domenica 18 febbraio 2018





E' che... quando ti squilla il cellulare e chi ti cerca e la cugina Elle che non la senti e non la vedi da minimo quindici anni, ti viene come un sussulto e ti fai in un nanosecondo mille domande prima che lei cominci a parlare.
E' successo lunedì al Musone, anzi, in questo post lo chiamerò come un tempo, Occhi Azzurri, perchè.... perchè si, certo, perchè in questi giorni ho ritrovato il mio Occhi Azzurri, quello che in realtà è, quello che insieme ad Occhi Neri, che sarei io, forma un qualcosa di … di bello, si, di speciale . Si. Ma questo non centra niente in ciò che sto per raccontare. O forse centra. E che ne sò. Vabbè.
Comunque la telefonata della cugina Elle è stata più o meno questa:” Pronto, ciao, sono la Elle tua cugina, la figlia di B., ti ricordi? Senti, stamattina ho ricevuto una telefonata dall'ospedale, hanno ricoverato d'urgenza il cugino E. Te lo ricordi il cugino E.? Forse, chissà, aveva il mio numero di telefono sul cellulare. Comunque mi hanno detto che è gravissimo, è in rianimazione da un po' di giorni e non si è presentato ancora nessun parente per avere sue notizie. E ci credo che non si è presentato nessuno, lui non ha nessuno, è solo. “ Occhi Azzurri gli chiede se è andata lei a sentire cos'è successo. No. Lei non è ancora andata. Ha molti impegni con la famiglia,  con il lavoro, con... etc etc. . Occhi Azzurri allora taglia corto, la ringrazia di averlo avvertito, la saluta e chiude la telefonata. Poi mi chiama. E' mezzogiorno passato. Mi racconta l'accaduto. Mi dice che fa un salto in ospedale e va a chiedere notizie. Ti richiamerò appena so qualcosa, mi dice.
Io lo ricordo vagamente il cugino E. So che è un tipo solitario. Molto intelligente. Studiato, come si dice dalle nostre parti. Ma molto solo. Non l'ho mai visto con una donna, o con un amico. So che abita qui in paese, ma non so esattamente dove. Le rarissime volte che l'ho incrociato per strada ha finto di non vedermi, si è girato dall'altra parte. Non ha fratelli. Non sappiamo nemmeno che lavoro fa. Mi rendo conto solo ora che non sappiamo assolutamente niente di lui. Probabilmente non è mai stato nemmeno un attimo nei nostri pensieri. Era come non esistesse.
Occhi Azzurri mi chiama dopo circa tre ore. E'... sconvolto. Si. Lo capisco dal tono della sua voce. Mentre mi parla è ancora lì, nel parcheggio dell'ospedale, seduto in macchina. Non sa come dirmelo. Poi me lo dice. “ Cri, il cugino E. è gravissimo. Ha tentato il suicidio. Ha ingerito un mix di medicinali e li ha mandati giù con l'acido muriatico. Sono sconvolto. Mi hanno consegnato una borsetta con le sue cose... c'è anche la bottiglia dell'acido muriatico... non hanno saputo dirmi se vivrà... e se si salverà il medico mi ha detto che sarà un calvario lunghissimo e che avrà bisogno di tanta assistenza... (Mi dice che il medico gli ha fatto tante domande su E., ma che lui, a parte parlargli della sua ossessiva solitudine non ha saputo dirgli altro.) E come faccio a sapere se è mai stato in cura psichiatrica? Non so nulla di lui. Niente. Zero. Manco mi ricordavo che esisteva. Ma perchè? Ma perchè ha fatto questa cazzata? Ma perchè non ha chiesto aiuto a nessuno?”.
Occhi Azzurri in questi giorni ha contattato gli altri cugini, per informarli dell'accaduto e per vedere di organizzarsi per assisterlo. Nessuno ha dato disponibilità. Nessuno proprio. Nemmeno la sorella di Occhi Azzurri. Indifferenza totale. E' maledetta l'indifferenza. E' peggio dell'acido muriatico quando si insinua negli animi.
Ieri, io e Occhi Azzurri siamo andati in ospedale. Non era orario di visite per la sala di rianimazione, ma quando ci hanno visti hanno fatto un'eccezione e ci hanno fatto entrare. E' semi cosciente. Ci ha stupito il fatto che ci abbia riconosciuti. Con un filo di voce... ci ha chiesto dei gemelli. Come fa a sapere, a ricordarsi dei gemelli? Forse... lui sa tutto di noi... siamo noi che non sappiamo nulla di lui. Mi ha commosso questa cosa fino alle lacrime. Anche Occhi Azzurri si è commosso. Si, anche Occhi Azzurri avrà pensato la stessa cosa.
La situazione rimane gravissima.
Quando siamo usciti dall'ospedale, io e Occhi Azzurri ci tenevamo per mano. Era da tanto che non lo facevamo.
Ancora non sappiamo come, ma ciò che è certo è che il cugino E. non sarà più solo.



8 commenti:

  1. Carissima,
    ho letto la tua storia ed è un'esperienza che quando ti capita è come qualcosa che ti apre gli occhi in modo forte, coinvolgente ed è così (come dire) impregnante che te la ricorderai per sempre. Io non oso neanche pensare cosa può succedere ingoiando medicinali e acido muriatico, un mix devastante. Quando ho letto sino a quel punto ho pensato che poi si arrivava alla morte...e invece no. Quindi al momento potrei dire che è un miracolo se tuo cugino è ancora vivo e spero, gli auguro sinceramente, di rimanere aggrappato alla vita per poi in pratica rinascere. Tu e Occhi Azzurri vi siete confrontati con una delle tante facce del dolore che sconfina, appunto, con la morte o ti ci porta molto vicino.
    Stai su, vi auguro il meglio a tutti e un abbraccio
    Un Salutone

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    1. Forse si, è un miracolo se è ancora vivo. Non sappiano se ce la farà. Chissà se lui vuole farcela? Forse si. Non lo so. La sua solitudine era diventata un isolamento totale, e ormai era troppo pesante nell'animo e anche nella mente. E nessuno se n'era accorto.

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  2. Oggi sei riuscita a commuovermi due volte. Prima facendo capolino là da me, ma soprattutto adesso, con questa tua storia vera. Ne so qualcosa pure io, di parenti capaci solo di giudicarti e disapprovarti, o di farsi vivi solo quando hanno bisogno di un favore, e per il resto totalmente indifferenti... Nella tragedia, nella sfortuna, il cugino E. ha di sicuro una fortuna: una parente come Te.
    Ti abbraccio forte forte.

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    1. Sono incredula davanti a tanta indifferenza. Per me e per mio marito, era ... come dire... naturale organizzarci in quel modo: riunire i cugini, organizzare i turni per andare ad assisterlo in ospedale quando uscirà dalla terapia intensiva, se uscirà, almeno finchè non gli assegnano un tutore. Invece niente. Nessuno che abbia detto ok io ci sono. Io, spero che ci ripensino. Spero che capiscano che il cugino E. non può più stare lontano dalle nostre vite...
      Non vedo l'ora di leggerti, Zio Scriba. Ciao.

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  3. Mi è piaciuto molto questo post.
    Complimenti
    Maurizio

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  4. Questa e' la solitudine peggiore, quella che devasta al suo passaggio, non so se di questo ha sofferto quel cugino...Ma di sicuro l'indifferenza di chi fugge da queste situazioni è molto più grave... Mi dispiace per quella persona, tu continua a d essere quello che sei e a sentire come senti.
    Un abbraccio e un alito di vita per lui...se potesse davvero arrivargli.

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  5. Certo. Si. E' proprio quella. Devastante. Si. E ha fatto danni nella mente che per il momento sembrano irreparabili. E non solo nella mente. Il grave gesto che ha fatto ha compromesso anche gli organi vitali. E'... una situazione triste. Si. Davvero.
    E' triste anche pensare quanto sia fragile l'essere umano, come si "rompa" facilmente in mille pezzi, e come sia complicato poi riunirli tutti per tentare di ricostruirlo.
    Grazie delle tue parole. Ti abbraccio anch'io.

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Non so se il mio blog possa piacerti, parlo di me, e magari a te non interessa, posso capirlo.
Vabbè, comunque… ciao !