscio.
Guai se faccio  trasparire  anche un minimo  accenno di dolore. Sarebbe la fine.
Se solo avessero un briciolo di coscienza, e forse  anche un pochino  in  più di intelligenza, dovrebbero ringraziarmi  per come sono, anche quando, come in questo caso, ho dovuto essere: diretta, graffiante e odiosa, si insomma, una gran rompicoglioni, lo so.  Ma a fin di bene.
Peccato non l’abbiano capito.
Avrei voluto che, invece di  pesare le parole, le avessero analizzate e si fossero soffermati nei significati. Ma evidentemente alzare un muro risultava decisamente più facile.
Accidenti...vorrei che si  fidassero di me.
Ma  perchè per noi donne, arrivare ad ottenere degli obbiettivi con risultati soddisfacenti  nel lavoro  è sempre  così dannatamente complicato e difficile...???
 

venerdì 28 agosto 2015




Oggi non sono andata al lavoro.
Volevo un giorno tutto  mio.
E l'ho trascorso insieme al Lago.
E  insieme alla sua brezza, l'Ora, che mi accarezzava leggera.
Si.
Insieme  a  lui ,  al suo fascino, alla  sua quiete rassicurante.
Ed ho lasciato che  ogni mio pensiero fosse anche suo.
Ed ho lasciato che il mio sguardo si perdesse nella sua pace e mi rendesse serena.
Oggi mi sono lasciata amare.


venerdì 14 agosto 2015



Da venerdì sera della scorsa settimana sono ufficialmente in ferie.
Purtroppo nemmeno  quest'anno  ho potuto organizzarmi una vacanza come si deve. Staccare la spina  per un po di giorni da tutto ciò che mi gira intorno  sarebbe stato bello. La mente e anche il fisico me lo chiedeva. Ma se non si può, non si può e basta, perciò cerco più che posso di non fasciarmi troppo la testa con pensieri di "come sarebbe stato bello se" , tanto non risolverebbero i problemi, in compenso alimenterebbero uno stato di negatività nell'animo  che mi renderebbe alquanto odiosa ed insopportabile con tutti e soprattutto con me stessa. 
Non mi resta che assaporare e vivere  in queste due settimane, con tutta l'intensità che posso, la mia adorata, amata,meravigliosa ed insostituibile Campagna. 
Dopo i miei figli, credo che lei sia la cosa più bella che mi sia capitata nella Vita.
Io, da lei, mi sento veramente, totalmente e intensamente amata.  E se qualcuno in questa calda e afosa vigilia di ferragosto mi chiedesse di descrivergli  tutto ciò che è piacevole e indimenticabile delle mie vacanze, io gli risponderei così:
- alzarmi dal letto all'alba quando ancora tutti dormono, uscire di casa a piedi scalzi, camminare sull'erba lievemente bagnata di rugiada, tenere tra le braccia Mia, una delle tre ultime gattine, anche perchè lei è l'unica delle tre  che si lascia prendere in  braccio, e salutare il giorno in quel suo dolce Silenzio mattutino; 
- il grano dorato che  aspetta una bava di vento per mostrarmi la sua danza lenta e sinuosa;  
- i pomodori rossi e maturi, che quando li vado a raccogliere, il loro profumo di terra e di sole  mi penetra nelle narici  e mi inebria; 
- il fruscio delicato degli alberi e la distesa di verde  che  mi accarezzano la mente; 
- le cicale e i grilli che  fanno a gara a chi la sa più lunga; 
-  la gioiosità di un cielo sempre azzurro, perchè un'estate così calda ma così bella e viva come quella di quest'anno, qui dalle mie parti non la ricordavo da anni; 
- l'invitante pigrizia dei gatti, perche loro ti insegnano per bene come si fa a poltrire nei caldi pomeriggi d'estate; 
- le letture all'ombra dei tigli in  serena e cercata solitudine;  
- il rosa tenue del tramonto che alla fine del giorno, puntuale  mi chiama, forse  perchè non sa rinunciare alla luce del mio sguardo, che mentre lo saluta è sempre un pò malinconico ma pieno di dolcezza; 
- e poi la notte tempestata di diamanti,  perchè le stelle sopra un cielo  di campagna nelle notti d'estate non sembrano stelle ma sembrano diamanti, ed io non vedo l'ora di stare lì con loro ed  accarezzarle di pensieri e di sguardi, e a volte  lascio scivolare anche qualche lacrima ...  di commozione? di  malinconia? di sogni impossibili? Mah, forse di tutte e tre le cose e anche di più, ma sono comunque lacrime libere e carezzevoli che mi fanno star bene.
Desiderare di più, davvero non posso.

P.S.:
A proposito di letture, ho appena terminato di leggere il  libro “Chiudi gli occhi e guarda”,  di Nicola Pezzoli,




 e devo dire che già mi  manca il suo Corradino.  Era da un bel po’ che non mi succedeva   di chiudere un libro dopo essere arrivata alla fine e stringerlo per qualche attimo al petto.  E pensare che, dopo  le prime venti pagine volevo  riporlo in un cassetto. Il motivo? E vabbè lo dico. Troppe parolacce. Ne sento così tante dalla mattina alla sera nell'ambiente di lavoro, ma pure leggerle devo?  mi son detta.  Ma poi, per fortuna ho resistito, e...  a pagina  41  mi è venuto in aiuto Autogatto che faceva cadere dalla sua moto di mer.. Mototopo, e gli passava sopra con le ruote avanti e indietro... -:)))....  e... vabbè... lì sono scoppiata in una risata liberatoria e  da quel preciso momento tutto è cambiato. Davvero.  
In questo libro, la Tenerezza germoglia come le margherite a primavera, la si trova in ogni pagina, anche quando si traveste da "parolaccia". Credo che, Corradino  difficilmente se ne andrà dai cuori di chi lo legge. Il perchè è semplice, nei suoi dodici anni ritroviamo quella parte di noi che con gli anni dimentichiamo: quel passaggio un pò incasinato che  dall'infanzia ci catapulta all'improvviso nell'adolescenza.
Sono felice di averlo letto, e lo consiglio a tutti.


      


Stasera l'afa  è davvero insopportabile, sono spompata, senza forze e ho bisogno di un'altra doccia.  Gli unici esseri viventi del luogo che hanno ancora fiato sono i grilli,  non so come facciano  a non fare mai un time-out, mannaggia a loro. Ah, pure la civetta vuole dire la sua, ma con un certo contegno, da vera signora. Io l'adoro. E' un peccato che rimanga nascosta. Stanotte credo sia proprio qui, vicino a me, tra i rami della grande magnolia. Secondo me, mi sta osservando.
Il cielo si sta preparando a cambiamenti  e in lontananza si vedono i lampi che preannunciano un temporale in arrivo.  Forse da domani questa calda estate subirà dei cambiamenti.

Va bene così. L'estate 2015 ha già dato tanto, ed io, che adoro da sempre questa magnifica e gioiosa stagione, la ricorderò non solo per l'insopportabile  e afoso caldo, non solo per le molteplici ed obbligatorie doccie quotidiane, non solo per le paradisiache  scorpacciate di   macedonia, non solo per la mia prima volta alle prese con la preparazione della conserva di pomodori (... un vero disastro, non mi smentisco mai,  sigh), non solo con i miei capelli che da giugno sono rigorosamente tutti ma proprio tutti i sacrosanti giorni raccolti in uno chignon pesantissimo, ma a tenerli sciolti per il momento non se ne parla nemmeno, sono peggio di un termosifone, ( che poi, a dirla tutta, non è che stia così male con i capelli raccolti, anzi, direi che sono quasi quasi più carina e a tagliarli corti  sarebbe proprio ora di pensarci seriamente...), non solo per la quantità esagerata  di ghiaccioli che ho mangiato, non solo per i 2 kg in più che oggi la bilancia sfacciatamente mi ha fatto notare, non solo per la perdita dolorosa della mamma del Musone, non solo per l'altra perdita, pure questa dolorosa,  del mio cane Sally, che son passati quindici giorni, ma ancora quando la penso piango  perchè mi manca un casino, non solo per le toccate e fuga al mare... solo per farmi amare un pochino anche da lui, non solo per il nuovo cliente indiano che oltre ad essere un uomo dal fascino irresistibile,  finalmente mi ha confermato la commessa che aspettavo da tanto tempo; si insomma, non solo per chissà quante altre cose che or ora non mi passano per la mente ma che sicuramente sono successe, ma soprattutto per quel tocco di leggerezza che ha voluto concedermi,  risollevando  quel tanto che basta il mio l'animo  un pò acciaccato dalle pesantezze di certe ferite che faticano a rimarginarsi.

Vabbè. Adesso il temporale mi sa che sta propri arrivando, è meglio che chiuda gli scuri e spenga tutto. Ho sempre temuto il temporale. Beh? che c'è da sghignazzare? Ebbene si, alla mia età, confermo di avere ancora paura del temporale. Uffa.


Buonanotte , sogni d'oro, e un felice ferragosto a tutti.
Un bacio.
Namastè.
La Cri

lunedì 3 agosto 2015

Frivolezze estive





E vabbè,  l'estate serve anche a questo, si insomma, uno spazietto per le cose leggere leggere bisogna pure  trovarlo.  E così proprio adesso, prima di ritornare a battagliare nel mio incasinatissimo ufficio, con in mano un ghiacciolo ormai gocciolante al gusto di limone che sta tentando di macchiarmi il mio abitino di lino bianco, ho risposto alle domandine di un test che mi è capitato a tiro.
La domanda era: Quale parola dell’estate ti rappresenta di più?
La risposta che ho ricevuto è stata: Sole. 
Si si, proprio Sole. ^.^    Ecco cosa mi ha detto il signor Test:
"Il Sole è la tua parola dell'estate! Infatti sei una donna solare, piena di vita ed energia, che in estate dà il meglio di sè. Ami stare all'aria aperta, goderti i piccoli grandi piaceri della vita e hai un carattere frizzante ed esplosivo. Stare vicini a te è un vero piacere! "
Beh, mi garba proprio tanto la rispostina del Signor Test. Vorrei dire che...  quasi quasi ci ha  azzeccato.
Io mò, adesso  me lo stampo e appena arrivo in azienda lo  attacco in bacheca, così quegli ingrati la smetteranno di chiamarmi   rottweiler. Prrrrrrrrrrrrr! Tiè.


Felice giorno a tutti .
Sole Cri ^.^





giovedì 23 luglio 2015

Dieci possono bastare?


[..Un guerriero della luce ha bisogno di amore. L’affetto e la tenerezza fanno parte della sua natura…… quanto il mangiare, il bere e il piacere del Buon Combattimento. Quando il guerriero non si sente felice davanti al tramonto, c’è qualcosa di sbagliato.]

[..Per il guerriero della luce, non esiste amore impossibile. Egli non si lascia intimidire dal silenzio, dall’ indifferenza o dal rifiuto. Sa che, dietro la maschera di ghiaccio che usano gli uomini c’è cuore di fuoco. Perciò il guerriero della luce, rischia più degli altri. Ricerca incessantemente l’ amore di qualcuno ancorchè ciò significhi udire spesso la parola “no”, tornare a casa sconfitto, sentirsi rifiutato nel corpo e nell’ anima. Un guerriero non si lascia spaventare quando insegue ciò di cui ha bisogno. Senza amore, egli non è nulla.]

[...Il guerriero s’immerge senza esitazioni nel fiume di passioni che scorre sempre attraverso la vita.]
Manuale Del Guerriero Della Luce, Paulo Coelho

Oggi è il tuo decimo compleanno, caro blog, e  per regalo  ti ho portato: l'immagine del tuo primo template che mi fu data in dono dal caro Alfiere Rosso,  e alcuni passi tratti dal  Manuale de Guerriero della Luce.
Che dici? Dieci anni possono bastare. E' così, vero?
E' che io... non so se riuscirò a stare senza di te, senza di voi...
Vabbè, intanto cin cin, e...  buon compleanno  mio Piccolo Guerriero.
La tua Cristina

domenica 12 luglio 2015




Oggi…
gli occhi vorrebbero vestirsi di lacrime,
ma loro  si rifiutano, non sentono ragione di accontentarli,
e li lasciano soli,
a perdersi  insieme alla mente, in quei pensieri che hanno il sapore amaro della tristezza.  

domenica 28 giugno 2015




La mamma del Musone, venerdì  sera ci ha lasciato.
Gli ultimi due mesi, per Lei, sono stati di grande  a volte davvero atroce sofferenza e il cuore alla fine non ha retto. Ci ha salutato con tre respiri, molto distanziati l’uno dall’altro, e l’ultimo non è più tornato…
Io e Lei, per molti anni, abbiamo innalzato un muro  che ci teneva a dovuta distanza. Quando ci sorridevamo erano sorrisi  davvero forzati, mai un abbraccio, mai un bacio, solo tante frecciatine pungenti. 
Ricordo ancora come fosse adesso il nostro primo incontro. Spalancò i suoi meravigliosi occhi azzurri identici a quelli del figlio ed esclamò: Mio Dio, quanto sei bella!  L’idillio purtroppo si interruppe credo sul nascere, quando venne a sapere che ero “comunista”.  Lei, naturalmente era … e vabbè… chiamiamola con il termine esatto.. si… era “fascista”.
 Ebbene si. Se siamo state divise per molti anni e ci siamo lanciate frecciate pungenti a raffica  non riuscendo a trovare un punto d’incontro praticamente in nulla, la colpa è da addebitare per un buon 80% alla fede politica. Il mio essere "comunista" e il suo essere ""fascista" faceva si che ci sentissimo con presunzione,  sempre una migliore dell'altra.  Che sciocche siamo state!
Vabbè vabbè …  la cosa positiva è che comunque siamo riuscite a recuperare e  a cicatrizzare le ferite che ci siamo inflitte a vicenda.
La Vita offre sempre una seconda possibilità, basta coglierla. E noi l’abbiamo fatto.
Ci son voluti, ahimè, i problemi di salute del Musone. Si, il nostro avvicinamento è partito da lì. Lei, chiese di starmi accanto, voleva esserci  ogni volta fuori da quelle sale operatorie ad aspettare ore e ore e ore. E poi in rianimazione, entravamo insieme per farci forza l’una con l’altra, e poi le notti a vegliarlo i quelle stanze d’ospedale, anche lì, lo facevamo insieme io e Lei, una accanto all’altra. ...  Condividevamo la stessa angoscia, le stesse sensazioni, le stesse speranze... Capivo che aveva assolutamente bisogno di stare accanto al figlio, ma non voleva lasciare sola nemmeno me.  Imparammo  proprio così a volerci bene: attraverso il dolore e  l’Amore  che,  in modo diverso, provavamo per lo stesso Uomo.
In questi ultimi due mesi che Lei ha vissuto in un letto d’ospedale  le sono stata accanto ogni giorno. Dalle cinque e mezza alle nove di sera, finchè non si addormentava, io ero li, al suo fianco.
Mercoledì avevo capito che il suo percorso di sofferenza era giunto al termine. Mentre la imboccavo mi ha fatto segno con la mano di fermarmi e poi mi ha detto con un filo di voce:” Cristina basta, non ce la faccio più, non ce la faccio più, non ce la faccio più….”. Allora io, ho poggiato il piatto sul tavolino, delicatamente le ho pulito la bocca, poi… l’ho guardata negli occhi e le ho detto per la prima volta :” Rina, lo sai che ti voglio bene, vero?”  Lei, mi ha risposto facendo un cenno di assenso con la testa.  “ Ma lo sai che te ne voglio tanto tanto, vero?”  Lei mi ha sorriso e mi ha sussurrato:” Anch’io tesoro te ne voglio tanto”.  Tesoro. Mi ha chiamata Tesoro...  L’ho  presa tra le braccia e  l’ho riempita di baci. Non l’avevo mai fatto con Lei…davvero… mai…
Poi ho preso il pettine e con gli occhi lucidi ho iniziato a pettinarla… A lei piaceva farsi pettinare da me, la rilassava.  Si è piano piano appisolata, vorrei dire… serenamente.
Il mattino dopo è entrata in coma…
Mi mancherà. Mi manca già. Davvero tanto.



domenica 14 giugno 2015





Questi tre birichini, che avevano scelto come rifugio la ruota della macchina del Musone, sono la sorpresa che ho trovato al risveglio sabato mattina della scorsa settimana.E vabbè, in campagna sorprese del genere non sono una novità, però ogni volta, almeno per me, è sempre una gioia.
" Io lo conosco bene quello sguardo, non dirmi che li vuoi tenere tutti e tre, eh???" Ha ringhiato il Musone.
" Certo che si, sono adorabili, dove lo trovo io il coraggio di separarli,eh?  Che vuoi che sia per tre mici  in più, guardali che tre amori!" Ho miagolato io.
Insomma, per farla breve, nel giro di pochi minuti avevano già: una cuccia, una ciotola colma di pappa, un nome, ed una consistente dose di coccole.


(La Vita nel frattempo scorre. Come sempre. Con i suoi alti ed i suoi bassi. Affidandomi prove da superare di ogni genere, Ed io, come sempre, faccio il possibile per non deluderla.
A volte si lascia un pò andare, mi manda dei piccoli segnali, come volesse dirmi che vado abbastanza bene così come sono. Come l'incontro di giorni fa con una possibile acquirente della casa di mia madre. Dopo aver visto la casa ed esserne rimasta decisamente soddisfatta, la signora mi ha detto:
" Sa, avevo altre case da vedere oggi, ma quando ho sentito la sua voce al telefono  ho disdetto tutti  gli altri appuntamenti, Lei mi aveva trasmesso qualcosa in più, non so come spiegarle,  ma mi sono sentita in buone mani. Ed ho avuto ragione."
Insomma ... quelle parole mi hanno fatto davvero un bene immenso. Si.


Oggi pioviggina,

 un vento leggero mi sta offrendo in dono il profumo della terra bagnata. 
E' un profumo particolare, piacevolmente intenso, 
come la passione, è quasi come se... la terra stesse facendo l'amore con la pioggia...)

mercoledì 3 giugno 2015

Si impara a tacere con gli anni...





Non c'è parola  più certa di un'altra.
S'impara a tacere con gli anni,
anche se sembra che parliamo.

Si nasce senza parole
e con tutte le parole distrutte ce ne andiamo.

E tuttavia,
nonostante vivere significhi ammutolire,
esiste un piacere primordiale nel silenzio,
che giustifica tutti i silenzi.

Javier Vicedo Alòs


sabato 16 maggio 2015




Oggi la campagna  mi sta concedendo un assaggino d'estate.
Un vento leggero la sfiora e lei danza con lui. E' incantevole.
Ringrazio ogni giorno la Vita per avermi concesso il privilegio del suo amore.

Tra cinque minuti la dovrò lasciare per tornare in ufficio. Pazienza. Spero di potermela godere domani,
Ho tanto lavoro da sbrigare. Per fortuna. La tanto sospirata ripresa economica (se ripresa è... ancora non mi par vero...) mi ha colto di sorpresa. In azienda, è arrivata una carica di lavoro tale... che non ce l'aspettavamo davvero, erano almeno tre anni che non succedeva una cosa del genere. Ad aprile abbiamo prodotto il doppio dell'aprile dell'anno scorso, e maggio è idem.  Se non avessi ancora così tanta paura  che tutto questo sia  solo uno spiraglio a breve termine,  assumerei  personale dipendente.  Ancora non me la sento... A parte il Governo, che sta provando a convincerci che le cose finalmente stanno cambiando, tutti gli altri la sbeffeggiano questa ripresa economica . Eppure c'è. Sento che c'è. La sto osservando quasi... incredula. E' lì che mi dice " Ueh, pirletta, che stai a fare li impalata  a piangere sulle macerie, ma che avete voi italiani che state sempre  a piangervi addosso, mi fate venire i nervi, io ora sono qui, sono tornata, non sei contenta? Forza, rimboccati le maniche, cogli l'attimo e riparti. Dai, che tu lo sai fare, ostrega! ".  

Aspetterò settembre. Ma se a Settembre sarà ancora così... giuro che rimetterò in cima alla lista tutto il mio coraggio fino all'ultima briciola. Il jobs act mi darà una mano.
Nel frattempo non ascolterò più nessuno che sbeffeggia  e rema contro.  Mi hanno rotto. Basta con la negatività.
Ne ho davvero le palle piene. Porta solo male all'anima e alla mente. Non ne ho bisogno. Grazie.

Buon lavoro per chi sta lavorando.
Buon week end per chi si sta godendo il meritato riposo, magari davanti al mare... il mare... ciao ciao mare... ^.^

Ok ok, vado.
Si uffa, ho detto che vado.
Prima un bacetto e un abbraccio.
La Cri


martedì 28 aprile 2015



Non so nemmeno io perchè sono qui, a quest'ora.
Alle 15 ho un appuntamento con un cliente e mi ci vorrà mezz'ora buona per arrivarci.
Entro giovedì, devo prendere una decisione importante nell'ambito lavorativo, e non so ancora che fare. O meglio, io saprei già che fare, ma non so se sia la decisione giusta. Ho molti dubbi in merito. Le possibilità sono due: dar retta a ciò che mi dice la testa, o scansarla ed ascoltare il cuore. La testa dice: NO. Il cuore invece dice SI.  Ai bordi di quel NO e di quel SI, ci sta il destino di un mio collaboratore, che credo.... nell'attesa... stia vivendo ore d'inferno.
Ma perchè la vita deve essere sempre così dannatamente complicata?
Non ne posso  più.
Davvero. 





domenica 12 aprile 2015


[... Smettila di fotografarmi, lasciami in pace. Vai a camminare da solo, và.
Ti sei incavolata perchè ti ho detto che i capelli lisci ti imbruttiscono? Per me è così. Non mi piaci per niente, ti danno un'aria da stronza, vuoi mettere i tuoi ricci...!
Ti ringrazio per il complimento, stronza era un pò che non me lo dicevi. 
Figurati se me la prendo per il tuo giudizio sulla mia pettinatura. Ti sembro il tipo che si offende per cazzate del genere? E poi  non devo mica piacere a te.
Ah no? E a chi devi piacere?
A me. Devo piacere a ME. Ok?
E allora che hai? Dai, almeno oggi facciamo una tregua, prova a farmi un sorriso, musona che non sei altro.
(Mi vien da ridere al pensiero che qui nel blog sono io che chiamo lui Musone...)
Lo guardo. Mi guarda.  Mi bacia. Lo bacio. Mi prende per mano. Continuiamo a camminare in riva al mare.  Insieme.]


Un grande amore nasce da uno sguardo. 

Dura fin che dura, ma rimane ugualmente ed inevitabilmente  grande.
Ne ho la prova.  
Il nostro  iniziò proprio così, con uno sguardo. 
I nostri occhi,  per puro caso, in un’afosa sera d'estate si incrociarono: i suoi di un’incantevole intensità d’azzurro , i miei... grandi e  neri come la notte. 
Capimmo entrambi da quel  magico istante  che nelle nostre vite sarebbe successo qualcosa di meraviglioso.  Passò del tempo prima che ci incontrassimo di nuovo, ma le nostre anime erano già incollate l' una all'altra e a nulla valsero i tentativi di sciogliere il loro abbraccio.
Il secondo incontro  con Lui avvenne ancora per caso. Credo fosse  destino. Si. E anche questa volta furono i nostri sguardi  padroni assoluti di quel momento.  Io tornavo da una giornata in spiaggia  trascorsa con Adriano e gli amici. Eravamo fermi, intrappolati  in coda sulla statale Romea quando lo vidi.  Era anche Lui con degli amici, appoggiato alla balaustra che separa la strada dalla laguna, assorto in chissà quali pensieri con la sigaretta tra le dita,  quando ad un tratto alzò lo sguardo e i nostri occhi si incontrarono di nuovo. Ci fu un attimo di incredulità. Tra le migliaia di persone che quel giorno avevano invaso la statale del mare, proprio noi due dovevamo incontrarci?  I battiti del  cuore  presero ad accelerare in maniera vergognosa , poi però scappò un sorriso ad entrambi. L'istinto sarebbe stato quello di aprire lo sportello della macchina e correre da lui, ma... non ne ebbi il coraggio, Lui mi disse in seguito che dovette trattenersi in tutti i modi dal precipitarsi da me, aprire lo sportello della macchina, prendermi per mano e portarmi via.
Non sapevo chi era, come si chiamava, da dove veniva, non gli avevo mai parlato... e ... accidenti... già l'amavo.
Ma anche Lui mi amava già.  
Perdutamente ed irrimediabilmente innamorati per colpa dei nostri sguardi.
Ancora adesso, quando ci sarebbe solo da decidere chi dei due deve raccogliere le sue cose ed andare a ricominciare la sua vita da un'altra parte, i nostri sguardi son pronti a metterci il bastone tra le ruote.

I nostri sguardi si amano ancora.  Questa è la verità.

domenica 29 marzo 2015



[ ... l'Amicizia tra un uomo e una donna non sempre è possibile, ma io credo che... se capita bisogna accoglierla  con gioia e... tenerla abbracciata più che si può ...]


 Silvano fece capolino nel suo ufficio  e rimase per qualche minuto ad osservarla in silenzio, consapevole del fatto che  lei non si era minimamente accorta della sua presenza, intenta com’era a sfogliare cataloghi alla ricerca di quei benedetti porta accendini che la ditta  Erre le aveva richiesto. 
 "Eih, bella signora, non si salutano gli amici?" esclamò Sil. 
( Le strade di Lei e Silvano si incrociarono molti anni fa per lavoro. E' stato il lavoro a far nascere la  loro Amicizia. Nel giro di qualche mese, dal "lei" passarono al "tu".  Tra una bozza da realizzare, un pantone da scegliere, un prezzo da fare e una data di consegna da stabilire, scappava ad entrambi anche qualche angolo di Vita da raccontare . Lui le parlava di sua figlia, o del suo tennis, o dei suoi viaggi, o dell'ultimo film che aveva visto,e Lei gli parlava dei suoi gemelli  a volte  ingestibili che la facevano disperare, della sua passione per la musica, dei suoi cani dei suoi gatti, dell'ultimo libro letto, e così via... Si resero conto col tempo che il loro non era solo un rapporto di lavoro, stavano bene insieme quando si vedevano, erano felici  e anche ansiosi di raccontarsi e di consigliarsi a vicenda. Erano Amici. Si.    
Il bello della loro amicizia è anche  che, quando sono insieme, ridono tanto. Sil è davvero simpaticissimo, e bisogna dire che... anche lei quando vuole lo è.  Tra i due è comunque Sil che  prende un pò tutto con leggerezza  e ha sempre la battuta pronta. Spesso si diverte anche a prenderla  in giro per via del suo voler essere a tutti i costi  perfettina.)
Lo salutò  con il sorriso, ma subito dopo, in modo un pò sbrigativo e un pò  antipatico, perchè troppo diretto, gli disse  che non aveva tempo da perdere ne per chiacchierare e ne per prendere un caffè insieme come lui le aveva chiesto,  e si rituffò nella montagna di cataloghi. 
Lui se ne andò, ma dopo neanche cinque minuti tornò con 2 bicchierini di caffè fumante.  "Tieni bisbetica, non te lo meriteresti, ma se non ci penso io a te,  chi ci pensa? "Posso stare qui mentre aspetto che si liberi G.?, devo fargli vedere un lavoro."
 La Bisbetica acconsentì. L'aroma del caffè ha un potere magico su di lei, perciò  interruppe un attimo la sua ricerca e lo sorseggiarono piacevolmente insieme, dopodichè non perse tempo,  piazzò davanti  a Sil un pò di cataloghi e gli disse:" Dai, renditi utile, cercami dei porta accendini in plastica,  devo accontentare un cliente che ne vuole fare qualche migliaio da dare in omaggio ad una fiera  e non li trovo, accidenti". 
Per un pò nel suo ufficio, parlò solo il fruscio delle pagine  che una dopo l'altra lei e Sil sfogliavano, tutto il resto era...  silenzio e aroma di caffè nell'aria.
 "Trovato, trovatoo, trovatooooo, bene bene bene, trovatoooo, iuhuuuu!" esclamò lei, soddisfatta. " Beh, se è per questo ne ho trovato uno anch'io, guarda." esclamò Sil con la flemma di sempre. "Bene, dai, fammi vedere, eh...  ma  il mio è migliore caro, prrrrr! " "Si, ma il mio è sicuramente più economico, prrrrr! ". " Vabbè vabbè, comunque li proporrò tutti e due, adesso smamma che devo preparare l'offerta e mi devo scaricare le immagini, e poi.... " Un grazie, no, eh!"  sempre con la solita flemma " Oh, scusa, hai ragione,  grazie, Sil. Vai adesso, su, vai che devo lavorare,   vedrai  che G. ora è libero."  " Che luna ha stamattina? Avrà anche oggi le mestruazioni? Quell'uomo è insopportabile, ma come fai a tenerlo al libro paga? Ormai sarà in età da pensione. Guarda che quello te li fa scappare i clienti, te lo dico io. ".
Lei scoppia a ridere. " Dai Sil, è insopportabile, lo so, ma è molto bravo nel suo lavoro, perchè credi che i clienti compreso te chiedano sempre di lui?"
" Ok. Hai ragione. Come sempre. Allora vado." 
"Ciao Silvanino, avanzi in caffè" 
" Ciao Bisbetica". 
Esce. Dopo un secondo rifà capolino:
" Te l'ho mai detto che sei  una cara amica?" 

 " Anche tu sei un caro amico, Sil. Davvero." 
"E ti ho mai detto che ti voglio bene?"
"Anch'io ti voglio bene, Sil"

" E, ti ho mai detto della cotta che mi ero preso per te quando ti ho conosciuta?" 
" Ehhh??? Và và và ...và a quel paese Sil !"   
" E comunque, non si sa mai, potrebbe anche ritornare."
 " Ma che cosaaaa???" 
" La cotta". 
Scoppiano a ridere.
 Tutti e due.

domenica 15 marzo 2015



Una caduta terribile, qualche  sera fà , mentre facevo il solito giro di ricognizione per controllare che tutto fosse a posto prima di chiudere gli uffici , mi ha quasi spappolato il ginocchio destro  e mi ha estirpato l'unghia dell'indice sinistro. Un dolore lancinante.  
Mio Dio quanto male!  Stavo svenendo. Meno male che non è successo. Ero sola. Non riuscivo a rialzarmi. Non avevo un telefono a portata di mano per chiamare qualcuno. ... Ho iniziato a piangere a dirotto.  Un pianto incontrollabile ... che in qualche modo è riuscito a  confondere, si,  ad attutire  il dolore atroce che sentivo.  Volevo provare a rialzarmi ma non trovavo punti d'appoggio per aggrapparmi.  
Rimarrò qui ad aspettare, mi dicevo. Qualcuno prima o poi mi cercherà. E giù a piangere.
Beate lacrime. Quanta compagnia mi hanno fatto in quei momenti!  Credo siano state loro a darmi anche la forza di provare a rialzarmi da sola. Come faccio sempre. In quasi  tutte le cose. Da sola. Senza l'aiuto di nessuno.  
Ripetevo in continuazione, sempre  grondante di lacrime a causa del male che sentivo:" puoi farcela Cespuglietto, dai  puoi farcela, tira fuori la  forza di volontà, quella che non ti abbandona mai. Dai Cespuglietto, dai.
Certo. Ce l'ho fatta. Sono riuscita a rimettermi in piedi, da sola, a trascinarmi fino alla macchina in parcheggio, a girare la chiave e incoscientemente partire. Non so davvero chi abbia guidato.... qualcuno deve averlo fatto per me...  Voglio pensare che sia stato il mio Chioma d'Argento che da lassù ha chiesto un permesso al Capo ...  
Non avrebbe mai potuto lasciare sola la sua  " bambina" in un momento così...  
Si. Non avrebbe potuto. Non più...  Non più ... 

Zoppico ancora un pò, ma il ginocchio sta abbastanza bene, è meno grave di quello che sembrava  e si riprenderà alla grande.
E l'unghia... vabbè, l'unghia ricrescerà.





La Cri

sabato 7 marzo 2015


Poesia di Joumana Haddad

Donna

Nessuno può immaginare
Quel che dico quando me ne sto in silenzio
Chi vedo quando chiudo gli occhi
Come vengo sospinta quando vengo sospinta
Cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
Quando ho fame quando parto
Quando cammino e quando mi perdo,
nessuno sa che per me andare è ritornare,
e ritornare è indietreggiare
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera
e quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
Ed io glielo lascio credere
E creo.
Hanno costruito per me una gabbia
affinché la mia libertà fosse una loro concessione
E ringraziassi e obbedissi
Ma io sono libera prima e dopo di loro, con e senza di loro
Sono libera nella vittoria e nella sconfitta
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della prigione è la loro lingua
Tuttavia la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio
E al mio desiderio non impartiscono ordini.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
Ed io glielo lascio credere
E creo.




sabato 21 febbraio 2015





Il cielo oggi  è pieno di tristezza, come volesse adattarsi,  per non disturbare il mio animo,  che  sente dolore, ma anche  rabbia, impotenza, incredulità, sconforto,  e forse tanto altro ancora che non so dire… , perché la piccola Emma  doveva incontrare   il primo giorno di luce  di questa nostra vita, verso la metà del prossimo mese, e tutti l’attendevamo con  impazienza e tanta, davvero tanta  e immensa gioia…   e tutto era già pronto: la sua cameretta, il suo passeggino, i suoi abitini…  tutto… si tutto… , la sua mamma e il suo papà avevano già provveduto a tutto…  c’era da aspettare solo Lei, e ormai mancava poco, si,...poco..., ma ieri  il suo cuoricino ha cessato di battere, così, all’improvviso…  a neanche un mese dalla luce…
Mia nipote  adesso è in sala parto  che grida di dolore, perché il suo Piccolo Tesoro  dovrà comunque nascere con parto naturale...  e poi…la stringerà tra le sue braccia solo per pochi attimi… si... per pochi attimi...
Perché la vita è così crudele? Perchè? Perchè?

lunedì 9 febbraio 2015



Sto guardando il cielo.
Stanotte è iperstellato. E' meraviglioso.
Mi piace averlo con me quando scrivo di notte.
Mi affascina. Lo amo.




Sono uscita da poco dalla doccia.
Sentirla scivolare calda sulla pelle  dopo  più di mezz'ora di tapis roulant percorso  con Zucchero in cuffia che per non farmi perdere il ritmo dei passi mi sparava nei timpani :   Diavolo in me,  Bacco Perbacco , Per colpa di chi,  Baila Morena  etc etc... è stato.... semplicemente divino.
Adesso sto bene. Rilassata. Serena. Felice di volermi bene. Si. Anche faticare e sudare come una dannata sopra un tapis roulant è un modo per volersi bene.
Senti blog, voglio raccontarti due " Cose Belle" che la Vita mi fatto dono in queste ultime settimane. e poi vado a nanna, che alle sei devo essere in piedi, e ho gli occhi che si chiudono, quel birbante di Morfeo mi pretende.
Le ho scritte qualche giorno fa ma poi non le ho postate. (Lo so lo so. Lo faccio spesso. Scrivo e poi non posto.)  Vabbè dai, le posto ora.  Raccontano  di "percorsi" che credevo persi, o troppo lontani per  incontrarli di nuovo. Ma le "Cose belle della Vita", anche se fisicamente si perdono per strada,.... dal Cuore invece non se ne vanno mai.
Notte Blog. Ti voglio  bene.





La prima "Cosa Bella" è stata il ritorno di Suor Blanc, una suora africana, che accolsi nella mia azienda.. e nella mia Vita otto anni fa.  Blanc, dopo aver frequentato un corso  di grafica a Roma aveva la necessità di fare pratica con il lavoro per poterlo poi  insegnare ai suoi ragazzi in Africa,ma sembrava che nessuno le desse questa  possibilità. Aveva bussato a tante porte, in Francia soprattutto, visto che la sua lingua  è anche il francese, mentre in italiano si arrangia come può,  ma niente da fare, tutti le risposero di no. Provò anche a Roma e dintorni. Niente da fare pure lì.  Insomma, per fartela breve caro blog, il destino  volle che Suor Blanc bussasse  anche alla  porta di una minuscola aziendina grafica del Veneto ed incontrasse me.  Dopo aver faticato un casino a capire la sua richiesta, lessi la lettera che mi porse, l'aveva scritta una sua consorella di Roma,  e in quella lettera era scritto chiaramente che cosa avrei potuto fare per Blanc.  Le chiesi un giorno di tempo per pensarci, anche se in cuor mio avevo già deciso. Avevo solo bisogno di capire se  burocraticamente  era fattibile. In questa Nazione non si può nemmeno decidere di aiutare il prossimo senza firmare carte bollate, ma vabbè...  il giorno dopo le comunicai  che poteva stare con noi. Fu un'esperienza di Vita  che auguro davvero a tutti. Rendersi utili, donarsi a chi a bisogno senza pretendere nulla in cambio in qualche modo ti cambia, ti migliora, ti fa scoprire... credo... un modo d'amare  nuovo, meraviglioso,  si... meraviglioso perchè capisci che l' animo dell'essere umano  è  molto spazioso,  si insomma... ci stà molto di più di quello che credevi, basta volerlo aprire... Quel mese trascorso con Lei, diede la possibilità anche al mio animo di allargarsi, e non solo al mio, anche quello dei miei collaboratori. Tutti, si, devo dire tutti si resero disponibili con Blanc.  Io e il gruppo di Persone che lavorano con me, oltre ad insegnarle  le varie tecniche di grafica e di stampa, cercammo di trasmetterle anche la passione per questo lavoro. Lei poi,  ne era affascinata ed inoltre aveva una capacità di apprendere incredibile.  L'aiutammo a recuperare anche attrezzature, materiali,macchinari. Ed ora nella sua Africa, c'è una scuola ed un laboratorio di grafica  che nonostante le difficoltà che purtroppo esistono in quella parte del Mondo, riesce a funzionare, e lei ne va orgogliosa. E pure io ^.^. Quando mi comunicò che avrebbe chiamato la sua scuola con il nome della mia azienda, scherzando le dissi:" Accidenti, ora  ho una succursale in Africa, ma non dire ai tuoi superiori che sono atea altrimenti ti bocciano subito il nome ^.^ . Ma tanto lei si rifiutava di crederci. Diceva che Dio era con me, solo che io non lo sapevo.
Dopo otto anni non lo so ancora, ma non ha importanza. La cosa che invece so e che incontrarci dopo otto anni, ritrovarci strette in un forte  e commosso abbraccio, è stata una gioia che va oltre l'immenso. Certo. Oltre l'immenso.

(...e comunque per non far torto a nessuno, Blanc ha aggiunto  pure il nome di un Santo. E  vabbè, è la scuola di una suora, un santo ce lo doveva mettere per forza... ^.^)






La seconda Cosa Bella... ha avuto inizio con la telefonata di Patty: "Ciao Cri, sono Patty, senti sto tentando di organizzare una serata. Non ci crederai, ma  ho rintracciato la Telly e la Grazy, mi manca la Ori ma stai certa che la troverò, e poi ci siamo tutte e cinque. Non dire di no, Cri.  Sono passati molti anni e ho tanta voglia di incontrarvi. Dobbiamo  rivederci tutte insieme. Noi cinque. "
Noi Cinque.  Come suonano bene queste due parole una vicina all'altra.!  Raccontano di anni indimenticabili. Raccontano  dei  Sogni e dell' Amicizia di cinque giovani ragazze.  Quell'Amicizia  vera, profonda, genuina, complice, solidale, piena di ricordi incancellabili. E anche se la Vita  sceglie percorsi diversi  che  ti allontanano... quando  ci si ritrova, capisci che Lei, l'Amicizia,  è stata sempre lì, nel cuore di ognuna di Noi Cinque, ad aspettarci pazientemente.
E così, la Patty, la Ori, la Grazy, la Telly e la Cri,  martedì sera della scorsa settimana, in un ristorantino  semivuoto, davanti ad un piatto di paella di pesce paradisiaca, ed un vinello bianco, fresco e delizioso,  si sono ritrovate. Non sono più le giovani ragazze di un tempo. Ora sono Cinque Donne.  Cinque Storie. Una diversa dall'altra. Ma tutte intense, colme di Vita.
La Patty, la Ori, la Telly, la Grazy, e la Cri, hanno giurato di non lasciarsi più.