martedì 18 dicembre 2012




10 dicembre 2012...


Lunedì della scorsa settimana quando sono entrata nel mio ufficio, sono stati la prima cosa  che i miei occhi hanno catturato.
Erano tre ramoscelli.  Non molto grandi.  Un nastrino rosso li teneva uniti.
Non  erano completamente fioriti, C’erano però molte gemme.  I piccoli fiorellini gialli saranno stati circa una decina , non di più.
Sotto di loro c’era un bigliettino che diceva così: 
"E’ un piccolo pensiero , ma  tu hai sempre un occhio di riguardo per le cose semplici, so che lo apprezzerai.  Il Calicanto  ti assomiglia molto, per questo te  l’ho portato.  E’ una pianta forte, coraggiosa,  si fa avanti  e  fiorisce quando gli altri fiori si nascondono, affrontando la stagione peggiore e  non ama  essere particolarmente  al centro dell’attenzione . Tu sei proprio così. E  profumi sempre di buono, come il Calicanto.
Buon Compleanno Cristina.  L. “
Nemmeno so descrivere l’immensa gioia  e la commozione che ho provato. E' stato un dono inaspettato.
L. lavora con me da molti anni ed è capitato più di qualche volta che ci scontrassimo. Io, non ho un carattere facile, nel senso che... se ci sono problemi da risolvere, tralascio contorni e cornicette, sono diretta, per niente diplomatica,  cerco di arrivare subito al  dunque, e questo un pò mi penalizza perchè mi fa apparire fredda  e severa. Si, insomma, i miei collaboratori mi chiamano "rottweiler". E non è un sopranome che porto con orgoglio. Anche perchè so di non esserlo.  

L., con il suo pensiero mi ha fatto capire  però che...  vado bene così.
Ed io, ho pianto di gioia.
Le lacrime non hanno  avuto nemmeno il tempo di bussare . Me le son trovate lungo le guance che scendevano  libere come il vento  mentre, con una mano stringevo quei tre piccoli ramoscelli e con l’altra mano leggevo e rileggevo quelle parole che avevano il sapore dolce e sincero di un abbraccio amico.  

7 commenti:

  1. Essere paragonata ad un calicanto è meraviglioso. E' l'unico colore dell'inverno, anche se tenue e delicato, ma i suoi rami sono forti e tenaci, come ti ha scritto L. Bello.

    Felice compleanno, Cri, per quanto in ritardo... tanti auguri. :)

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  2. E' stato bello, si. Ed io l'ho apprezzato così tanto al punto di commuovermi, perchè è stata una donna a dedicarmi quel pensiero. E tra donne...purtroppo non è sempre così.
    Grazie degli auguri, Linda.
    Accidenti, come volano in fretta sti anni, ufff ^.^
    Un abbraccio.
    Cri

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  3. La routine, il vortice delle dinamiche quotidiane, oltre che a diluire l'essenza di quel buono che siamo, ci indurisce, ci imbruttisce al punto che non riusciamo a vedere oltre il nostro naso. Capita poi che ci si soffermi, che si abbia la serenità di dar voce alla nostra bella umanità e nascono momenti che sorprendono il prossimo e noi stessi...

    Auguri Cri

    Gautier

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  4. Per gli auguri arrivo tardi, ma sai che ti voglio bene.

    ardovig

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  5. che bello cri,a me non è mai successo!
    auguri di buon compleanno (anche se in ritardo,vedo...)
    un abbraccio
    Stefy

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  6. Mi ero perso questo post
    Mi son lasciato andare dopo averlo letto. Ho chiuso gli occhi inspirando lentamente e concentrandomi con tutto me stesso per ricordare mentalmente il profumo del calicanto. E' stato un attimo e son stato travolto da una cascata di ricordi.Io bambino e la pianta di calicanto nel cortile dopo una mega-nevicata
    Beh devo dirlo quel profumo tenue delicatissimo ma penetrante nella mia memoria è legato alla neve e al colmo dell'inverno. Proprio quando tutti gli altri profumi sono sepolti e il nostro olfatto anestetizzato ecco che il calicanto mi veniva a trovare, mi sfiorava con la sua invisibile nuvola, leggera come una carezza. Ecco se per me la neve ha un profumo è quello del calicanto che spuntava dalla bianca distesa associato alla sensazione delle mie dita gelate che prendevano a farmi male dopo più di mezzora a giocare nella neve.
    Più di una volta ne prendevo un rametto e lo portavo a mia mamma dentro casa. Lei lo maneggiava con cura e lo metteva in un vaso sottile, molto slanciato. Da quel momento in poi era come se mi fossi portato in casa la neve. A sera, la casa ne traboccava, il suo profumo mi inebriava e andava alla testa. Dopo qualche giorno l'incanto finiva. Una mattina trovavo i piccoli fiori caduti sul piano della credenza, il rametto spogliato del suo tesoro e quasi mi sentivo in colpa di avere sciupato quel piccolo incanto che invece fuori nel cespuglio in cortile continuava a diffondere la sua musica profumata. Pure 10 giorni fa mi è capitato, passando nello stesso cortile davanti alla casa ormai abbandonata... ho sentito quell'aroma e ho pensato alla neve e a mia madre che ora non c'è più. C'era un grande silenzio ma il profumo suonava la sua melodia come un motivo lento e dolcissimo. Ecco volevo condividere questi pensieri e ricordi. Ma lo sai che ti hanno fatto un complimento mica da poco? :-)

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  7. Klimt,accidenti, a leggerti mi sembrava di viverti. Che bella emozione! Che bello questo scritto che mi hai lasciato. Grazie. Grazie davvero.

    (p.s. Si, L. ha avuto per me un Pensiero troppo bello, che da lei non mi sarei mai aspettata. Quei tre rametti e quel bigliettino, li conserverò per sempre.)

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Non so se il mio blog possa piacerti, parlo di me, e magari a te non interessa, posso capirlo.
Vabbè, comunque… ciao !