venerdì 25 dicembre 2015

Buon Natale








E va bene, qualcosa  scrivo per  Natale.
Naturalmente non so ancora che cosa. Quando mi metto qui, davanti  allo schermo con le dita che sfiorano la tastiera, lo sa bene il mio blog che lascio via libera ai pensieri, e come al solito  esce quel  che esce, nulla di che, solo  angoli di me, nudi e crudi.
Poco fa, sono andata a rileggermi i Natali di questi dieci anni di blog e mi è dispiaciuto constatare che alcuni li ho lasciati passare senza postare nemmeno un pensiero.  Chissà perché l’ho fatto?  Credo sia la conferma  che… è da un bel pò che sono in crisi con le Parole, e.. anche nei momenti  dove gli  attimi di serenità cercano di farsi largo, io…  tendo a  rannicchiarmi nel Silenzio.
Vabbè vabbè, ora basta, non vorrei sembrare  noiosa , petulante e commiserevole,  perché:  noiosa, petulante e commiserevole non lo sono , ostrega!
E comunque, ci sono stati anche Natali in questo blog, ai quali ho lasciato i miei Pensieri  Semplici, si insomma quei Pensieri alla mia maniera , ma che rendono giustizia alla persona che realmente sono. Uffa, e perché non lo devo dire?   Dentro … in quello spazio chiamato Animo… non sono poi così male. No.  Proprio ma proprio per niente. Accidenti.
Mi ha fatto sorridere  la scelta delle immagini. Quasi sempre erano  disegni di bambini. Anche quest’anno ho “rubato” un disegno ad un bambino. D’altra parte, se si  cerca qualcosa di limpido  e puro, si deve per forza affidarsi  al cuore e ai colori dei bambini.
Io… non sono mai riuscita a raccontare di me bambina…  penso che… non ce la farò mai.  In fondo, il percorso dei miei Silenzi ha avuto inizio proprio da li, insieme al mio grande, immenso, universale  bisogno d’ Amore.
 Ma però, c’è  anche da dire che  la  Sensibilità, il dare  Amore con estrema spontaneità, l'essere  incompatibile con l’Indifferenza e la Superficialità hanno piantato solide radici in me per merito di quell'infanzia ferita.  Insomma, c’è stato un contro, ma c’è pure stato un prò nella mia Storia.
Vabbè, che centra con il Natale tutto questo?  E che ne so?  Ma che ne so, accidenti!
Centra comunque con me.  Centra con  i Natali della mia Vita.
Natale. Oh si, accidenti, sono qui perche volevo parlare del Natale.
Domani avrò la casa piena di gente.
Avere una casa grande con un’enorme cucina serve anche a questo.  Certo.  Serve a riunire in questo  magico giorno  Persone che si vogliono bene.
E’ un “volersi bene” che fortifica, rassicura, rende più dolce la Vita.
Ok. 
Allora… che altro posso dire…
Penso che domani con tutta probabilità non passerò da queste parti, ma ci saranno momenti in cui, gli amici di questo  blog passeggeranno sicuramente nei miei  Pensieri.
Perché ,  lo crediate o no, anche voi, amici di questo blog,  fortificate , rassicurate e rendete più dolce la Vita.
Buon Natale a Tutti, con il Cuore. Davvero.
Cristina



sabato 12 dicembre 2015



“Possibile che per lei gli anni, anche se passano, è come si fossero fermati a quando ne aveva trenta? Mi spieghi qual' è il segreto, la prego.”
Per la prima volta mi rendo conto che Lucia è l’unica in azienda che mi da del lei.  Invece di rispondere alla sua domanda, le chiedo perché non mi da del tu come fanno tutti. Lei mi risponde  che  teme di non riuscirci. Si. Chissà perché non ci riesce. Lavoriamo insieme da una vita, com’è  possibile che non ci riesca? La cosa a dire la verità mi dispiace, però questo non vuol dire che voglia mantenere le distanze, almeno lo spero. Non ce ne sarebbe motivo.
In questo momento, mentre sto scrivendo queste parole a ruota libera che non so ancora dove vogliono arrivare ma che con tutta probabilità hanno bisogno di essere scritte, penso che la stessa cosa in fondo succede anche tra me e la signora Erre.  Anche io e la signora Erre ci conosciamo da una vita intera, ci vediamo tutti i sacrosanti giorni, oltre al rapporto di lavoro e di stima reciproca, abbiamo anche un rapporto confidenziale, si insomma, ci raccontiamo  a vicenda,  ci consigliamo, conosciamo molte cose l’una dell’altra,  eppure continuiamo a darci del lei.
E’ stata la mia prima cliente la signora Erre. Ricordo come fosse adesso il primo giorno che mise piede nel primo bugigattolo di ufficio che avevo aperto.  Non era ancora entrato nessun cliente. Sentii suonare il campanello, andai ad aprire, e mi trovai davanti questo gran pezzo di  giovane donna, non bellissima ma intrigante nell’aspetto ,  alta, io che sono un metro e sessanta la vedevo un gigante nel suo metro e ottanta, truccatissima, tutta  vestita di firma,  accompagnata da un ometto molto più avanti di lei con l’età, anche  più bassino di lei, ma  con due occhietti simpatici. La prima domanda che mi fece con il suo timbro di voce un po’ mascolino fu: “ Senta, non so se sono capitata nel posto giusto.  Ho aperto da poco un’attività nel settore delle automobili e sto cercando un’azienda grafica che mi segua, ho visto la targa qui fuori, mi sembra di aver capito che fate questo, vero? Posso parlare con il titolare?”. “ Ehm, veramente io sarei una titolare.”  “Ma dai, non ci posso credere, sembra una ragazzina!”  Così esclamò la signora Erre quel giorno. Si.  Ero sposa, madre di due gemelli,  lavoravo in proprio, avevo già sul groppone un bagaglio infinito di responsabilità da affrontare e superare quotidianamente, eppure a tutti sembravo una ragazzina.
Ai miei figli, quando erano piccoli, non andava questa cosa, ne provavano imbarazzo. Ricordo un giorno di molti anni fa, all’uscita di scuola mio figlio S. tutto imbronciato mi disse: “ Non venire più tu a prendermi, voglio che venga papà, altrimenti i miei compagni mi prendono in giro e  dicono che tu non se la mia mamma, dicono che sei la ragazza che fa la baby sitter “, e io gli chiesi “ E cosa devo fare per far cambiare idea ai tuoi compagni?” e lui mi rispose :  devi  essere come la mamma di Davide che  non ha la treccia ed è più 
grande di te”. Insomma, voleva vedermi un po’ più vecchia. E comunque la mamma del Davide aveva solo tre anni più di me.

Da due giorni ho un anno in più e anche se per adesso  l’aspetto fisico  non crea problemi, gli anni, voglia o non voglia  passano lo stesso.
Non so se ci sono segreti per mantenere un aspetto giovane.
Forse è una  specie di regalo che la  natura ha voluto fare a tutte le donne della mia famiglia, sembriamo fatte in serie, ci assomigliamo tutte: ricce, piccolette, grintose  e con l'aspetto giovanile.
Forse vivere una vita semplice , con sana alimentazione e a contatto con la natura  mi aiuta.
Forse  l’ essere sempre così molto attiva e dinamica è una specie di elisir anti rughe.
Forse  essere sempre a contatto con molta gente è uno stimolo ad avere  cura, rispetto e amore non solo della  mente ma anche dell’aspetto fisico.
Insomma, l’aspetto esteriore per il momento non crea problemi, e ringrazio davvero tanto il cielo di questo.
E’ quello interiore che comincia a preoccuparmi.
Questi Silenzi, sempre più lunghi.
Queste parole non dette che cominciano a pesare come macigni.
Questa tendenza  ad isolare il mio Animo…
E’ un vero peccato che questo stronzo stia cercando di spegnersi.
Ne ha passate di burrasche il mio Animo! Accidenti se ne ha passate. Eppure non ha mai rinunciato ad essere aperto e luminoso. Perché mi sta facendo questo ? Ufff.

martedì 1 dicembre 2015



Che poi, ancora mi è difficile credere sia successo veramente, in fondo... divulgare bufale per prendere in giro il prossimo e sghignazzarci sopra è diventato normale per gli ebeti di turno.
Ma se la cosa è vera, cara Cloe, l’hai combinata davvero grossa.
Non perché di punto in bianco sei diventata Cloe, anzi, benvenuta nel  fantastico mondo.  Essere nata Donna,  è la prima cosa  bella che la Vita mi ha regalato.  Mio padre mi raccontava sempre che quando sono venuta alla luce, si mise a correre per i corridoi della clinica gridando a tutti: “ sono  un padre fortunatoooo,  è una femminaaaaaaaaaaaa , sono fortunatooooooooo”. Credo di capire quanta sofferenza hai dovuto subire nel vivere in un corpo che non ti apparteneva.
Ciò che mi è davvero difficile capire è il modo in cui hai deciso, solo ora,  di portare a conoscenza la tua femminilità.   Il metodo, se mi consenti, è assai discutibile. Decidere di farlo dopo aver raggiunto l’obbiettivo di un posto di lavoro stabile e sicuro, è stato...decisamente cinico. Si.
Ma parliamo di loro, che sono la cosa più importante.
Loro si.  Quella ventina  o forse più di Semi piantati da poco sulla terra, che pian pianino stanno germogliando, e che per germogliare, per crescere  come si deve, hanno bisogno  di terreno sano, fertile, non inquinato,  di Loro, si,  che hanno dovuto subire la tua mancanza di onestà, tatto e sentimento.
Tu Cloe,  hai dato a quei  ragazzi una pessima lezione di Vita, hai insegnato loro che, nella Vita, si può lottare e andare avanti a testa alta subito dopo aver ottenuto qualcosa in cambio, e non prima...
Mi chiedo che maestra di Vita potrai mai essere.
Quel posto di lavoro sicuro che ora ti permette tranquillamente di accavallare le gambe dietro una cattedra, non sono del tutto sicura spetti a Te.