giovedì 31 dicembre 2020





Finalmente te ne vai, non ti reggo più.
Metti tutto in valigia e sparisci. 
Vattene miserabile.
Di te purtroppo ricorderò tutto il male che hai dispensato.
La beffa è che non potrò mai dimenticarti.
Non illuderti, anche se non ti dimenticherò, ti odierò.
Vattene 2020.
Vattene all'inferno.


 

domenica 29 novembre 2020


 













Questo è il mio vivere.
E' il mio angolo di paradiso.
E' lo spazio della mia vita, che mi vede come sono realmente.
Hanno nome, respiro, occhi, sorrisi, lacrime, etc.. queste immagini: si chiamano Cristina.
Fuori fa freddo, si, ma guarda che mattino splendido mi ha regalato questo 29 novembre, come facevo a non portarlo anche da te, caro Blog!
Si, ok, ci sono le foglie da raccogliere, ma nessuno ne ha voglia, accidenti, nemmeno i gemelli. A dire la verità sarebbe compito loro, visto che il Musone, con tutti i problemi di salute che ha, non può di certo prestare le sue braccia alla terra e al fogliame da raccogliere. Gli altri anni ho sempre dato anch'io il mio aiuto, ma quest'anno nemmeno io ne ho voglia. Chissà se il mio angolo di paradiso mi perdonerà? 

Manco da tanto tempo, lo so.
Potrei elencarti 1000 motivi, potrei nascondermi dietro 1000 giustificazioni, ma che importanza potrebbero avere? Sono qui. Come uso fare spesso in questi ultimi anni quando voglio parlarti di me: con le immagini.
Ecco vedi, quando porto da te immagini come queste, vuol dire che la serenità ha dato un calcio ai problemi della vita e mi ha preso per mano. Chiamalo niente se hai il coraggio!
Allora? Da dove partiamo?
Beh, intanto voglio assolutamente sapere come se la passano i pochi Amici, che saltuariamente sostano a prendere un caffè nel cucinino di Ad un passo dai Sogni ^.^ .
Come state? E' da molto che non vi sento. Il virus maledetto vi ha lasciato stare? Come va la vostra vita? Il vostro lavoro? Tenete botta? ( si dice così dalle mie parti, quando si è costretti a stringere i denti e non mollare). Non ci crederete, ma mi capita a volte di pensarvi. Anche se non vi conosco personalmente. Vi vien da ridere? E perchè?  Secondo me capita anche a voi di pensare a me qualche volta. E' una forma d'amicizia strana, a scatola chiusa, ma neanche tanto chiusa direi, manca solo la voce, lo sguardo, le smorfie, ma per il resto c'è tutto: i consigli, le parole di conforto, gli scherzi, le battute ironiche, i pensieri malinconici, quelli gioiosi. ^.^
Mancano gli abbracci, lo so. Ma quelli mancano anche nel reale. A me mancano tanto. Tanto davvero.
E' da febbraio che non stringo più una mano e non abbraccio più nessuno, neanche i miei figli.  E' terribile questa cosa, non trovate?  
Volete notizie mie? Ok.
Il virus mi sta girando intorno, nel senso che, al lavoro, ogni tanto devo mandare qualcuno a fare il tampone, perchè è stato a contatto con un positivo. Però finora è andata bene. 
Ma passerà questa cosa? Che dite? Passerà? Io... a volte... credo di non farcela più.
Vabbè. Dai. Venite tutti qui che ci abbracciamo forte. Tanto qui si può.
E teniamo duro. E' questo che vuole la Vita.
Ci vuole forti.
Vabbè.
Adesso però piango un pò.
Tanto dopo passa.
Ciao Amici. Smack.

domenica 27 settembre 2020


 

"... lo so è un pò difficile parlare con voialtri..."
Comunque, eccomi qua.
Mi sono imbruttita, fisicamente intendo, nell'animo e nella mente penso di no, le sento entrambe ancora belle,si insomma, mi pare abbiano mantenuto la loro limpidezza, e vabbè me lo dico da sola, però si, mi sembra sia così, comunque sorrido poco, sto spesso in silenzio, mi trattengo, dico sempre meno la mia, ascolto ma non parlo, perchè se parlo esplodo.   Mi da sempre più fastidio guardarmi intorno e rendermi conto di quanto l'essere umano sia sempre meno umano.  

Sto leggendo Alda in questi giorni.
Posto qualcosa di Lei.
Quando si legge Alda è impossibile non emozionarsi..!

Quelle come me

Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive.

Quelle come me donano l’anima,

perchè un’anima da sola è come una goccia nel deserto.

Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi,

pur correndo il rischio di cadere a loro volta,

Quelle come me guardano avanti,

anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.

Quelle come me cercano un senso all’esistere e,quando lo trovano,

tentano di insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo.

Quelle come me quando amano, amano per sempre,

e quando smettono d’amare è solo perchè

piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita.

Quelle come me inseguono un sogno

quello di essere amate per ciò che sono

e non per ciò si vorrebbe fossero.

Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai,

son caduti nel dimenticatoio dell’anima.

Quelle come me vorrebbero cambiare,

ma il farlo comporterebbe il nascere di nuovo.

Quelle come me urlano in silenzio,

perchè la loro voce non si confonda con le lacrime.

Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore,

perchè sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla.

Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio

non riceveranno altro che briciole.

Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,

purtroppo, fondano la loro esistenza.

Quelle come me passano inosservate.

ma sono le uniche che ti ameranno davvero.

Quelle come me sono le uniche che, nell’autunno della tua vita

Rimpiangerai

per tutto ciò che avrebbero potuto darti e che …

tu non hai mai voluto.

Alda Merini


lunedì 17 agosto 2020



(immagine trovata nel web)


Se potessi rinascere vorrei rinascere Vento .
Vento leggero, che mantenesse solo due ricordi della vita precedente : la non invadenza e alcuni tratti di dolcezza, ma che fosse assolutamente libero, libero di andare, senza voltarsi mai indietro.

domenica 2 agosto 2020



... in effetti, a pensarci bene, mi sentivo osservata.
Già nel reparto  frigo, mentre stavo facendo scorta dello yogurt, c'erano un ragazzo e una ragazza, lui alto e magro con la barbetta stile capretta, lei pure alta e magra da fare invidia con un pantaloncino corto bordo chiappa e capelli corti tinti di rosa che, mentre si consultavano su che marca di feta prendere mi osservavano e poi si bisbigliavano qualcosa all'orecchio con mezzo sorrisino da ebeti.
Poi, il ragazzo al banco degli affettati, mentre mi incartava i due etti di prosciutto cotto Melograno che a me piace tanto, e l'etto e mezzo di roast beef, puntava gli occhi verso di me  dal collo in giù.
Che se avessi incontrato la signora Giuliana al solito posto, perchè io e la signora Giuliana abbiamo il nostro punto di ritrovo nel reparto frutta e verdura, e mentre scegliamo le pesche , le mele, il sedano, le zucchine, le carote, l'ananas etc etc etc, ci raccontiamo del più e del meno e lei non manca mai di consigliarmi qualche riccettina,che immancabilmente poi dimentico, ma che a me piace tanto ascoltare e farmi vedere interessata, perchè la signora Giuliana è davvero un mito, e comunque, se l'avessi incontrata appunto, lei me l'avrebbe sicuramente detto. Figurati se non me l'avrebbe detto! Già me l'immagino il modo: " Ma dove vai in giro in quelle condizioni? Ma non ti vergogni?" Ma ieri,non c'era nemmeno la signora Giuliana. Ieri, mi sa, erano tutti al mare, o barricati in casa con il condizionatore acceso a tutta manetta.
E', che io adoro fare la spesa nel piccolo supermercato che abbiamo in paese, perchè  è  a misura  d'uomo e poi ci conosciamo tutti, ed è più il tempo che trascorriamo a salutarci l'uno con l'altro e a raccontarci qualcosa del nostro vivere quotidiano anche ad un metro di distanza e con la mascherina indosso, che non quello che impieghiamo a fare la scorta della spesa.
Ma in questo caso,  la sfortuna, o forse no dai, un pò di fortuna l'ho pure avuta,( perchè.. accidenti... il paese è piccolo e la gente mormora), e in effetti  ieri, a parte il capretta e la sua squinzi, il salumiere, il macellaio che è il marito della mia amica Lucia, il direttore del supermercato e la cassiera, non c'era nessun'altro che avesse visto.
Ecco. Appunto. La cassiera. La Stefy.  Che mentre passava la mia spesa alla cassa, ad un certo punto mi dice qualcosa sottovoce: " Cristina, si ve..no le te..." . "Che hai detto Stefy? Non Ho capito.  E lei, sempre bisbigliando per timore  che il capretta e la squinzi sentissero: " Si ve..no le te..e".  Stefy, scusa ma davvero non ho capito che hai detto. " SI VEDONO LE TETTE, HAI CAPITO ADESSO?" Mi fermo di colpo. Mi guardo. Oh signur! Le brettelline del reggiseno si erano staccate  e i miei due  meloni, no eh, vabbè mele, no eh, e vabbè susine, si, susine, uffa, e che ci posso fare se sono due susine,  comunque erano belle di fuori, a coprirle c'era una t-shirt bianca garzata fine fine di un di un sottile e trasparente che più sottile e trasparente non si può, che si vedeva tutto, proprio tutto, tutto tutto si. Che vergogna. Io e la mia fretta. Come sempre.Se stavo attenta non succedeva. Sono arrossita. Con quel caldo bastardo ci mancava pure il rossore di fuoco. Proprio la ciliegina sulla torta è stato quel maledetto rossore.
Mi sono sistemata alla meglio.
Ho caricato le borse della spesa nel carrello.
Sono uscita più  veloce che potevo.
Mi sono recata al parcheggio.
Ho aperto il bagagliaio.
Ho depositato le borse della spesa.
Ho chiuso il bagagliaio.
Sono salita in macchina.
Ho tirato giù lo specchietto.
Mi sono guardata per qualche attimo.
E poi ho esclamato a voce alta affinchè i sedili, l'ombrello, le chiavi di casa, il telecomando del cancello e anche le borse che erano nel bagagliaio potessero sentire:" BENE CRISTINA, E ANCHE OGGI HAI FATTO LA TUA BELLA FIGURA DI M-E-R-D-A-.
Ho schiacciato il bottone.

Il motore si è subito riacceso.
Ho alzato al massimo l'aria condizionata.
E sono partita.
Direzione casa.

Buon Agosto a tutti!

E per chi è in vacanza: Buone Vacanze.
E per chi non sta bene: un abbraccio fortissimo che più forte non si può.
E per chi come me, per il momento non può fare programmi: Buona  Vita. Buoni Attimi. Buone Speranze. Buon Tutto.

Smack!

lunedì 6 luglio 2020




Da un pò di tempo, tutti i venerdì pomeriggio sono sola in ufficio.

Ogni tanto, interrompevo il lavoro che stavo facendo e con la coda dell'occhio guardavo il telefono. Possibile che non chiami nessuno? Si, è vero, adesso si lavora quasi al novanta per cento per mail, ma insomma... qualche telefonata ci vuole, ecchediamine!
Poi all'improvviso ha squillato. Non il numero fisso. Il cellulare.
Pronto?
Elisa? Sei tu Elisa? Sono la nonna.
No signora, non sono Elisa. Vedo che sbaglia spesso.
E allora chi sei tu?
Non sono tenuta a dirglielo signora. Comunque non sono Elisa, mi dispiace.
Che bella voce che hai! 
Grazie Signora!
Di dove sei? Non sei delle mie parti tu? Vero?
Eh, non credo signora. Lei dalla parlata mi sembra sarda. E' così?
Si, sono di Oristano.
Io sono di Padova, signora.
Oh Padova! La città del Santo. Che bella città. Ci sono venuta tanti anni fa, sai.
Io invece non sono mai venuta in Sardegna, purtroppo.
Ma sei bella come la tua voce?
Non credo Signora, no. Direi di no.
(Sorridiamo tutte e due.)
Che dice? Ci salutiamo?
Si. ci salutiamo che avrai da fare. Scusami se ti ho disturbata.
No signora, nessun disturbo, è stato un piacere parlare con lei, davvero.

Mi rendo conto che non le chiesto praticamente niente.
Magari lei aveva invece voglia di raccontarmi qualcosa.
Le persone anziane hanno sempre molte cose da raccontare.

Deve essere molto anziana perchè la voce era un pò tremolante.
Ma tanto so che richiamerà. Sbaglierà di nuovo a digitare il numero di Elisa.  L'ha già sbagliato cinque volte.
Cerca sempre questa Elisa che a quanto pare deve avere un numero simile al mio.
Ho trascritto il numero della chiamata sulla barra di Google.
Il prefisso è di una città della Sardegna, si.

Ed ho scoperto che il numero è di una casa di riposo per anziani.

La prossima volta che chiama le dico il mio nome.
La prossima volta che chiama le chiedo il suo nome.
La prossima volta che chiama la lascio raccontare.
La prossima volta che chiama le racconterò.

domenica 31 maggio 2020


(l' autore del dipinto è  Vladimir Volegov )


Ciao Cris, come stai?
Ciao Nair, mah, beh, intanto ti dico che ora, mentre ti sto rispondendo, tengo ben stretto tra il pollice e l'indice della mano sinistra  per evitare che cada e mi si spiaccichi sul  pantalone, un fantastico, ma che dico fantastico, un mega delizioso gelato Magnum, ricoperto di cioccolato fondente, che io adoro proprio il cioccolato fondente. E' un casino però digitare sulla tastiera solo con la mano destra. Aspetta che finisco di ingozzarmi e poi arrivo, eh!

Eccomi.
Non so che risponderti. Davvero Nair.
Vorrei dirti, come dico di solito quando qualcuno me lo chiede:"  Sto bene, grazie!", vorrei anche aggiungere il mio sorriso, che quello non manca mai dopo il sto bene grazie, ma non mi viene spontaneo, che ci posso fare!, vorrei anche allargare le braccia per poi chiuderti dentro il mio abbraccio, ma non si può, anzi si, ora che ci penso con te si può, e allora ti stringo forte, dai, si, eccoti qui, abbracciata  a me. Sei contenta? Si che lo sei. Lo so che anche tu come me ti sciogli dentro un abbraccio, si, ci stai divinamente.
La vita sta andando avanti, Nair, con le difficoltà di questo terribile momento. La Vita ci prova sempre, è brava la Vita, non molla mai, fino alla fine. Forse è per questo che io mi aggrappo a lei con tutte le mie forze.
Ho sempre tutto sotto controllo come al solito, da quel lato non è cambiato nulla, altrimenti  se non fosse così non sarei Cristina. Forse hanno ragione  i miei collaboratori in azienda a chiamarmi rottweiler. Si. Credo che non abbiano poi tutti i torti. Sono una gran rompicoglioni. E' vero.
Ho molte preoccupazioni in più di quelle che avevo tre mesi fa, Nair.  Con il lavoro è molto dura sai. Non so se ce la farò a tenere in piedi l'azienda. La prossima settimana saremo ancora in cassa integrazione perchè lavoro non ce n'è. Molti clienti non riescono a pagarmi ed hanno chiesto di spostare i pagamenti. Insomma è un gran casino. Sarà dura venirne fuori. Molto dura. 
Tu che dici Nair? Ce la farò? Tu che mi conosci bene, eh? Dimmi? Ce la potrò fare? 
Nel frattempo, il virus bastardo è sempre ancora in agguato, si nasconde ancora nei posti più impensati. Maledetto. 
Fa presto Zaia a dire che da lunedì possiamo fare a meno delle mascherine. Tanto, che je frega a lui. Ha fretta di andare a votare.  Questo gli interessa. Punto. Ma tanto lo sa che vincerà ancora lui. Di che si preoccupa? 

Quelli li, basta che abbiano un prurito sul naso che hanno subito il tampone pronto, sono iper controllati, iper coccolati, iper tutelati, iper di tutto insomma. A noi invece chi ce lo fa il tampone? Aspetta e spera.  
Tamponate quante ne vuoi. Come quel/quella deficente scostumato/a che sabato scorso al parcheggio del supermercato mi ha tamponato l'auto ma si è guardato/a bene dal segnalarmelo, ha preferito svignarsela quatto/a quatto/a. Che ghe vignesse el sgranfo! si dice dalle parti mie, che tradotto significa: Che le venisse un crampo! 
Spero che i Veneti abbiano più giudizio del nostro governatore e continuino ad usare le mascherine anche all'aperto. Dobbiamo proteggerci. Dobbiamo farlo. Dobbiamo. Dobbiamo.


Vabbè.
Ciao Nair,
grazie di avermi chiamata. Fa bene parlare di qualcosa. Di tutto. Di niente. Insomma, sentirci di tanto in tanto fa bene.
Domani, visto che non sarò in ufficio, se spunta un pò di sole faccio sicuramente un salto al mare. 
Solo per camminare lungo la riva. Per poche ore.  
Solo per ricevere un pò di pace, un pò di benessere, un pò di amore.
Il mare sa dare anche amore. Si.
Ho bisogno di lui. Davvero.

(Non so se l'ho mai fatto, ma volevo scusarmi del fatto che, in questo blog c'è sempre la musica in sottofondo. So che a qualcuno può dare fastidio e mi dispiace, ma io non ne posso davvero fare a meno. La musica è un tutt'uno con me. Non possiamo separarci. E' anche Lei la mia voce. Ci vogliamo davvero molto bene. Anzi, ci amiamo.)

domenica 17 maggio 2020



«Quando inizio un concerto io dico sempre ciao! È una parola bellissima!».


Vuoi sapere come mi sento, Ezio? Più orfana.
Si. E' così che mi sento.
Ciao Ezio.
Ciao.
Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao. Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao. Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao. Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao. Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.Ciao.
Ciao all'infinito, Ezio.

lunedì 13 aprile 2020



Uno starnuto mi manda in crisi.
Un colpo di tosse mi mette il panico.
In coda al supermercato mi sento svenire.
Sono in costante preoccupazione per tutti.
Li tengo costantemente d'occhio:ti sei messo l'igienizzante nelle mani? hai il flaconcino in macchina? non l'hai finito, vero?  hai la mascherina? Hai i guanti? ti raccomando la distanza di sicurezza... giurami che stai attento... giurami giurami giurami...; mamma se tossisci mettiti il fazzoletto davanti alla bocca, quante volte te lo devo dire cazzo, quante volte quante volte quante volte??? possibile che non hai nessuna attenzione per noi, per me? ???? Non vedi io come sto attenta a tutto???
Mia madre mi cerca con gli occhi. E' quasi cieca del tutto, riesce a malapena a intravvedere la sagoma del mio corpo. Non so quanto pagherebbe per potermi guardare negli occhi, forse non mi riconosce più nemmeno lei.
Vorrei che mi dicesse una parola rassicurante, ma non l'ha mai fatto in vita sua, non ne è capace.
Non voglio diventare come lei. Devo smetterla. Hanno bisogni di una me diversa. Hanno bisogno della  me precedente.
La sto cercando anch'io. Chissà se lo capiscono che ne ho bisogno anch'io, che la sto cercando disperatamente.
Non riesco a trovarla, cazzo cazzo cazzo.... Dov'è? Torna ti prego. Torna da me splendida Cespuglietto, torna, fallo per me, fallo per loro...
Maledetto. Sei un maledetto.  Vattene. Lasciaci in pace. Viscido marciume. Te la prendi con i più fragili, con i più indifesi. Schifoso. 





... le immagini... le ho postate perchè... non  so nemmeno io perchè, o si, forse si.
L'alberello rosa è stato il primo a fiorire, e in un momento di lacrime mi ha strappato un sorriso dal sapore dolce, quasi avesse capito che avevo bisogno di un pò di dolcezza.

E l'altra immagine, perchè... mi mancano tanto gli abbracci ed ho un bisogno immenso sia di riceverli, ma anche di darli, si.
Forza Forza Forza. Dobbiamo uscirne. Si. Dobbiamo farcela. Dobbiamo.

Ho scritto a ruota libera, senza nemmeno rileggere. Non so cosa ne sia uscito, ma va bene così.

Un bacio. Da qui è possibile. Si che è possibile.
Un sorriso. Si, eccolo, voglio provarci, è sempre stato bello il mio sorriso. 

Un abbraccio forte, immenso, pieno di calore.. Anche questo da qui è possibile.
Ciao.

domenica 2 febbraio 2020


"La Ragazza con la treccia" dipinto di Anna Kappler


E' un dipinto che ha qualcosa di me.
La treccia.
L'ho portata per molti anni.
Da bambina.
Da ragazza.
Da giovane donna.
Anche da donna matura.
Si. A volte non resisto.
Porto le mani dietro la nuca e intreccio i capelli.
E' come una necessità.
Un modo per ritrovarmi.
Un modo semplice per volermi bene.