",,,perchè la Vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia..." (Vasco)
Gocce di Pensieri
martedì 8 luglio 2014
lunedì 30 giugno 2014
Cucciolo di un Blog, sei arrabbiato con me. E' così.
E vabbè, un pò me lo merito, lo ammetto. L'ultima volta che ti ho lasciato la mia voce ti ho pure mandato a quel paese. Scusami scusami scusami scusami, dai. Sono un disastro lo so. E'... che tu sei me... per questo mi sono permessa di mandarti ..., si, insomma ... mi ci sono mandata... Uffa, ma che azz stò a di? Spetta. Cominciamo piano piano dai. Lascia che metta un pò d'ordine nei pensieri. Adesso devo proprio andare in azienda, che lì è un inferno e c'è bisogno di me. Stasera, se non sono troppo stanca, mi apparto qui con te, si si, soli soletti io e te, e ti racconto un pò delle mie paturnie, vuoi? . A ruota libera, come piace a me.
Ciao tesoro. A presto.
Cri, il tuo disastro.
martedì 13 maggio 2014
Si, oggi ti ho postato l’immagine di una bambina.
Una bambina sola.
E vedi di non sghignazzare blog, non serve che me lo ricordi tu che sono tutto fuorchè una bambina. Lo so da me.
Ma oggi mi sento così. Piccola. E sola. Vabbuò?
Ciò che non sopporto più, davvero, non lo sopporto proprio più, è che nella mia realtà nessuno si accorga mai di questi miei momenti. Possibile che io debba mostrarmi sempre combattiva e sicura di me? Possibile che nessuno si aspetti da me un cedimento? Perché di me accolgono a braccia aperte solo il lato forte? Perché non prendono atto nelle loro testoline e nei loro cuori che esiste anche la mia parte fragile, che ha bisogno di essere incoraggiata, abbracciata, sostenuta, coccolata, amata ancor più di quella forte?
Stamattina per punirli ho fatto una delle mie cazzate.
Mi sono resa irreperibile.
Ho spento il cellulare e invece di andare in azienda sono andata dalla Lori, la mia parrucchiera.
Mi sono seduta davanti allo specchio e l’ho lasciata pastrocchiare sui capelli. Fai tu, le ho detto. Cambiami un po’. Sono stufa di vedermi così.
Adesso in testa ho un colore diverso. Il rosso non è più rosso. Butta sul biondo. E’ un colore che ho sempre detestato, ma non è poi così male. Anzi. Mi ci abituerò.
Vabbè. Vediamo se almeno di questo se ne accorgono.
Adesso riaccendo quel maledetto cellulare. Ecco fatto. Bip bip, drin drin… toc toc. Sette chiamate, quattro messaggi, nove mail. Leggerò dopo. Adesso non ho voglia. Adesso ho fame. Sono sfinita. Devo per forza mangiare qualcosa. Una maxi porzione di spaghetti al pomodoro. Ecco. Si. Ultra maxi. E poi vado. Vado in azienda. Certo.
Si. Lo so. E’ un post di cacca. Beh.
Questo riesco a scriverti blog.
Questo mi sentivo di raccontarti, oggi.
Questo avevo bisogno di dirti oggi.
O ti va bene così, oppure… fanculo pure tu, blog.
Una bambina sola.
E vedi di non sghignazzare blog, non serve che me lo ricordi tu che sono tutto fuorchè una bambina. Lo so da me.
Ma oggi mi sento così. Piccola. E sola. Vabbuò?
Ciò che non sopporto più, davvero, non lo sopporto proprio più, è che nella mia realtà nessuno si accorga mai di questi miei momenti. Possibile che io debba mostrarmi sempre combattiva e sicura di me? Possibile che nessuno si aspetti da me un cedimento? Perché di me accolgono a braccia aperte solo il lato forte? Perché non prendono atto nelle loro testoline e nei loro cuori che esiste anche la mia parte fragile, che ha bisogno di essere incoraggiata, abbracciata, sostenuta, coccolata, amata ancor più di quella forte?
Stamattina per punirli ho fatto una delle mie cazzate.
Mi sono resa irreperibile.
Ho spento il cellulare e invece di andare in azienda sono andata dalla Lori, la mia parrucchiera.
Mi sono seduta davanti allo specchio e l’ho lasciata pastrocchiare sui capelli. Fai tu, le ho detto. Cambiami un po’. Sono stufa di vedermi così.
Adesso in testa ho un colore diverso. Il rosso non è più rosso. Butta sul biondo. E’ un colore che ho sempre detestato, ma non è poi così male. Anzi. Mi ci abituerò.
Vabbè. Vediamo se almeno di questo se ne accorgono.
Adesso riaccendo quel maledetto cellulare. Ecco fatto. Bip bip, drin drin… toc toc. Sette chiamate, quattro messaggi, nove mail. Leggerò dopo. Adesso non ho voglia. Adesso ho fame. Sono sfinita. Devo per forza mangiare qualcosa. Una maxi porzione di spaghetti al pomodoro. Ecco. Si. Ultra maxi. E poi vado. Vado in azienda. Certo.
Si. Lo so. E’ un post di cacca. Beh.
Questo riesco a scriverti blog.
Questo mi sentivo di raccontarti, oggi.
Questo avevo bisogno di dirti oggi.
O ti va bene così, oppure… fanculo pure tu, blog.
Tua Senora.
lunedì 5 maggio 2014
sabato 19 aprile 2014
domenica 13 aprile 2014
domenica 30 marzo 2014
Il Risveglio della Natura... è uno dei doni più preziosi che ci offre madre Terra.
La Bellezza finalmente è libera di rinascere e di esprimersi gioiosamente, come meglio crede.
E' una Bellezza che, con gesti semplici che la rendono unica, genera Emozioni forti, le colora, le profuma, le riempie di luce, le conduce all'amore, quello vero,.. quello puro...
sabato 8 marzo 2014
L’avevo notato l’anno scorso al negozio di Mauro.
Era fuori in un angolino un pò nascosto, dentro un vaso forse troppo piccolo per lui vista la sua altezza. Secondo me," respirava" a fatica. Era ... talmente sottile, senza gemme, senza foglie, era… si insomma… era a secco di tutto, e mi faceva tenerezza tanto era bruttino.
Quando Mauro ha visto che ero ferma davanti a sto alberello, si è avvicinato, e sorridendo ha detto: Ci avrei giurato che ti saresti accorta di lui. Lo vuoi? Te lo regalo. Dici davvero, Mauro? Si, dico davvero. Tu, di posto per dargli la possibilità di crescere ne hai tanto, forse da te ce la farà. Perchè? Potrebbe non farcela? Potrebbe. Si. Allora che fai? Ok. Lo porto da me. Ma non mi sta in macchina. Tranquilla, lo carico in furgone e ti seguo. E così ha fatto. Subito. Immediatamente. Quasi volesse liberarsene.
Il giorno dopo ho scelto uno spazio per lui, e con l'aiuto di mio fratello l'ho piantato.
E ieri... mi ha fatto questa splendida sorpresa. E' fiorito. E' la sua prima volta. Non sapevo che i suoi rami si sarebbero colorati di piccoli fiorellini rosa. Forse, neanche l'ho chiesto a Mauro.
Di strada ne ha ancora tanta da fare, è ancora così mingherlino, ma intanto un anno è passato e di bruttino non ha proprio più nulla.
E se resisterà, col passare degli anni diventerà maestoso ed incantevole.
Resisterà, oh si, certo che resisterà. Lo farà per me.
domenica 16 febbraio 2014
Pd, mi hai fregata anche questa volta...
Ma ti assicuro che non succederà più.
Non è così che ti volevo vincente.
Io ti volevo acclamato, io ti volevo desiderato dal popolo di sinistra che non ne può più dei raggiri di palazzo.
Per quel che mi riguarda ho sopportato anche troppo.
Le tue frignacce, il tuo rimangiarti le parole e le promesse fatte, il tuo non imparare le lezioni continuando a ricadere nei tranelli tesi dalla destra, mi stanno dando la nausea.
Adesso è arrivata proprio l'ora di dirti basta.
Con me hai chiuso.
domenica 9 febbraio 2014
La fine di un’amicizia , credo sia da mettere nella lista delle cose più dolorose che la Vita fa provare all’essere umano.
La storia mia e di P. era nata quasi una ventina d’anni fa.
Molto diverse l’una dall’altra, eppure insieme stavamo davvero bene, in qualche modo ci completavamo. La cosa più bella in assoluto era che… ridevamo tanto. Si. Davvero.
La prima a sbagliare sono stata io, quando in un momento per lei di grande difficoltà le ho dato una mano concreta per rimettersi in gioco nella vita. Una mano che... purtroppo ora non riesco più a darle. La rottura definitiva è iniziata da quel mio: non posso più, mi dispiace.
Da due giorni, ci stiamo “parlando” via mail.
Nelle sue parole c’è rabbia, risentimento, pienezza di sé. Anche minacce, del tipo: io avrei potuto farti questo, io avrei potuto farti quello … , senza pensare nemmeno per un attimo a quello che ho fatto io per lei.
Nelle mie parole, invece, c’è solo amarezza, si, amarezza allo stato puro. Non le risponderò più. Per me è un capitolo chiuso. La Vita continua comunque.
La cosa che trovo strana ma allo stesso tempo fantastica, è che, in questi giorni mi vengono in mente solo i momenti belli che ho trascorso con lei. Non li rimpiango assolutamente, ma è piacevole sentirli nel mio animo, fanno come... da soffice barriera al punzecchiare del dolore, della delusione e di tutte quelle sensazioni odiose che mortificano ...
Certo che la Vita è proprio mitica, eh! Anche nei momenti più tristi e gelidi, lei trova il modo di infiltrare nei cuori un raggio di sole. Basta accorgersene.
giovedì 30 gennaio 2014
Questa sera , durante la fase di rilassamento della lezione di yoga, mi è successa una cosa
incredibile: … ho pianto.
E’ stato … bellissimo. Si. Bellissimo.
Un’emozione forte, intensa. Davvero.
La bellezza di quelle lacrime… era… la loro libertà, così spontanea , così naturale…
Mentre scivolavano silenziose e leggere lungo le guance, io sentivo di amarle. Dio mio, quanto le ho aspettate!
Avrei voluto baciarle una ad una.
E’ stato … bellissimo. Si. Bellissimo.
Un’emozione forte, intensa. Davvero.
La bellezza di quelle lacrime… era… la loro libertà, così spontanea , così naturale…
Mentre scivolavano silenziose e leggere lungo le guance, io sentivo di amarle. Dio mio, quanto le ho aspettate!
Avrei voluto baciarle una ad una.
Stasera, ho capito che… non me ne sono mai andata.
Mi sono solo nascosta.
Nascosta nell'angolo del mio animo meno soleggiato.
E non ho nemmeno più così tanta fretta di uscire da quell’angolo, perché ora so che succederà.
domenica 12 gennaio 2014
Quel tocco leggero...
La sensazione che il mio animo si sia preso una tregua, ce l'ho da giovedì sera.
Era appena terminata la lezione di yoga.
Avevo salutato in maniera diversa dalle altre volte, Betty l'insegnante e il gruppo di persone splendide che insieme a me sta seguendo questo percorso.
Avevo meno fretta di andare via. Stavo bene insieme a loro. Era la prima volta che mi succedeva dopo quattro mesi. Non so come spiegare. Si, insomma, mi sentivo felice. Senza nemmeno capire il perchè. Intendo dire che, la mia vita, non è che in quattro e quattr'otto abbia avuto un cambio di rotta ed ora stia remando a gonfia vele a mio favore. No. Assolutamente no. Ci mancherebbe. Tsè.
I problemi ci sono, (tanti), (troppi a mio parere), e rimangono.
Ma, ho come la percezione che, se li lascio in disparte per qualche ora delle mie giornate, la faticosa pesantezza del portarmeli appresso si allegerisca, e quando vado a "riprendermeli" li guardo... in un modo diverso. Si. Diverso. Umanamente più accettabile. E con la consapevolezza che, tutto può diventare anche umanamente risolvibile.
Perchè, per tutto sicuramente c'è un rimedio. Io, in fondo, sono una che l'ha sempre saputo. Una guerriera come me non dovrebbe mai farsi circuire e umiliare da certi dubbi.
Betty ce lo chiede spesso durante le lezioni: " Siete felici?"
Io.... non le ho mai risposto. Mai. Purtroppo mai.
Ma giovedì sera avrei potuto tranquillamente risponderle di si. "Si Betty, oggi sono felice." In effetti era così che mi sentivo: Felice. Forse ho avuto timore, quasi pudore ad ammetterlo, per questo non gliel'ho detto.
Eppure, quel tocco leggero che sta provando a sorridermi ed incoraggiarmi, e che non so come si chiami, forse... si chiama semplicemente... Amore per la Vita ... sento che c'è. Sento che non è andato perso.
Il mio animo è stato premuroso, l'ha conservato.
Credo si fidi di me.
Credo mi voglia bene.
mercoledì 1 gennaio 2014
Sono qui.
Appena uscita dalla doccia, con i capelli ancora bagnati che attendono di essere aciugati dal phon che li trasformerà in versione cespuglio.
Erano così belli lisci!
Ma io non riesco a lisciarli da sola, sono troppi, e troppo ricci, e troppo lunghi, e troppo... ufff... ma che cavolo sto scrivendo... ma che accidenti te ne frega dei miei capelli, blog? ...
E' il primo giorno dell'anno e volevo scrivere qualcosa.
Ma possibile che i miei Pensieri si siano così vigliaccamente sottomessi al Silenzio?
Ma perchè do più ascolto a Lui che alle Parole che chiedono di danzare in punta di piedi sopra questa tastiera? Che poi succede anche con le Parole dette. Parlo sempre meno. E' così.
E si sta pure un male boia a tenersi tutto dentro.
Ad un'animo semplice e spontaneo come il mio poi... è... come volerlo uccidere. Si.
Stanotte ... stavo facendo una cosa che... credo se l'avessi fatta mi sarei pentita per tutta la vita: mi stavo rifiutando di brindare all'anno nuovo insieme ai miei cari. Alla fine l'ho fatto... ma non ho baciato ne abbracciato nessuno. Perchè sono stata così cattiva? Perchè? Non posso essere io. No. Non mi riconosco. Non è possibile che questa stronza sia io.
Portami qualcosa di buono, 2014.
Comincia da me. Ti prego.
Fa sparire quest'ombra che si è accasata nell'animo.
Tutto il resto, piano piano, si risolverà.
Buon Anno a tutti.
Di cuore. Davvero.
Cristina
domenica 27 ottobre 2013
[… E’ uno di quei giorni in cui ti prende la malinconia e fino a sera non ti lascia più…]
...quella malinconia che ti fa sembrare tutto così lontano e irraggiungibile...
Me la sono trovata nell'animo stamattina appena ho aperto gli occhi.
Elegante e silenziosa era lì ad aspettarmi. Con pretese, pure.
Mi ha chiesto di tenerla abbracciata. Mi ha chieto di offrirle le lacrime che da troppo tempo trattengo.
Mica ti ho invitata, stronzetta che non sei altro.
Vattene a fare un giro, và.
Ufff....
Elegante e silenziosa era lì ad aspettarmi. Con pretese, pure.
Mi ha chiesto di tenerla abbracciata. Mi ha chieto di offrirle le lacrime che da troppo tempo trattengo.
Mica ti ho invitata, stronzetta che non sei altro.
Vattene a fare un giro, và.
Ufff....
lunedì 30 settembre 2013
L' Autunno...
è appena all’inizio...
ed è ancora presto per incontrare tutta la spettacolare esplosione dei suoi colori caldi, affascinanti, sensuali.
La terra e l'aria però, godono già del suo profumo.
La terra e l'aria però, godono già del suo profumo.
Arriva piano l'Autunno, senza invadenza.
Quasi avesse timore di disturbare.
Quasi avesse timore di mostrare tutta la sua incantevole bellezza.
Bacio.
Cri
Cri
sabato 21 settembre 2013
(Immagine dal web)
E quando sono con lui, gli attacchi di mancanza di respiro se ne stanno incredibilmente alla larga.
Sia chiaro che non potrà mai sostituire il mio adorato Chioma d’Argento, ma un angolino nel mio cuore glielo sto piano piano concedendo. Direi che.. è come… una specie di padre adottivo. Si.
Naturalmente il bacio sulla mano è ormai un ricordo, un bellissimo ricordo. Certo che si. Adesso, quando ci incontriamo, il signor Carlo allarga le braccia per accogliermi in un caldo abbraccio, subito dopo mi piazza due bei baciotti sulle guance, e poi iniziamo a raccontarci di tutto, si insomma, tutto ciò che un padre ed una figlia di solito si raccontano, consigli compresi.
Ci stiamo affezionando a vicenda, ovvia.
Stamattina, lui e la sua signora mi hanno aspettata al parco. Al telefono, il signor Carlo mi ha detto che aveva una cosa da darmi. In meno di mezz'ora li avevo già raggiunti. Dentro una borsetta azzurra c'erano: un sacchetto di trenette fatte in casa dalla sua signora e un vasetto di pesto alla genovese preparato dal signor Carlo, che da genovese doc non poteva che prepararlo divinamente. Non sapevo come ringraziarli. Davvero. Li ho abbracciati non so neanche quante volte. Anche perchè, il signor Carlo è al corrente della mia totale negazione nell'arte culinaria e questa cosa in verità lo diverte tantissimo, però il fatto di aver voluto farmi mangiare una prelibatezza è stata una stupenda attenzione nei miei confronti. Mi ha ricordato il mio Chioma d'Argento. Magari è stato proprio lui a farmi incontrare il signor Carlo. E chi lo può sapere!
Comunque vabbè, oggi a pranzo, il palato ha finalmente goduto.
Cri
martedì 27 agosto 2013
domenica 11 agosto 2013
E’ da un mese che non ti lascio un pensiero caro blog,
e anche
adesso che sto provando a delegare queste mie dita multicolore, ( si perché anche in questo agosto ho adottato la terapia del colore
sulle unghie delle mani e dei piedi per
tentare di regalare un po’ di leggerezza all’animo) a raccontare un po’ di
me, ... fatico ugualmente a rompere il ghiaccio, si insomma, non so da
dove cominciare. Bisognerebbe scrivere qualcosa tutti i giorni nel blog, anche
un semplice CIAO basterebbe a tenerlo vivo.
Avevo promesso di raccontare di lui, il mio baciatore di mano, fosse altro per la bella emozione che quel gesto mi ha regalato, e invece poi non ne ho più parlato. Quel signore meritava di essere raccontato. Un uomo delizioso. Potrebbe essere mio padre. Un ottantaquattrenne, colto, intelligente, piacevole da ascoltare, dinamico, sportivo. Si sposta da per tutto in moto, e quando va al mare si fa nuotate interminabili. E i suoi occhi poi. Non avevo mai visto in vita mia un anziano con due occhi così giovani. Minimo, hanno cinquant'anni in meno della sua età. Gli brillano. Sono vivaci.
Non l'ho più rivisto da quel giorno, ma so che ce ne sarà l’occasione, è iscritto all’associazione del Musone, è un ex capitano dei Caramba. Sarà piacevole trascorrere un po’ di tempo con lui. Tra l’altro è pure un bravo cuoco, e quando gli ho svelato che in cucina sono una frana e gli ho raccontato una minima parte dei disastri che ho combinato, dopo aver riso come un pazzo, mi ha dato qualche ricettina ^.^.
Vabbè dai. Da venerdì sono ufficialmente in ferie.
Nemmeno quest’anno lascerò la mia campagna.
Giuro che mai come quest’anno avrei davvero bisogno di staccare. E’ stato un anno durissimo, assai peggiore dell’anno scorso. Maledettamente duro, certo, non mi ha risparmiato niente. Assolutamente niente.
Dovrei andarmene per un po’. Magari in culo alla balena, ma dovrei fare la valigia e andare.
L’animo me lo sta chiedendo a gran voce. Da troppo e troppo e troppo tempo ormai è sotto pressione.
Anche il fisico direi. Sono troppo magra. Troppo stanca.
La campagna è silenziosa stamattina.
Mio Dio quanto è bella!
So già che in queste due settimane farà di tutto per rasserenarmi.
La lascerò fare.
Avevo promesso di raccontare di lui, il mio baciatore di mano, fosse altro per la bella emozione che quel gesto mi ha regalato, e invece poi non ne ho più parlato. Quel signore meritava di essere raccontato. Un uomo delizioso. Potrebbe essere mio padre. Un ottantaquattrenne, colto, intelligente, piacevole da ascoltare, dinamico, sportivo. Si sposta da per tutto in moto, e quando va al mare si fa nuotate interminabili. E i suoi occhi poi. Non avevo mai visto in vita mia un anziano con due occhi così giovani. Minimo, hanno cinquant'anni in meno della sua età. Gli brillano. Sono vivaci.
Non l'ho più rivisto da quel giorno, ma so che ce ne sarà l’occasione, è iscritto all’associazione del Musone, è un ex capitano dei Caramba. Sarà piacevole trascorrere un po’ di tempo con lui. Tra l’altro è pure un bravo cuoco, e quando gli ho svelato che in cucina sono una frana e gli ho raccontato una minima parte dei disastri che ho combinato, dopo aver riso come un pazzo, mi ha dato qualche ricettina ^.^.
Vabbè dai. Da venerdì sono ufficialmente in ferie.
Nemmeno quest’anno lascerò la mia campagna.
Giuro che mai come quest’anno avrei davvero bisogno di staccare. E’ stato un anno durissimo, assai peggiore dell’anno scorso. Maledettamente duro, certo, non mi ha risparmiato niente. Assolutamente niente.
Dovrei andarmene per un po’. Magari in culo alla balena, ma dovrei fare la valigia e andare.
L’animo me lo sta chiedendo a gran voce. Da troppo e troppo e troppo tempo ormai è sotto pressione.
Anche il fisico direi. Sono troppo magra. Troppo stanca.
La campagna è silenziosa stamattina.
Mio Dio quanto è bella!
So già che in queste due settimane farà di tutto per rasserenarmi.
La lascerò fare.
Un bacio…
Cristina
lunedì 8 luglio 2013
Baciamano
Non mi era mai successo.
In tutta la mia vita, credo davvero mai. E' stata la prima volta.
E si che non sono mica nata l'altro ieri!
Si, insomma, l'età ce l'avrei tutta perchè nel corso degli anni se ne fosse presentata l'occasione.
Ma... in fondo, penso sia stato meglio così. Se fosse successo quando ero più giovane...un gesto tanto galante e d'altri tempi, forse non l'avrei apprezzato così tanto.
Il luogo dove è successo.
Beh, ehm, non era un ricevimento in pompa magna se è questo che vuoi sapere caro blog. Era una festa paesana, esattamente la festa della trebbiatura organizzata come ogni anno dai contadini del mio paesello, tra profumi di salamelle alla brace e catorci di mietitrebbie rumorosissime e datate di circa un secolo, che macinavano grano a fatica; mazzolini di spighe dorate che venivano offerte alle signore al posto della classica rosa, palloncini colorati in mano ai bambini, bancarelle colme di svariate prelibatezze che solo la campagna può offrire,… insomma, non si può dire fosse il luogo propriamente adatto per ricevere un gesto di tale delicatezza. E invece a me è successo proprio lì. Blog, non lo trovi stupendo pure tu?
Beh, ehm, non era un ricevimento in pompa magna se è questo che vuoi sapere caro blog. Era una festa paesana, esattamente la festa della trebbiatura organizzata come ogni anno dai contadini del mio paesello, tra profumi di salamelle alla brace e catorci di mietitrebbie rumorosissime e datate di circa un secolo, che macinavano grano a fatica; mazzolini di spighe dorate che venivano offerte alle signore al posto della classica rosa, palloncini colorati in mano ai bambini, bancarelle colme di svariate prelibatezze che solo la campagna può offrire,… insomma, non si può dire fosse il luogo propriamente adatto per ricevere un gesto di tale delicatezza. E invece a me è successo proprio lì. Blog, non lo trovi stupendo pure tu?
(il resto spero di riuscire a raccontartelo stasera... adesso devo correre al lavoro. Uffffffffff !)
lunedì 17 giugno 2013
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