domenica 30 dicembre 2012



Due Scarpe
(Pino Daniele)

Due scarpe camminano insieme

Ognuna una storia diversa
Di notte si riposano fuori dalla porta aspettando il giorno
E il giorno verrà
Il giorno ha tanti occhi e tante bocche da sfamare
Il giorno ha l’abitudine di farsi perdonare
Ma a volte basta poco, basta dirsi, come va?
Due scarpe camminano insieme
Ognuna una vita diversa
Una volta erano nuove e scintillanti
Andavano agli incontri importanti
Ma il mondo che fa?
Il mondo gira su se stesso e non ci fa cadere
Il mondo ha l’abitudine di essere crudele
Ma a volte basta poco, basta dirsi, come va?
Due scarpe camminano insieme
Ognuna una vita diversa


E' una canzone... delicata.
E' tenera, come le parole sussurrate.
L'ascolto spesso in questi giorni.
Due scarpe, che pur camminando una fianco all'altra, hanno comunque una storia diversa.
Come le Vite che si incontrano, e percorrono un cammino insieme,
pur essendo diverse l'una dall'altra.
 Questa canzone è una poesia

  dolce e rassicurante, come una carezza.



Cri

domenica 23 dicembre 2012

Buon Natale...




Un post nei paraggi del Natale è quasi una tappa fissa.
Credo non ci sia stato  un Natale, da quando  sono entrata a far parte del popolo dei Naviganti, che  non si sia preso uno dei miei pensieri  ed abbia preteso  di vederlo trascritto qui, su questo schermo, magari non necessariamente per augurare Buon Natale, ma qualcosa dal mio animo è sempre uscito.
E devo dire che  gliene sono grata, perché i miei, lo so,  sono pensieri piccoli, scritti il più delle volte a ruota libera, in momenti ricavati da quegli spazi striminziti  che riesco a rubare alle mie piene e pesanti  giornate,  ma provengono dal Cuore, ed è bello  estrapolarli ad uno dei miei sempre più numerosi  Silenzi  e ritrovarli qui, colorati di rosso.
Quest’anno avrei  avuto una lunga lista da chiedere al Natale, e fino a poco fa  erano solo richieste per me.  Si. Giuro.  Per la prima volta avevo pensato solo a me stessa. Perché ho l’animo sempre più stanco, con sempre più strettoie e cunicoli da affrontare e superare. E avevo voglia  di gridare al Natale che provasse a dedicarsi un po’ a me. Accidenti.
Ma poi…  lo sguardo è andato  a puntare oltre  il vetro della finestra che è qui al mio fianco. E questo non poteva essere altro che un segno. Si, uno di quei segni  che arrivano da chissà dove… da chissà Chi… e che cambiano  o  illuminano i percorsi  dei Pensieri dettati dall’anima…
In quell’ attimo, mentre il mio sguardo  si posava  sugli alberi  spogli offuscati un po’ dalla nebbia, passava lungo la stradina, a testa bassa, con la sigaretta in bocca, trasandato, con la barba incolta ed i capelli arruffati come li ha da diverso tempo, il D.
Il D. abitava due case dopo la mia .
Abitava, perché ora non abita più.
Ha perso tutto.
La piccola azienda che aveva è fallita, e lui si è ritrovato nella disperazione assoluta. Alcuni mesi fà il tribunale ha preteso che liberasse anche la casa. E’ stato un giorno che non dimenticherò mai. Li hanno proprio buttati fuori,  e finchè non è arrivato un camioncino a prenderli, lui la moglie e la figlia, sono rimasti in strada per ore, con le valigie e le  tante borsette di nailon con dentro le loro cose.
Umiliati fino all’ultimo, nella loro disperazione.
 Il D., dopo il fallimento non si è più ripreso, ultimamente sembrava un barbone. A volte veniva a suonarmi il campanello per chiedermi un pacco di pasta. C’erano giorni che non avevano proprio nulla da mangiare.  Un po’ erano aiutati dal Comune,  un po’ ci pensava la parrocchia, e un po’ anche noi della stradina.
Non so ora dove  sono andati ad abitare. Da quel giorno si sono chiusi in se stessi e non hanno più parlato con nessuno.
Forse il Comune  avrà trovato per loro un alloggio.  Almeno lo spero.
Dentro quelle mura sigillate e circondate ormai da erbacce incolte, c’e tutta la storia del D., c’e tutta la sua  sua Vita.  Era la casa di suo nonno, che poi fu di suo padre, e poi divenne la sua.
E come oggi, lui, di tanto in tanto arriva. A piedi.  Chissà da dove.  Sempre a testa bassa per evitare di ricevere un saluto. E sta lì. Per qualche attimo. Davanti a quel maledetto cancello sigillato.  E solo Dio sa, quanto il cuore del D. sia  lacerato.
E  se questo Natale davvero  potesse  portare  come doni: uno spiraglio di Luce  Nuova e una possibilità di ricominciare a sorridere con fiducia  alla Vita cancellando  tutte le  sofferenze passate ,  vorrei che questi doni  il Natale li portasse con tutto il cuore  al D. e alla sua famiglia.

Un caldo abbraccio a tutti 
Buon Natale.
Cristina


martedì 18 dicembre 2012




10 dicembre 2012...


Lunedì della scorsa settimana quando sono entrata nel mio ufficio, sono stati la prima cosa  che i miei occhi hanno catturato.
Erano tre ramoscelli.  Non molto grandi.  Un nastrino rosso li teneva uniti.
Non  erano completamente fioriti, C’erano però molte gemme.  I piccoli fiorellini gialli saranno stati circa una decina , non di più.
Sotto di loro c’era un bigliettino che diceva così: 
"E’ un piccolo pensiero , ma  tu hai sempre un occhio di riguardo per le cose semplici, so che lo apprezzerai.  Il Calicanto  ti assomiglia molto, per questo te  l’ho portato.  E’ una pianta forte, coraggiosa,  si fa avanti  e  fiorisce quando gli altri fiori si nascondono, affrontando la stagione peggiore e  non ama  essere particolarmente  al centro dell’attenzione . Tu sei proprio così. E  profumi sempre di buono, come il Calicanto.
Buon Compleanno Cristina.  L. “
Nemmeno so descrivere l’immensa gioia  e la commozione che ho provato. E' stato un dono inaspettato.
L. lavora con me da molti anni ed è capitato più di qualche volta che ci scontrassimo. Io, non ho un carattere facile, nel senso che... se ci sono problemi da risolvere, tralascio contorni e cornicette, sono diretta, per niente diplomatica,  cerco di arrivare subito al  dunque, e questo un pò mi penalizza perchè mi fa apparire fredda  e severa. Si, insomma, i miei collaboratori mi chiamano "rottweiler". E non è un sopranome che porto con orgoglio. Anche perchè so di non esserlo.  

L., con il suo pensiero mi ha fatto capire  però che...  vado bene così.
Ed io, ho pianto di gioia.
Le lacrime non hanno  avuto nemmeno il tempo di bussare . Me le son trovate lungo le guance che scendevano  libere come il vento  mentre, con una mano stringevo quei tre piccoli ramoscelli e con l’altra mano leggevo e rileggevo quelle parole che avevano il sapore dolce e sincero di un abbraccio amico.  

sabato 8 dicembre 2012



Tra un po’ dovrò uscire: supermercato, cercare una farmacia di turno per recuperare le  medicine che mia madre deve assolutamente assumere  e che io ho scordato di prendere ieri, ritiro giaccone di Mattia dalla sarta, acquisto sacchetto gigante di crocchette  per i cani al negozio di Mauro , toccata e fuga al negozietto di Patrizia per vedere se le è arrivato il body nero che le ho ordinato, passare a ritirare la posta nella casa di mia madre , insomma  questo  pomeriggio  non avrò di che annoiarmi.
Il Musone ha detto che le strade sono libere e si circola bene, ma a me la neve, come la nebbia, mette una punta di panico quando sono al volante, comunque presterò attenzione, e comunque non è detto che vada da sola, se glielo chiedo sono certa che mi accompagnerà, così guiderà lui .
Che poi non ho proprio nessuna voglia di uscire.  Si sta così bene in casa oggi.
Il caminetto scoppietta che è un piacere.  Il calore che emana  è così confortevole, così rassicurante, come un abbraccio.
E questa campagna coperta di soffice bianco è... pura emozione

Vabbè, adesso vado a prepararmi, altrimenti si fa buio, poi magari stasera ritorno e proverò a raccontarti qualcosa di me…

Ciao Blog.
La tua Cri

domenica 25 novembre 2012

Un pensiero, una richiesta e... la mia torta ^.^


Vabbè, ormai  l’incazzatura per il furto del telefono è passata.
Il giorno dopo  avevo tra le mani  già il suo sostituto, un reperto storico della LG che ho trovato  rovistando il cassetto delle cianfrusaglie.
Beh … diciamo che … non è proprio  un’ultimo ritrovato d’alta tecnologia, , potrebbe essere … dunque vediamo… si… potrebbe essere il trisavolo  del mio ex, ma il suo dovere per il momento lo fa, embè si insomma, è vecchio ma funziona. Oddio, funziona è una parola grossa, comunque   per tre ore buone funziona alla grande, dopodichè bisogna metterlo sotto carica perché la batteria  gnaa fa più. Però mi sono organizzata: porto sempre con me il cavo per ricaricarlo e ovunque io mi trovi, quando sento il bip che mi avverte del quasi immediato spegnimento, zacchete, infilo  la spina  nel primo attacco di corrente elettrica  che trovo e  cosi lo mantengo in vita. Si, lo so, è un po’ imbarazzante, però che devo fa? Non posso stare senza quell’accidente quando sono fuori per lavoro,  uffy .
E comunque, al ladro che mi ha sgraffignato il mio Galaxy, che jè venisse la caccarella ogni mezz’ora. Tiè.
Vabbè vabbè vabbè, mettiamoci una pietra sopra, va. Cambiamo argomento.

Devo fare una richiesta ad alcuni blogger  che seguo e leggo con piacere e che sono esattamente:
-       Esercito delle Amazzoni
-       Capello al Vento
-       Dark chocolate  blues
-       Frammenti di Vita
-       …e forse anche altri che adesso purtroppo non mi vengono in mente.
A volte vorrei lasciare il mio commento nei vostri post, ma purtroppo non ci riesco perché non supero il test di verifica ( sono quelle antipatiche e indecifrabili lettere che mi chiede il test prima di accettare il commento, ed io purtroppo non ne azzecco uno che sia uno, mannaggia).
Fatemi un piacere, se potete toglietelo quel fetentaccio di test. ^.^

E adesso passiamo alla mia ricettina ^.^
Più di una volta, qui nel mio blog ho raccontato di quanto io sia negata ai fornelli. Un vero disastro.
Invece di scrivere un libro di cucina, io potrei scrivere un libro sui disastri in cucina che ho combinato. Tipo quella volta che ho messo a cuocere il cotechino e poi tranquillamente e beatamente me ne sono andata al lavoro e quando alla sera sono rientrata, ho trovato la casa immersa dal fumo , il cotechino carbonizzato e ridotto alla grandezza di un wurstel, per non parlare della puzza nauseabonda che aleggiava in tutta la casa, e che per toglierla del tutto si è dovuto ritinteggiare i muri di ogni stanza.
Vabbè, comunque dopo anni e anni di insuccessi e mortificazioni, due cose in cucina ho imparato  pure io a farle con amore e a renderle sublimi al palato: i risotti e la mia splendida e adorata torta con amaretti e noci, e di questa lascio la ricetta, così se qualcuno passerà a leggermi e poi avrà voglia di prepararla, quando l’assaggerà penserà un po’ a me ^.^
Eccola qui il mio tesoro  ^.^ 


TORTA CON AMARETTI E NOCI

INGREDIENTI:

3 UOVA

MEZZO BICHIERE DI LATTE

1 HG E MEZZO DI ZUCCHERO
2 HG DI FARINA PER DOLCI (quella già lievitata)
1 SCATOLA DI AMARETTI 
1 HG DI BURRO
1 BUSTINA DI VANILLINA
1 FIALETTA AL GUSTO DI MANDORLA 
1 SACCHETTINO DI NOCI SNOCCIOLATE .( IO NE METTO ANCHE 2 SACCHETTINI)
per lavorarlo servono 2 terrine
Prima di tutto bisogna sbriciolare bene gli amaretti.

Ok, fatto questo ora si può cominciare.

In una terrina si versano 2  chiare d'uovo,  mentre nell'altra si versano i 2 tuorli  più un uovo intero.
Prima si sbattono le chiare d'uovo mettendoci  un pizzichino di sale, poco poco mi raccomando.

Quando sono  montate  a neve, versateci dentro gli amaretti  sbriciolati e mescolateli  lentamente, anzi, direi… dolcemente,  finchè non si sono amalgamati del tutto.
Poi, fatto questo, nella terrina dei tuorli versateci lo zucchero e cominciate sbattere finchè si forma quella bella cremina, poi mettete il burro ( che  deve essere molle, perciò tiratelo fuori dal frigorifero  almeno   cinque  minuti prima di iniziare il tutto  e tagliatelo a pezzettini), sbattete ancora uno due minuti, poi versate la bustina di vanillina e la fialetta al gusto di mandorla, sbattete ancora un po' ed infine  versate  la farina,  (io compero quella già lievitata, però potete usare anche quella normale e poi ci mettete a parte una bustina di lievito) e fate l'impasto finale. Se l’impasto vi sembra troppo denso, versate  mezzo bicchiere di latte (io ce lo metto sempre, mi sembra che il dolce acquisti più morbidezza),
Passate  col burro la tortiera (io ne uso una alta circa  4/5 cm con un diametro di 25/26 cm. ) e infarinatela per bene, dopodiché ci versate l'impasto. Per stenderlo io uso un cucchiaio intinto nel latte.
Ok. Fatto questo, ci versate sopra l'impasto degli amaretti e anche questo vi consiglio di stenderlo con il cucchiaio bagnato di latte, anche perchè prende un buon gusto.
Per finire ci mette sopra le noci . 
Il forno  (io ho quello a gas ventilato) deve raggiungere la temperatura di 180 gradi.
I tempi di cottura sono di 45/50 minuti.
Quando la tirate fuori dal forno cospargetela con lo zucchero a velo… et voilà… il dolce è pronto.
Vi assicuro che è delizioso. ^.^
Buon appetito !!!

Un Bacio
Cristina





sabato 10 novembre 2012





Caro ladro o cara ladra, ...
...( si, perchè a pensarci bene, non è detto che tu debba essere per forza un uomoemmerda, potresti essere anche una fimminaemmerda),
che ieri mi hai rubato sotto il naso il cellulare, sappi che questa freccia virtuale che sto tirando con l'arco, sta centrando, (sempre virtualmente ci mancherebbe), il tuo orrendo deretano.
Certo, si, sarà sicuramente orrendo perchè,  chi ruba la roba degli altri, di bello non ha assolutamente niente, nemmeno il deretano.

Ma che cavolo te ne fai del mio telefono?
Era il mio secondo ufficio. Io con quel rettangolo di plastica ci lavoravo hai capito?, disgraziato/a che non sei altro.

Si si, tu mi dirai: "Ma  tanto le varie applicazioni le hai sicuramente scaricate, così ti puoi ricostruire tutto, e' inutile che ti incazzi cosi' tanto per un telefono".
E invece nooooo. Non ho scaricato una mazza, va bene?
Hai tutto tu. Maledetto/a.

Ridammelo. Carogna.
Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

mercoledì 31 ottobre 2012




Ti chiederai perché sono così silenziosa.
Ed io ti rispondo... che non lo so il perchè.
So solo che, i miei silenzi sono pieni di te.

Cri 

venerdì 5 ottobre 2012

Tienimi per mano al tramonto...


(foto di Nair)



Tienimi per mano al tramonto,quando la luce del giorno si spegne e l'oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle...Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto...Tienimi per mano... portami dove il tempo non esiste...Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano... nei giorni in cui mi sento disorientata...cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate...Tienimi la mano, e stringila forte prima che l'insolente fato possa portarmi via da te...Tienimi per mano e non lasciarmi andare... mai...
-Herman Hesse-

sabato 8 settembre 2012

...l'estate sta finendo...



Oggi  il cielo è tornato a splendere, ma l’arietta frizzantina del primo mattino  che mi ha obbligata ad indossare la felpa, è bastata per ricordarmi  purtroppo che, l’Estate ha ormai vita breve.

Accidenti, mi dispiace un sacco lasciarla andare.
Ho provato un leggero senso di malinconia  stamattina quando, solitaria come ogni mattino nel salutare il giorno, ho scorto ancora ben nascoste, timide, quasi  invisibili tra gli alberi, le prime foglie gialle.
Il mio animo quest’anno  è abbastanza acciaccato, si, insomma… ha visto decisamente nel corso della sua vita tempi migliori, ed  aveva l’assoluta necessità di averla accanto l’Estate, di viverla  gioendo di tutta la bellezza che generosamente ha sempre da offrire: i suoi colori, le sue albe, i suoi tramonti, i suoi splendidi cieli azzurri,  le sue incantevoli notti stellate. E perché no… pure la praticità e vorrei dire libertà  delle infradito e degli abitini leggeri, i capelli ad asciugare al sole, le cene fuori all’aperto. E la pelle che accarezzata dal sole diventa dorata. E il profumo del mare che in estate profuma d'amore e di passione.  E le lunghe corse con la mia bici nuova lungo le stradine silenziose dei luoghi in cui vivo. E la luce del giorno che  tarda ad andarsene che sembra dica: dai.. ancora un po’…ancora un po’..ancora un po’... E le passeggiate notturne nei vicoli della mia bella e raffinata Padova. E le  giornate lente d’Agosto, certo, lente, perché in Agosto  tutto diventi finalmente più lento, meno frenetico, e per una come me che (a parte la lentezza del risveglio mattutino)  è sempre  di corsa,   è  così …ma così… ma così …mille volte così tanto  bello percorrere la vita un po’ a rallentatore, che se potessi ci metterei la firma, certo, stipulerei un contratto di lentezza obbligatoria. Mi sto scocciando di correre.
Che poi, quando tutto è più lento… si osservano meglio le cose e si  assapora con maggior intensità ciò che ci accade intorno.
  
Questa estate del 2012 la ricorderò anche per la mia forma bizzarra di inventarmi piccole formule a base di leggerezza dedite ad alimentare  il buon umore. Tipo quella di dipingermi le unghie multicolore. Le ho portate così per tutta la stagione e ancora non riesco a separarmene.
Lo so che non parrà vero, eppure mi basta guardarle un attimo per provare pizzico di allegria, quel tanto che riesce a sbarrare la strada a quegli attimi di sconforto che, stronzi come sono tentano di intrufolarsi nell’animo.
Sono tentata di provare anche con i colori dell’autunno.
Le tonalità saranno più calde protettive, con meravigliose  sfumature che ricordano la terra e che… riusciranno a trasmettermi senza ombra di dubbio  tenere  sensazioni. 

L'animo mi ringrazierà

sabato 18 agosto 2012

Torbole, un angolo di paradiso sul Lago di Garda....






(foto di Nair)



Seduta al tavolino del ristorante,  fuori all’aperto  sotto un cielo azzurro a tratti pennellato di bianco e straripante  di sole, il mio sguardo  faceva l’amore con la travolgente  sensualità del  Lago e la maestosa bellezza del  Monte Baldo.
Intensità d’attimi dai quali non mi sarei mai staccata.
 Il Pelèr, vento un po’ invadente e birichino,  si divertiva a giocare con il rosso dei miei capelli. Li faceva svolazzare in più direzioni  disegnando  buffe figure nell’aria.  Di lì a poco però, si faceva  strada  l’Ora, l’altro vento del Lago, a mio dire un vero  signore, un corteggiatore d’altri tempi.  Più carezzevole, più leggero.   Impossibile resistergli.
I Pensieri non aspettavano altro,  per  scrollarsi di dosso i passi bui della vita  e permettere alle Emozioni  di vibrare libere.  Com’è bello mettere insieme  le Emozioni  per raggiungere i Sogni…!
“Sai”, ho detto al Musone,” credo che  questo luogo  sia un dono  speciale che il Paradiso ha fatto  alla Terra,  è infinitamente meraviglioso”.
E il Musone, guardandomi con una tenerezza  che da un po’ di tempo non  vedevo trasparire dall’azzurro dei suoi occhi, mi ha risposto:” Anche tu lo sei.”
Mi ha spiazzata.
Gli ho sorriso.
Anche lui ha sorriso.
Il Lago ci stava donando la sua magia.
Una magia  delicata, che ci trasmetteva serenità.
Ne avevamo bisogno entrambi.



venerdì 3 agosto 2012

Post-it d'agosto...





“ Non  c’è che una stagione: l’Estate. Tanto bella  che le altre le girano attorno. 
L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.”
(Ennio Flaiano)



... bisogna proprio ammettere che lei trova mille modi per farsi amare...
E' proprio stupenda.  





martedì 24 luglio 2012

Sono già sette anni...




Se mi dici che  stiamo anche noi  attraversando la fatidica crisi del settimo anno,  non posso che darti ragione caro Blog, però come vedi, non riusciamo comunque a fare a meno l’uno dell’altra, un po’ come io e il Musone, che abbiamo provato più di qualche volta  ad andare ognuno per la sua strada, ma quando arrivava il momento di farlo per davvero, nessuno dei due ci è mai  riuscito.  Un grande e travolgente Amore, può di tanto in tanto scheggiarsi, azzopparsi, ma trova serie difficoltà a frantumarsi.
Anche tra me e te caro Blog c’è un legame forte che ci tiene uniti, non so se si tratta d’amore, a modo suo forse  questo bisogno che abbiamo di proseguire insieme questo percorso che sette anni fa ci fece incontrare, potrebbe anche  chiamarsi amore, certo.
Si, lo so,non ti faccio più volare a cavallo delle Emozioni, ti racconto sempre meno di me, questo è vero, ma  sto attraversando una fase durissima della vita, e tu sai benissimo che la durezza della Vita  tende ad imprigionare le Emozioni,  si insomma, gli spezza un po’ le ali.
Ma tu, conoscendomi, mi ci vedi con le ali spezzate a Vita natural durante? Certo che no. Certo che no.
Io, con le ali spezzate sono  proprio una nota stonata. Mi calzano da schifo.
Ritorneremo a volare. Stanne certo.
Per ora abbracciami.
Ti voglio bene.
La tua Senora

lunedì 16 luglio 2012





Non capisco perché,
pur  essendo sempre a  contatto con tanta gente nell’arco di una giornata ,
a volte io mi senta così dannatamente lontana da loro, 
si insomma, volevo dire… così sola.

venerdì 6 luglio 2012


Condizionatore, che tu sia maledetto.
Mi freghi puntualmente ogni anno, stronzo patentato che non sei altro.
Certo, si, anche quest’anno mi ritrovo con la schiena bloccata e ogni passo che faccio e accompagnato da un urlo di dolore mostruoso.  Che poi, il mal di schiena ci convive proprio male con questo caldo infernale, sono incompatibili come coppia, direi che si odiano. Ufff.   La vedo dura sta giornata che sta per iniziare.
Che poi, ma che ci faccio io qui davanti a te alle sette del mattino? E con  sto mal di schiena bestiale per giunta?
Ma va a quel paese pure te, blog!

domenica 24 giugno 2012




E’ un delizioso mattino d’estate,
e quando, verso le sei e qualcosa  il letto non ne ha voluto più sapere di me e a passi lenti e ancora assonnati sono andata a stendermi sull’amaca legata  tra i ciliegi in giardino, il mio animo ha dovuto per forza fare un sano tentativo di far pace con la vita. 
E così, tra una slenguazzata di Sally, tra una scodinzolata di Jo, tra una scena di mamma merla che insegnava a zampettare ai suoi piccoli, tra le gazze ladre che giocavano a rincorrersi, tra il cuculo che con tutta probabilità mi spiava di nascosto tra i rami e comunque cuculava discretamente, tra il ciabattare inconfondibile della Ada, che lungo la stradina, con un mazzolino di rose bianche in mano si dirigeva come ogni domenica verso il capitello della Madonnina,  tra i lilium gialli che sono finalmente fioriti, tra l’inebriante  profumo del gelsomino che, anche se al mattino è più delicato,  rimane comunque intrigante e, volenti o nolenti, rimette in moto i sensi, tra una brezza leggera e vogliosa di dispensare carezze non solo alla mia pelle ancora pigra, ma anche alle fronde degli alberi che per ringraziarla si esibivano in una danza buffa e allegra, tra il cielo che già a quell’ora era di un azzurro così intenso da desiderare di toccarlo, tra un sogno apparentemente chiuso a chiave e dimenticato, ma in realtà sempre vicino a me, che sfiorava i miei pensieri come il tocco delicato di un bacio,  tra  i raggi di sole che si prendevano cura della pace e della magia di quel momento, si…insomma tra tutte queste piccole cose vissute alle sei del mattino sopra un’amaca dondolante, ho capito di essere una persona fortunata e... felice.
Cri

domenica 17 giugno 2012


Di cose da scrivere ce ne sarebbero  tante, certo che si, e  il fatto che questo mio angolo non dia una spinta  alle Parole per farle uscire a ruota libera come faceva un tempo, la dice lunga sul mio stato d’animo.
Volendo, potrebbero essere Parole  non dedicate necessariamente ai voli di emozione del mio cuore, ma al sior Monti ad esempio, o alla siora Fornero e company, si si proprio a loro, quel bel team di perfettini primi della classe che ci vogliono dare le lezioncine, quelli che ci hanno messo tutti in riga per benino, a noi ci hanno messo in riga, non  quei sciagurati che da anni e anni e anni occupano le poltrone  di comando e da li non si muovono perché hanno da magnà ancora, perché non gli è bastato quello che hanno magnato fino adesso, no, loro possono stare ancora lì a magnà alla faccia nostra, loro possono continuare a beneficiare e a riempirsi le tasche di tutto, noi invece tutti in riga, ostrega , come dei bravi soldatini, altrimenti caput.
Ci avessero almeno chiesto umilmente scusa per i disastri che tutti insieme, perché a questo punto è giusto essere onesti e dire che hanno contribuito tutti a portarci  sul lastrico. Invece per loro è come niente fosse. E  ritornano sempre. Sono come la gramigna. Un cambio di nome al partito e via ripartono e ricominciano  a riempirsi la bocca di parole vuote  che le mie orecchie si rifiutano ormai di ascoltare perché mi provocano nausea.
 VE NE DOVETE  ANDARE, CAPITO???  TUTTI.   CAPITO???  T-U-T-T-I. 
Bisogna rifare tutto in questa Nazione. Tutto. Tutto. Tutto.
Ossignur, ma che bisogna fare per mandarli via in massa? Ma che bisogna fare?
Vabbè, basta così.
Oggi è domenica. Il mio stato d’animo ha bisogno di tregua.



E’ domenica…
una domenica mattina  di giugno  che ci sta finalmente regalando i spensierati e gioiosi colori dell’estate. E meno male che ci sono loro a farci fare un po’ di pace con i dispetti della Vita. Abbiamo tutti bisogno  della loro spensierata e giocosa bellezza.
Penso che i colori dell’estate siano  una cura deliziosa per l’anima, sono come… gli abbracci d’amore.
Adesso esco. La campagna oggi è stracolma di abbracci d'amore. Vado  curarmi.  ^.^
Un bacio.
Cristina

domenica 3 giugno 2012





Non me no sto andando, no.
Beh si, in quel momento, quando il Musone mi ha scattato la foto domenica scorsa, in effetti  me ne stavo andando dalla spiaggia dopo aver dato con lo sguardo l’ultimo bacio al mare.  Due ore  del suo vento, del  suo odore, del suo melodioso suono, della sua immensità e già avevo ripreso possesso del mio animo positivamente combattivo e fiero.   Mi sa che oggi lo rifarò. Anche se il cielo non è quello giusto e minaccia pioggia.
E’ che,  da circa una decina di giorni  (credo ormai) non ho più la connessione ad  internet a casa, e non c’è verso che riescano a farmela ripartire. 
Accidenti, non è mica così semplice  come si potrebbe credere, dover rinunciare  a questo piccolo angolo virtuale!  Per quanto poco tempo della mia vita io gli dedichi, perché in fondo sono una o due orette  poco prima che arrivi la notte, a parte qualche rara toccata e fuga prima di recarmi al lavoro verso le due del pomeriggio, ma questo, signori miei, è un  angolo  della mia Vita ormai. Ed io lo amo. Accidenti se lo amo!   E sento la sua mancanza se non lo passo a trovare almeno una volta al giorno.
E chi se ne frega se sono, da un bel po’ di tempo ormai, entrata in una fase Silenziosa, dove le parole  preferiscono accatastarsi su bancali che il mio animo ha messo loro a disposizione, in attesa che a ruota libera riprendano  la loro danza spontanea e semplice che  sin dall'inizio ha colorato  di rosso  questo  spazio.
Insomma,  caro Ad un passo dai Sogni, io non so stare senza te. E nemmeno senza quegli Angoli  che per merito tuo ho incontrato.  Ti voglio. Ecco.  Vi voglio. Ecco.
Da ieri sera  il cellulare mi ha permesso  di riabbracciarti. E’ stupendo non credi anche tu?  Non posso usarlo molto  perché i  2gb li devo tenere disponibili per il lavoro, ma insomma,  finchè tutto non ritornerà come prima, abbiamo questo coso, che io spesso e volentieri ho chiamato stronzetto e rompipalle,  che si è offerto di farci da ponte. E’ proprio vero che a volte l’aiuto ti arriva da chi meno te l’aspetti!  Che faccio ora ? Gli chiedo umilmente scusa per averlo più volte offeso? ^.^
Vabbè dai, sto stronzetto di telefono un bacetto se lo merita ^.^
A te blog invece ti devo ancora una volta  un grazie, per farmi sentire così bene quando sono qui con te.
La tua Cristina

domenica 20 maggio 2012




Un gesto meschino e atroce.
Un gesto ideato da chi ha l'animo putrefatto, melmoso, marcio.
Mi sforzo di capire il perchè, ma ne traggo incredulità, e tanta rabbia.

mercoledì 16 maggio 2012


Al mattino sta diventando un dramma aprire le ante dell’armadio per scegliere cosa devo indossare.  Mi va tutto largo e sembro una deficiente. Non so più nemmeno qual è la mia taglia, boh, forse la quaranta, ma forse anche meno.  “Cri??? Ma ti sei persa il culo per strada???” mi ha detto M. stamattina.  “Io non ho mai avuto un mappamondo come il tuo” le ho risposto acida. Forse troppo acida, si. Lei non mi ha più parlato per tutta la mattina. Avrei invece potuto confidarle che io, il suo abbondante mappamondo gliel’ho sempre invidiato.  E invece no. Acida e antipatica pure con M. Mi devo dare una regolata. La Cristina reale non è così.  Ovvero, lo è quanche volta, non così spesso. Ufff.
Vabbe, posso ancora rimediare. Adesso, quando torno in ufficio giuro che  rimedierò. 
E comunque non è poi questo il motivo per cui oggi sono qui a scrivere.



Babbo, oggi sono qui per Te.
Buon compleanno mio adorato Padre.
Non tenermi il muso anche tu eh, ma non ce l’ho fatta stamattina a portarti i fiori, perché lo so che tu sei li che li aspetti. Li volevi ad ogni compleanno, guai se mi dimenticavo. Ti ricordi di quella volta che mi scordai e tu non mi parlasti per un mese intero?
 Chissà che cosa starai facendo adesso?  Magari una partita a briscola con gli Angeli, eh! ^.^.
Mi vien da sorridere al pensarci. Grazie Babbo che mi hai fatto sorridere ^.^
Mi manchi Chioma d’Argento, accidenti… quanto mi manchi.
Dai su, che dopo arrivo con i fiori. Li sceglierò di tanti colori, come piacevano a Te.
Intanto ti soffio un bacio.
La tua Uragano

lunedì 9 aprile 2012

Giornata così...


Giornata così…
Tra angoli d’animo occupati di solitudine
Tra cielo grigio che punisce i colori della primavera
Tra lo specchio che riflette il mio volto senza trucco  così marcatamente pallido
Tra il vento freddo che muove con forza le fronde degli alberi e fa volare nell’aria i petali del pesco
Tra il mio gatto Silvestro che non torna a casa
Tra parole che  hanno voglia di te e non trovano voce per chiederti un abbraccio.


Cri

martedì 13 marzo 2012



Oggi ho perso.
E perdere ... lascia una sensazione  davvero sgradevole nell'animo.
E' come quando uno ti tocca con le mani appicicaticce, unte di grasso.
Ho perso nel lavoro. Ho perso UN lavoro.  Un lavoro a cui tenevo molto.
E vabbè, il lavoro fa parte della vita, e ciò significa che .. senza che ci giri tanto intorno cercando di appellarmi a chissà  cosa, significa dicevo... che ho perso anche nella vita.
Urca se fa male! Fa un male boia. Porca miseria sozza.
Non ci sono abituata. Ecco.
Si, insomma, voglio dire... che... io ce la metto sempre tutta per non perdere.
Quando devo raggiungere un obbiettivo mi impegno al massimo, do tutta me stessa  per portarlo a termine con successo, ci metto passione, entusiasmo, idee nuove, faccio, disfo, rifaccio, non mi fermo... devo convincere il cliente che è in buone mani, non mollo, non mollo mai...
Ma stavolta non ci sono riuscita. Non li ho convinti.
Eppure, se mi avessero detto di si, sarebbero andati sul sicuro, il mio, sarebbe stato un lavoro splendido, perfetto, di una più che dignitosa professionalità, curato nei minimi particolari, consegnato nei termini prestabiliti.
Avrebbero avuto di fronte un buon esempio di serietà professionale. Ne sono più che convinta.
In azienda ci contavano tutti su questa commessa.
Questo lavoro sarebbe stato una sufficente, anzi...direi consistente dose d'ossigeno,  e serviva veramente tanto in questo periodo di crisi.
Li ho delusi. Contavano su di me ed io invece li ho delusi. Ancora non lo sanno, ma li ho delusi.
Adesso non mi resta che smaltire l'amarezza, e perchè no... anche la rabbia per non avercela fatta.
Poi, dovrò trovare  il momento giusto per comunicarlo anche ai miei collaboratori.
Poi, dovrò trovare il momento più adatto per versare qualche lacrima, che dopo questa mazzata per forza dovrò liberare, ci stanno, si... per una come me , dopo un niet come questo, le lacrime ci stanno, le libererò stasera, dopo che mi avranno lasciata sola in ufficio. Il silenzio le abbraccerà, le riscalderà,  le proteggerà. Mi abbraccerà, mi riscalderà, mi proteggerà.
E poi, per finire, rovisterò in qualche angolo dell'animo alla ricerca della mia classica e invidiabile carica positiva per poter ricominciare. Tiè.  Hai voglia se ricomincio!
La Vita... non si ferma di certo per una commessa andata buca. Merd!

Cri

martedì 6 marzo 2012


(Pascal Pugliese - Pensandoti)

Non so a che filo aggrapparmi per  riempirlo di nuovo di me, forse nemmeno lo voglio.
Oggi  l’ho incendiato d’ira, l’ho  malmenato, prosciugato, devastato,
non gli ho risparmiato niente.
Odiosa, fino al midollo.
Ed ora respiro gelo da ogni parte.



Nair

venerdì 2 marzo 2012

Ciao Lucio...


HENNA

Adesso basta sangue ma non vedi
Non stiamo nemmeno più in piedi... un po' di pietà
Invece tu invece fumi con grande tranquillità
Così sta a me a me che debbo parlare fidarmi di te
Domani domani domani chi lo sa che domani sarà
Oh oh chi non lo so quale Dio ci sarà io parlo e parlo solo per me
Va bene io credo nell'amore l'amore che si muove dal cuore
Che ti esce dalle mani che cammina sotto i tuoi piedi
L'amore misterioso anche dei cani e degli altri fratelli
Animali delle piante che sembra che ti sorridono anche quando ti chini per portarle via
L'amore silenzioso dei pesci che ci aspettano nel mare
L'amore di chi ci ama e non ci vuol lasciare
Ok ok lo so che capisci ma sono io che non capisco cosa dici
Troppo sangue qua e là sotto cieli di lucide stelle
Nei silenzi dell'immensità
Ma chissà se cambierà oh non so se in questo futuro nero buio
Forse c'è qualcosa che ci cambierà
Io credo che il dolore è il dolore che ci cambierà
Oh ma ohh il dolore che ci cambierà
E dopo chi lo sa se ancora ci vedremo e dentro quale città
Brutta fredda buia stretta o brutta come questa sotto un cielo senza pietà
Ma io ti cercherò anche da così lontano ti telefonerò
In una sera buia sporca fredda
Brutta come questa
Forse ti chiamerò perché vedi
lo credo che l'amore è l'amore che ci salverà
Vedi io credo che l'amore è l'amore che ci salverà


Mentre ascolto la tua musica… ti sento amico, Lucio.
Grazie per le impronte che hai lasciato, sono generose e piene di calore umano, come gli abbracci.
Cristina

domenica 12 febbraio 2012

Quando la vibrazione di una voce...



B e M erano tute e due  al telefono perciò, quando anche la terza linea cominciò a squillare risposi io. Era un signore che mi chiedeva  di poter parlare  con W, ma W non  era presente in azienda in quel momento e allora gli chiesi se potevo essergli utile.  Mi parlò del lavoro che aveva la necessità di realizzare, ed io dopo averlo ascoltato,  gli  proposi  alcune  soluzioni per rendere fattibile la cosa. Intuii  dal suo tono che ne rimase soddisfatto, anche perché, prima di salutarci mi chiese di inviargli il prima possibile un’offerta,  offerta che  dopo circa  mezz’ora dal nostro colloquio telefonico potè  subito esaminare  e con mia grande soddisfazione ( di questi tempi proprio grande assai…) confermare.
Venerdì mattina è venuto di persona.
Alla segretaria ha chiesto di me. Voleva conoscermi.
Dopo lo scambio di un  sorriso e di una forte stretta di mano ha voluto dirmi queste parole:
“Signora Cristina,  ci sono cose che bisogna dirle guardando negli occhi la persona a cui sono rivolte. È per questo che  sono qui. Ieri,  ero in un momento non proprio felice,  capita mai a lei di avere qualche tristezza che le pesa nell’animo? (eh …hai voglia se capita!, avrei voluto dirgli,…invece mi sono limitata all’accenno un lieve sorriso e l ’ho lasciato parlare). Ma poi ho sentito la sua voce  e della  mia tristezza non c’era più traccia, capisce cosa voglio dire?
Ci stanno abituando a premere: tasto uno per l’ufficio tizio, tasto due  per l’ufficio caio, segreterie telefoniche che ti raccontano vita morte e miracoli o che ti liquidano dicendoti che devi richiamare perché l’interno è occupato, ci stanno indottrinando a  comunicare per e-mail, chat, sms,  e invece io ieri,  ho digitato un numero di telefono,  e mi ha risposto lei, con la sua voce. Credo lei sia cosciente che la sua voce fa miracoli, vero? Voglio dire, lei lo sa che ha una voce splendida, ma non è solo per il tono, no, è anche per ciò che riesce a trasmettere. Io ascoltandola, mentre mi descriveva le varie possibilità per la realizzazione del lavoro, ho percepito in lei  una carica di positività incredibile, ed anche  la grande passione che mette nel suo lavoro. Si lasci dire che in questi periodi bui, lei è un esempio da cogliere al volo e tentare assolutamente di imitare. “
Io… beh… non so se la timidezza fa miracoli come la voce …credo di no…, forse avrei dovuto ringraziarlo con più slancio, ma la felicità  con l’imbarazzo non è proprio  la morte sua… ^.^.
Però ero felice. Si. Tanto felice. Davvero.  Forse avrei dovuto abbracciarlo.  Lo meritava un abbraccio quel signore.  Abbiamo però discusso sull’importanza del contatto umano. La praticità della tecnologia  a livello umano sta facendo dei gran disastri, ci sta disabituando al confronto e in certi casi appiattisce  le emozioni e le sensazioni, le smorza, le rende ghiaccio.

Qualche giorno fa, scrissi a due miei cari  amici queste parole: “vorrei che oggi mi capitasse una cosa bella”.
E’ capitata.  Si. 
 Forse questa è la prova che … Qualcuno … che io ho la convinzione mi stia alla larga, invece  mi ascolta… ^.^
Ora quei due,  se passeranno a leggermi… sorridendo diranno: vedi che avevamo ragione? ^.^                 

Cristina