Poesia di Joumana Haddad
Donna
Nessuno può immaginare
Quel che dico quando me ne sto in silenzio
Chi vedo quando chiudo gli occhi
Come vengo sospinta quando vengo sospinta
Cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
Quando ho fame quando parto
Quando cammino e quando mi perdo,
nessuno sa che per me andare è ritornare,
e ritornare è indietreggiare
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera
e quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
Ed io glielo lascio credere
E creo.
Hanno costruito per me una gabbia
affinché la mia libertà fosse una loro concessione
E ringraziassi e obbedissi
Ma io sono libera prima e dopo di loro, con e senza di loro
Sono libera nella vittoria e nella sconfitta
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della prigione è la loro lingua
Tuttavia la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio
E al mio desiderio non impartiscono ordini.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
Ed io glielo lascio credere
E creo.
In un giorno così particolare
RispondiEliminaun abbraccio profondo
Ciao Sulfureo
Si Sulfureo, è un giorno particolare, è come.... una specie di grido...
RispondiEliminaEntro nel tuo abbraccio. Ci sto bene. E' sincero. E' rassicurante. Grazie.
A Conchita Rafael Morales
RispondiElimina“Amo le cose che consumate brillano
come se i crepuscoli fossero
fermi in esse ardendo per sempre.
I bordi delle sedie raffinati
dalla devozione chiara delle dita.
I bicchieri trasparenti per servire
sorgenti distanti.
I selciati sottomessi all’ombra.
Le vesti sfilate dall’aria.
Amo la loro affaticata servitù
di diamante appagato,
la sommessa passione dei loro silenzi.
Amo la loro anima d’autunno che fu alta
e condivise gli occhi del miracolo.
Il loro modo di darci l’oblio,
senza pianto né violenza,
come una saggia prossimità che splende,
come la mano dell’amore senza nessuno.
Amo i libri vecchi
manipolati dalla luce,
i ciottoli che stanno nella mano
dove ardono paesaggi lontanissimi.
Perché va verso l’addio la loro lenta musica,
si abbracciano all’ombra senza gemere,
silenziose come il fuoco dimenticato delle lampade
che restano sole al giungere dell’alba”.
(Laureano Albán, Gli infimi crepuscoli, da Herencia del otoño).
Io non ci aggiungerei molto di più ... se non che tutti i giorni sono particolari ... tutti i giorni sono speciali ... tutte le persone che incontriamo sono possibilità, ricchezza, opportunità, orizzonti, occhiali per mettere a fuoco mondi che non conosco, per scoprire tonalità di sentimento che non avevo mai immaginato di poter provare.
Felice notte.
Dentro questi versi, ci sono Emozioni descritte con intensità. Leggendoli... rimango sospesa, quasi commossa della loro bellezza. Grazie di avermeli donati, Garbo.
RispondiEliminaAnche per me tutti i giorni sono speciali...
Ciao Garbo.
Buona Giornata.