lunedì 13 aprile 2020



Uno starnuto mi manda in crisi.
Un colpo di tosse mi mette il panico.
In coda al supermercato mi sento svenire.
Sono in costante preoccupazione per tutti.
Li tengo costantemente d'occhio:ti sei messo l'igienizzante nelle mani? hai il flaconcino in macchina? non l'hai finito, vero?  hai la mascherina? Hai i guanti? ti raccomando la distanza di sicurezza... giurami che stai attento... giurami giurami giurami...; mamma se tossisci mettiti il fazzoletto davanti alla bocca, quante volte te lo devo dire cazzo, quante volte quante volte quante volte??? possibile che non hai nessuna attenzione per noi, per me? ???? Non vedi io come sto attenta a tutto???
Mia madre mi cerca con gli occhi. E' quasi cieca del tutto, riesce a malapena a intravvedere la sagoma del mio corpo. Non so quanto pagherebbe per potermi guardare negli occhi, forse non mi riconosce più nemmeno lei.
Vorrei che mi dicesse una parola rassicurante, ma non l'ha mai fatto in vita sua, non ne è capace.
Non voglio diventare come lei. Devo smetterla. Hanno bisogni di una me diversa. Hanno bisogno della  me precedente.
La sto cercando anch'io. Chissà se lo capiscono che ne ho bisogno anch'io, che la sto cercando disperatamente.
Non riesco a trovarla, cazzo cazzo cazzo.... Dov'è? Torna ti prego. Torna da me splendida Cespuglietto, torna, fallo per me, fallo per loro...
Maledetto. Sei un maledetto.  Vattene. Lasciaci in pace. Viscido marciume. Te la prendi con i più fragili, con i più indifesi. Schifoso. 





... le immagini... le ho postate perchè... non  so nemmeno io perchè, o si, forse si.
L'alberello rosa è stato il primo a fiorire, e in un momento di lacrime mi ha strappato un sorriso dal sapore dolce, quasi avesse capito che avevo bisogno di un pò di dolcezza.

E l'altra immagine, perchè... mi mancano tanto gli abbracci ed ho un bisogno immenso sia di riceverli, ma anche di darli, si.
Forza Forza Forza. Dobbiamo uscirne. Si. Dobbiamo farcela. Dobbiamo.

Ho scritto a ruota libera, senza nemmeno rileggere. Non so cosa ne sia uscito, ma va bene così.

Un bacio. Da qui è possibile. Si che è possibile.
Un sorriso. Si, eccolo, voglio provarci, è sempre stato bello il mio sorriso. 

Un abbraccio forte, immenso, pieno di calore.. Anche questo da qui è possibile.
Ciao.

15 commenti:

  1. Che storia che hai scritto. E tirarla fuori da dentro di te non è cosa da poco. L'ho letta tutta di un fiato e...ripeto, che storia che hai scritto, brava. L'alberello fiorito sarà sicuramente di buon augurio, bella anche l'altra foto.
    Un salutone e buona pasquetta

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    1. Tirare fuori quello che si ha "dentro"... serve ad alleggerire l'animo, è un modo per ascoltarmi, e anche per farmi ascoltare..., in questo caso è, credo, anhe una richiesta d'aiuto. Ma che ne sò.
      Un salutone grande anche a te, caro Accade.

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  2. Non dev’essere facile in questo periodo far parte della tua cerchia familiare, devono temere più te che il virus :-))).
    Questo post ha due anime: la prima è quella della paura e delle preoccupazioni, la seconda è quella che si commuove per lo sbocciare della primavera; non credo serva, in questo momento eccezionale (o in ogni momento), auspicare il ritorno della donna (o dell’uomo) forte che ci infonda sicurezza, le figure forti hanno sempre portato più problemi di quelli che hanno risolto, forse è meglio amalgamare le due anime che questo post evidenzia.
    La paura e il timore ci proteggono, ma inondare chi ci circonda delle nostre paure crea più problemi della fonte stessa della nostra paura, se non riusciamo a commuoverci per quanto di bello continua ad avvenire, nonostante tutto, se non facciamo uso della nostra sensibilità per comprendere le persone che ci circondano, e scoprire così anche la loro paura, perdiamo un equilibrio prezioso nei rapporti con gli altri.
    Insomma, respira e fai respirare anche gli altri :-).
    Io non sono un indovino, non so se ce la faremo, o se ce la faremo tutti, so che da ogni situazione così come ci siamo entrati, ne usciremo; in questo momento è più importante vivere al meglio questo momento senza perdere i nostri migliori sentimenti e il calore umano, che è la cosa più importante sempre.
    Un sorriso, un bacio e un abbraccio forte a te.

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    1. Ogni mattina, quando apro gli occhi, mi chiedo se è tutto vero. La mia paura. Si. Fatico a gestirla. Il Musone, che è quello che dovrebbe averne più di tutti di paura: un tumore al rene per il momento inoperabile, il cuore in sofferenza che funziona al trenta per cento, qualche acciacco ai polmoni, è invece quello che ne ha meno di tutti. Incredibile. La mia paura è dovuto soprattutto al timore di non riuscire a proteggerlo. Per questo tengo sotto controllo tutti in famiglia. Si, credo di essere io il loro incubo.
      Oggi la mia amica Patty mi ha chiamato:"Cri, ma non vorrai mica che io perda mio fratello così ?" Suo fratello è da metà marzo che sta lottando in ospedale e ancora non ne viene fuori.
      Chissà quando ne usciremo, Garbo. Però dobbiamo farcela. Si. Dai. Dobbiamo.
      Ti lascio anch'io un sorriso e un abbraccio forte.
      Ciao.

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  3. Osservando pacatamente la foto dell'abbraccio si coglie un bellissimo abbozzo di sorriso, carico di senso umano e di calore. Sembra lì sul nascere pronto ad esplodere, ha tutto per indurci ad uscire dal buio attuale, c'è speranza, forza, leggerezza e grande coraggio. Si ci vorrà coraggio e non solo, caparbietà e costanza, ma ritorneremo a camminare forse con più attenzione a noi stessi e agli altri.
    Ciao, un affettuoso abbraccio.

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  4. E' la prima cosa che farò quando finirà questo devastante momento.
    Mi tufferò dentro un abbraccio. Caldo. Protettivo. Affettuoso. Confortevole. Amorevole.
    E piangerò di gioia. Libererò la gioia così. Sarà bellissimo.
    Non vedo l'ora.

    Ci sono due cose che questo virus malefico sta provando ad insegnarci: la prima è che dobbiamo smetterla di crederci invincibili e superiori agli altri, e la seconda è che dobbiamo avere appunto, come dici tu, più attenzione e cura per noi stessi e per gli altri.
    Ciao Paolo, un forte e caldo abbraccio, e un sorriso.

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  5. Ciao, spero che il tutto ti vada per il meglio, non temere ciò che conosci anche se di poco, pochi giorni e torniamo a vivere con più attenzione a noi stessi e agli altri. Chissà magari ci rispetteremo di più e avremmo maggior considerazione della precaria situazione umana. In questo periodo avendo tempo ho letto molto, Sabato, France e Dostoevskij e mi è servito per inquadrare meglio l'esistenza dell'essere umano e della sua precarietà.
    Un tenero bacio e buone cose
    Paolo

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    1. Ciao Paolo, lo desidero tanto anch'io. Il rispetto e l'attenzione. Si. Verso noi stessi e gli altri. Dovremmo almeno provarci dopo questa dura lezione che ci sta imponendo la Vita. Molti non ci riusciranno. Nemmeno ci proveranno. Te l'assicuro. Beato te che sei riuscito a dedicare tempo alla lettura. Io purtroppo no. La mia libreria è stracolma di libri, tanti davvero, leggiamo molto in questa casa, ma io in questo periodo non ci sono riuscita. La mia mente è altrove, ancora troppo occupata a tenere a bada il viscido... Lo chiamo così. Ieri sera però, ho cercato da per tutto un libro che lessi da ragazzina non so neanche quante e quante volte, non ho neanche il coraggio di dirti il titolo perchè altrimenti ti metti a ridere per non piangere. Ma si dai, te lo dico, così almeno capisci quanto matta e scema che sono, è Piccole Donne. E vabbè, arrossisco si. Mi imbarazza un pò dirtelo. Ma che ci posso fare, ho propria tanto desiderio di rileggerlo. Insomma, non l'ho trovato tra i miei vecchi libri e perciò l'ho ordinato e non vedo l'ora che arrivi. Che dici? Alla mia età dovrei leggere altro, vero? Sono un caso patologico? Boh! Magari ricomincio con Piccole Donne, è come un apri pista, per poi ripartire con le mie letture.
      Ciao Paolo. Un bacio e un abbraccio anche a te.

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    2. Piccole donne è un libro per ragazzi dove sogni e aspirazioni delle quattro protagoniste sono narrate con sentimento. Perché imbarazzarsi, anche da adulti si ha bisogno di cose semplici e sentimentali che coccolino un po l'animo.
      Arrossire un po' al giorno d'oggi è così raro che quando succede è una fortuna, cela tanto delicatezza e buoni sentimenti.
      Ciao

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  6. un abbraccio, parole toccanti, canzone struggente. resisti. Ciao.

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  7. Grazie Stefano.
    Si, la canzone è davvero bellissima. Diodato e Manuel Agnelli la cantano divinamente, e la musica poi... è un arrangiamento che da emozione.
    Dai, resisto, si ^_^
    Un abbraccio anche a te.

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  8. Storia commovente...dai tutti #celafaremo.olga

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  9. Non temo il Covid, non quanto te almeno. Temo di più le paranoie, le improvvisazioni, i numeri contraddittori. Non ho bisogno di distanziamento sociale ma di lavoro. Fondamentalmente da solitario quale sono non vorrei tornare al "prima" ma a un oggi impostato su principi diversi e nuovi.

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  10. Io lo temo ancora. Un po' meno di prima. Con meno angoscia.
    Il lavoro. Altra grande preoccupazione. Non so se riuscirò a salvare la mia azienda, ci sto provando... ma non so se ce la farò . Sarebbe un peccato che per colpa di un virus merdoso andasse in fumo una vita di sacrifici ma anche di passione...
    Pure io sono una solitaria. Ma tranquillo, non cambierà nulla. Anzi, forse diventeremo anche peggiori di ciò che siamo.
    Accidenti, quanto sono ottimista stanotte! ^.^
    Ciao Nessuno. Grazie dellla visita.

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Non so se il mio blog possa piacerti, parlo di me, e magari a te non interessa, posso capirlo.
Vabbè, comunque… ciao !