Caro
Babbo Natale,
non
ridere di me ti prego, ma mai come in questo Natale vorrei che davvero tu
esistessi, perché ho un dono da chiederti, e non si tratta del Cicciobello o
della Barbie, o della carrozzina, o della bicicletta Graziella, o dell’allegro
chirurgo, no davvero, tutta sta roba me l’hai già portata tanti e tanti natali
fa e non chiedermi quanti perché mi imbarazza solo a pensarci, accidenti sono
proprio tanti. Sti anni passano veloci
senza chiedere il permesso, uff che palle!
No, è che io sono… come dire… boh, non so neanche dire come mi sento, mi sono
come dire… persa di vista, non ho più ne il tempo ne gli spazi per pensare a me,
dedico un 80 per cento di vita alla mia azienda, ai clienti, ai fornitori, ai dipendenti, alle
banche, al fisco ..,un quindici per cento di vita ai miei figli, alla casa, e un cinque per cento forse al riposo. A parte
i rapporti di lavoro non frequento più nessuno, mi sono isolata da tutto ciò
che era prima. E se mi cercano faccio in modo di non esserci, invento impegni
improvvisi pur di non incontrarmi con le amiche e gli amici di un tempo. E ti
dirò di più: evito accuratamente nuove amicizie, se ne sento il minimo sentore
sgattaiolo via a gambe levate. Ho
eliminato il sentimento dell’amicizia. Non voglio essere amica di nessuno, a parte
Anna, ma lei vive in Sicilia e ci si sente per telefono. Se fosse qui, chissà
se sarei ancora amica? Me lo chiedo spesso.
Stasera pensavo che non ho più nessuno che pensa a me. Non sono nei pensieri di
nessuno. E’
terribile sta cosa. Mi hanno mollata. Accidenti. Si sono rotti le palle di cercarmi. E fanno
bene. Si. Me lo merito.
C’è qualcosa nel mio animo che non funziona, è come una porta chiusa con dieci
mandate di chiave. E non ce la faccio ad aprirla. E’ come se mi sentissi protetta con
quei dieci giri di chiave. Perché fuori da quella porta alloggia ancora il
dolore. E non se ne va. Non se ne va. Non
se ne va. Cazzo.
E allora,
caro Babbo, non la tiro tanto per le lunghe, ho da chiederti solo un dono, non
puoi dirmi di no, lo sai che lo merito. Fai un salto anche da me quest’anno e fammi
ritrovare il mattino del 25 dicembre quella porta aperta, ti prego.
Ho bisogno di ritornare.
Si. Ho bisogno
di ritornare.
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sono lenta ma ti rispondo... nel frattempo ti lascio un sorriso e un ciao!