domenica 26 dicembre 2010


                                                                                                    



01.01.2011...

Si Ardovig,
è proprio bello il Santo. E non solo lui è bello. E’ bella soprattutto la mia Città.
Per noi padovani è impossibile non amarla, ma credo  che, anche  chi viene a visitarla non possa poi concederle uno spazietto  del loro cuore, e stai sicuro che,  chi nel descriverla racconta della sua bellezza  elegante e del suo fascino discreto, dice assolutamente il vero.
Io qui, la mostro di notte, ripresa  come meglio ha potuto fare lo scatto  di un cellulare che nemmeno so usare tanto bene, (pampe che sono ^.^), ma non potevo non fermare questi due momenti :  la cupola del Santo illuminata e il Prato della Valle festante di luci natalizie.

Dal web ho estratto queste righe che parlano di Lei,  ma io consiglio a chiunque di viverla almeno per un giorno…



Padova è città elegante e dal fascino discreto.

Una delle mete più importanti è la Basilica di Sant'Antonio, ma l'eredità artistica e culturale di Padova si scopre in ogni angolo del centro storico.

Padova, la dotta. La sua Università, una delle più antiche d'Europa, ospitò nel 1492 un professore d'eccezione, Galileo Galilei. Mentre pochi anni più tardi, nel 1501, si iscrisse Copernico, il padre di una delle più grandi rivoluzioni scientifiche.

Padova, la religiosa. La sua Basilica di Sant'Antonio è un importantissimo luogo di culto dove ogni anno arrivano in pellegrinaggio migliaia di devoti a venerare le spoglie del santo più amato del mondo, Sant'Antonio. Due volti per una città che conserva intatto il fascino di una storia millenaria, dai paleoveneti fino alla Repubblica Serenissima.

Padova è bella da vivere senza fretta, percorrendo le vie del centro e ammirando i gioielli architettonici di cui si è arricchita nel tempo. Gioielli che parlano di arte romanica, rinascimentale e neoclassica. Prima fra tutti la Cappella degli Scrovegni che conserva all'interno uno dei più importanti cicli di affreschi di Giotto, realizzato tra il 1305 e il 1306 e recentemente restaurato. Oppure il celebre Palazzo della Ragione, un tempo centro giuridico e amministrativo della città, oggi sede espositiva.

E ancora il Prato della Valle, che incanta per la sua forma ellittica e per la sua vastità (è una delle piazze più grandi d'Europa con i suoi 90.000 metri quadrati di superficie) e per le emozioni che sa suscitare con quell'isola verde centrale e le 78 statue che la circondano.

Mentre lo storico Caffè Pedrocchi è il simbolo della vita culturale e commerciale di Padova. Un edificio di architettura neoclassica dove è piacevole fermarsi per trascorrere una serata speciale, o semplicemente per ammirarne le splendide sale.

E' impossibile, però, citare tutte le bellezze di Padova. Una città che di giorno si offre al visitatore con le sue strade, piazze affollate e tanta voglia di vivere. Mentre di notte assume un carattere più romantico e suggestivo.

Una città che sa sempre raccontare storie bellissime, basta saperle ascoltare .. 

domenica 5 dicembre 2010




 “Prove tecniche di separazione”, ecco,  questo sarebbe il titolo esatto per il post che sto scrivendo,  ma metterla in pratica la nostra separazione, caro Blog, non è  proprio così facile come  a dirlo.

Non è la prima volta che tento di staccarmi da te, si te,  che sei  nato per caso, e piano piano  sei diventato il mio rifugio, te che in cinque anni hai raccolto con tenera cura  Attimi della mia Vita.

Quando mi rileggo  il cuore si emoziona  e  mi viene voglia di ringraziare davvero tanto questa Senora Nair,  che di Cristina ha cercato di tradurne meglio che ha potuto  la voce dell’anima.

Senti  Senora, lo facciamo questo tentativo, vuoi?
Proviamo a separarci?
Stacchiamo la spina?
Teniamo spenta  per un po’ di tempo la luce di questo schermo che ci tiene unite?
Proviamoci, dai.
Se sei d’accordo, potremmo darci appuntamento a Natale, che dici?
Io e te, qui, a Natale, di nuovo insieme a riscaldarci l’animo a vicenda.
Ho una pila di libri che mi aspetta sopra il comodino. E’ da un po’ che li trascuro. Non è da me accantonare la lettura. Oggi li ho spolverati e poi li ho stretti al petto come si fa con un bambino quando gli si vuole trasmettere affetto.
 Eccoli qui, te li elenco.

-    UNA DONNA di Sibilla Aleramo
-         TRE CAVALLI di Erri de Luca
-         MONTEDIDIO di Erri de Luca
-         IL CASO NERUDA  di Roberto Ampuero
-         L’ARPA DI DAVITA  di Chaim Potok
-         LA VITA DAVANTI A SE’ di Romain Gary
-         PERCHE’ NON POSSIAMO ESSERE CRISTIANI di Piergiorgio Odifreddi
-         CONSIGLI SULLA FELICITA’ di Shopenhauer
-         L’AMICO RITROVATO di Fred Uhlman
-         e poi voglio rileggermi  LA LETTERA D’AMORE di Cathleen Schine.
-         UN KARMA PESANTE di Daria Bignardi
-         IL CAPPOTTO DEL TURCO di Cristina Comencini

    
Ho bisogno di rifugiarmi in loro.
E mi serve tempo. Perchè io sono lunga a leggere. Lo so. Mi conosco.
Ma devo farlo. Devo farlo per me stessa.
Non sono letture impegnative, lo so, ma  io credo che ogni lettura riesca in qualche modo ad   arricchire sia mente che anima.
Ho bisogno di riflettere,  di rubare emozioni, di immedesimarmi come faccio spesso quando leggo.
Ho bisogno anche di sorridere e con la Littizzetto  sarà sicuramente una risata continua.
Ho bisogno di vivere le parole scritte d’inchiostro, di annusarne il profumo, di ascoltare il fruscio della  pagina sfogliata.

Si  mia cara amica Nair, hai ragione tu, ho semplicemente bisogno di me.
Ciao.
A presto.



Tua Cristina