E' sabato, si, finalmente è arrivato.
Credo di non averti mai negato caro blog che, se il lunedì, negli ultimi tempi è il giorno della settimana che inizio proprio di malavoglia, il sabato invece lo accolgo con tutta me stessa a braccia aperte. Lo adoro. E' un vero signore con me. Mi concede ciò di cui ho assoluto bisogno: assaggini di sana lentezza. Mi da il permesso di rallentare i miei passi, mi tiene lontana da qualsiasi forma di stress, l'unica incombenza che mi obbliga ad espletare è quella del supermercato e del carrello stracolmo che devo spingere fino alla cassa, per il resto azzera tutti gli impegni dei quali mi sento sempre più prigioniera e li mette sotto vuoto fino a lunedì mattina, e se la Vita ha deciso per me che, le Preoccupazioni e le Amarezze per il momento devono sostituire le Emozioni, lui invece stamattina ha provato a dirmi che non è proprio del tutto così. E' un tesoro.
Un sabato illuminato dal sole come questo sarebbe da trascorrere al mare, lo so, ma ho deciso di starmene qui, con la mia campagna. E' così incantevole oggi! Non so come farei senza di lei. Vorrei che mi avesse partorita lei. Si. Vorrei essere sua figlia. Giuro. Come i suoi alberi, le sue piante, il suo grano dorato, i sui colori... Tutto di lei mi fa sentire infinitamente Viva.
Non erano ancora le sei del mattino quando, mentre ancora tutti in casa dormivano, io mi sono seduta sulla panca in giardino per concedermi alle sue carezze. Amorevoli e piene d'attenzioni. Davvero. Le cicale, indisciplinate come sempre, interrompevano di tanto in tanto la piacevole sensazione di quel momento, ma gli abitanti degli alberi non rinunciavano di certo al loro cinguettio festante... e il tutto... sembrava melodia. Tre aironi volavano lenti sopra il mio quadrato di cielo e il sole stava già tentando di bucarlo e pareva dicesse:" Sta a vedere che ti combino oggi, supererò me stesso, non crederai ai tuoi occhi! ".
Aveva ragione.