domenica 16 luglio 2017



Penso.
Penso a tante cose.
Penso che... sono preoccupata per i miei occhi che non vogliono guarire dall'allergia.
Penso che... mi sento strana, temo che l'allergia non sia allergia, e sia qualcosa di più serio, e domani dovrò fissare un nuovo appuntamento con l'occulista.
Penso che... neanche quest'anno potrò programmare una vacanza e dovrò arrangiarmi con i mordi e fuggi giornalieri.
Penso che... ormai sono già trascorsi dieci anni dall'ultima vacanza.
Penso che... avrei davvero bisogno di una vacanza, lontano dai doveri, dal lavoro, dalla famiglia,si, lontano dalle responsabilità sempre più rognose,impegnative, appiccicose. pesanti assai.
Penso che... vorrei vendere la mia quota dell'azienda, perchè sono stanca, non ce la faccio davvero più.
Penso che... non vogliono che lasci l'azienda, mi vogliono con loro.
Penso che... dovrò mettere in un cantuccio l'idea di cedere la mia quota dell'azienda.
Penso che... ma dove stanno tutti questi disoccupati?
Penso che... il ragazzo che questa settimana è venuto per un colloqui di lavoro, non troverà mai un lavoro.
(Perchè? 
Si presentava anche bene, si. Bella presenza. Serio. Posato. Mi descrive le sue capacità creative, mi parla delle precedenti esperienze lavorative, mi fa vedere alcuni bozzetti che ha ideato. Mi aveva anche quasi convinta. Gli spigo quale dovrebbe essere il suo ruolo in azienda, gli dico che dovrà affiancare Giampy che a settembre diventerà il nuovo responsabile del reparto grafico, gli spiego anche che la nostra è una piccola azienda e che a volte ce la necessità in caso di bisogno o di urgenza nelle consegne, di dare una mano anche in altri reparti. E la risposta di questo ventottenne, disoccupato, in cerca di lavoro è stata: “ Mi dispiace, ma io mi rendo disponibile solo per fare il grafico e non per fare anche altri lavori”. E vabbè, gli ho risposto io, allora questo posto di lavoro non fa per lei. Arrivederci e grazie. Avrei anche voluto dirgli:”tu, ragazzo caro, non hai ancora capito niente della vita, forse i tuoi genitori dovrebbero smettere di sganciare il grano, si, forse allora capiresti qualcosina di più. Ma non gliel'ho detto.)
Penso che... nemmeno il ragazzo che è venuto al colloquio la settimana precedente non troverà mai un lavoro.
(Questo invece, era un ventiduenne. Lui, a differenza dell'altro si offriva per qualsiasi tipo di lavoro, anche se non sapeva farne nemmeno uno. Ma questo non era importante, avrebbe imparato. E' stato però scartato appena me lo sono trovato davanti. In malo modo pure, l'ho mandato via. In una mano teneva il curriculum e nell'altra mano teneva la sigaretta accesa. Cose dell'altro mondo. Presentarsi a chiedere lavoro con la sigaretta in mano. Ma come si può essere così stupidi e maleducati ?)
Penso che... preferiscono andare a fare gli sguatteri all'estero piuttosto che fare dei sacrifici ed imparare una vera professione qui, nella loro terra.
Penso che la mia generazione non è stata poi così brava a crescere i figli, li ha riempiti di cose materiali, ed ha sorvolato un tantino di troppo su quelle morali, quelle che creano delle basi solide e concrete per la Vita.
Penso che, i genitori che hanno cresciuto quelli della mia generazione, sono stati più bravi a crescere i loro figli. Hanno avuto meno possibilità di fornirci cose materiali e comunque, per riceverle dovevamo meritarle a tutto tondo, però non hanno badato a spese nel donarci Lezioni ed Insegnamenti per la Vita.


Penso che... venerdì è stata una bella serata, trascorsa in un ristorantino a Venezia, insieme agli amici più cari, quelli di sempre, quelli che cascasse il mondo non ti abbandonano mai,.e che una serata così bella, in questo stronzo periodo della mia vita... ci voleva davvero.
Penso che... ero bella venerdì. Si. Ero davvero bella. Nello sguardo sereno. Nella scelta dell'abbigliamento,sobrio ma curato nei minimi particolari. Nei capelli lasciati sciolti a mostrare il loro riccio naturale. Nel trucco che non c'era perchè gli occhi ancora lo rifiutano ma erano talmente gioiosi e luminosi che il trucco sarebbe stato solo un impiccio. Nel suono della voce, dolce e tenera, finalmente rilassata e felice. Nelle gocce del mio profumo preferito che potrei definire una carezza.
Penso che... serate così, dovrei viverle più frequentemente.
Penso che... mi manca mia nipote Sofia, e che il Giappone è troppo lontano per raggiungerla, e mannaggia a lei, ma perchè si è invaghita così tanto del Giappone? Uffa.
Penso che... mio fratello e mia cognata temono che Sofia si voglia stabilire dopo la laurea in Giappone. Ma noooooooooooooo uffa!!! Ed io come faccio senza lei???
Penso che... dovrei preparare qualcosa per pranzo, ma non so da dove cominciare. Che preparo oggi? Uffa. Ma perchè non ho amore per i fornelli?
Penso che... farò una amatriciana, ma non mi riuscirà bene, come al solito.
Penso che le cicale stamattina hanno deciso di rompere le palle più degli altri giorni e non si zittiscono manco un secondo, fetentacce maledette.
Penso che... vabbè vado, che di stronzate ne ho scritte abbastanza.




Ciao Blog

2 commenti:

  1. mi sa mi sa che oggi sei più forte di quindici giorni fa, mi sa mi sa; ciao né.

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  2. Si dai, crollo, ma poi mi rialzo:-)
    La parte forte di me, in fondo non mi abbandona mai.
    Ciao. Buon pomeriggio:-)

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sono lenta ma ti rispondo... nel frattempo ti lascio un sorriso e un ciao!