domenica 24 giugno 2012




E’ un delizioso mattino d’estate,
e quando, verso le sei e qualcosa  il letto non ne ha voluto più sapere di me e a passi lenti e ancora assonnati sono andata a stendermi sull’amaca legata  tra i ciliegi in giardino, il mio animo ha dovuto per forza fare un sano tentativo di far pace con la vita. 
E così, tra una slenguazzata di Sally, tra una scodinzolata di Jo, tra una scena di mamma merla che insegnava a zampettare ai suoi piccoli, tra le gazze ladre che giocavano a rincorrersi, tra il cuculo che con tutta probabilità mi spiava di nascosto tra i rami e comunque cuculava discretamente, tra il ciabattare inconfondibile della Ada, che lungo la stradina, con un mazzolino di rose bianche in mano si dirigeva come ogni domenica verso il capitello della Madonnina,  tra i lilium gialli che sono finalmente fioriti, tra l’inebriante  profumo del gelsomino che, anche se al mattino è più delicato,  rimane comunque intrigante e, volenti o nolenti, rimette in moto i sensi, tra una brezza leggera e vogliosa di dispensare carezze non solo alla mia pelle ancora pigra, ma anche alle fronde degli alberi che per ringraziarla si esibivano in una danza buffa e allegra, tra il cielo che già a quell’ora era di un azzurro così intenso da desiderare di toccarlo, tra un sogno apparentemente chiuso a chiave e dimenticato, ma in realtà sempre vicino a me, che sfiorava i miei pensieri come il tocco delicato di un bacio,  tra  i raggi di sole che si prendevano cura della pace e della magia di quel momento, si…insomma tra tutte queste piccole cose vissute alle sei del mattino sopra un’amaca dondolante, ho capito di essere una persona fortunata e... felice.
Cri

domenica 17 giugno 2012


Di cose da scrivere ce ne sarebbero  tante, certo che si, e  il fatto che questo mio angolo non dia una spinta  alle Parole per farle uscire a ruota libera come faceva un tempo, la dice lunga sul mio stato d’animo.
Volendo, potrebbero essere Parole  non dedicate necessariamente ai voli di emozione del mio cuore, ma al sior Monti ad esempio, o alla siora Fornero e company, si si proprio a loro, quel bel team di perfettini primi della classe che ci vogliono dare le lezioncine, quelli che ci hanno messo tutti in riga per benino, a noi ci hanno messo in riga, non  quei sciagurati che da anni e anni e anni occupano le poltrone  di comando e da li non si muovono perché hanno da magnà ancora, perché non gli è bastato quello che hanno magnato fino adesso, no, loro possono stare ancora lì a magnà alla faccia nostra, loro possono continuare a beneficiare e a riempirsi le tasche di tutto, noi invece tutti in riga, ostrega , come dei bravi soldatini, altrimenti caput.
Ci avessero almeno chiesto umilmente scusa per i disastri che tutti insieme, perché a questo punto è giusto essere onesti e dire che hanno contribuito tutti a portarci  sul lastrico. Invece per loro è come niente fosse. E  ritornano sempre. Sono come la gramigna. Un cambio di nome al partito e via ripartono e ricominciano  a riempirsi la bocca di parole vuote  che le mie orecchie si rifiutano ormai di ascoltare perché mi provocano nausea.
 VE NE DOVETE  ANDARE, CAPITO???  TUTTI.   CAPITO???  T-U-T-T-I. 
Bisogna rifare tutto in questa Nazione. Tutto. Tutto. Tutto.
Ossignur, ma che bisogna fare per mandarli via in massa? Ma che bisogna fare?
Vabbè, basta così.
Oggi è domenica. Il mio stato d’animo ha bisogno di tregua.



E’ domenica…
una domenica mattina  di giugno  che ci sta finalmente regalando i spensierati e gioiosi colori dell’estate. E meno male che ci sono loro a farci fare un po’ di pace con i dispetti della Vita. Abbiamo tutti bisogno  della loro spensierata e giocosa bellezza.
Penso che i colori dell’estate siano  una cura deliziosa per l’anima, sono come… gli abbracci d’amore.
Adesso esco. La campagna oggi è stracolma di abbracci d'amore. Vado  curarmi.  ^.^
Un bacio.
Cristina

domenica 3 giugno 2012





Non me no sto andando, no.
Beh si, in quel momento, quando il Musone mi ha scattato la foto domenica scorsa, in effetti  me ne stavo andando dalla spiaggia dopo aver dato con lo sguardo l’ultimo bacio al mare.  Due ore  del suo vento, del  suo odore, del suo melodioso suono, della sua immensità e già avevo ripreso possesso del mio animo positivamente combattivo e fiero.   Mi sa che oggi lo rifarò. Anche se il cielo non è quello giusto e minaccia pioggia.
E’ che,  da circa una decina di giorni  (credo ormai) non ho più la connessione ad  internet a casa, e non c’è verso che riescano a farmela ripartire. 
Accidenti, non è mica così semplice  come si potrebbe credere, dover rinunciare  a questo piccolo angolo virtuale!  Per quanto poco tempo della mia vita io gli dedichi, perché in fondo sono una o due orette  poco prima che arrivi la notte, a parte qualche rara toccata e fuga prima di recarmi al lavoro verso le due del pomeriggio, ma questo, signori miei, è un  angolo  della mia Vita ormai. Ed io lo amo. Accidenti se lo amo!   E sento la sua mancanza se non lo passo a trovare almeno una volta al giorno.
E chi se ne frega se sono, da un bel po’ di tempo ormai, entrata in una fase Silenziosa, dove le parole  preferiscono accatastarsi su bancali che il mio animo ha messo loro a disposizione, in attesa che a ruota libera riprendano  la loro danza spontanea e semplice che  sin dall'inizio ha colorato  di rosso  questo  spazio.
Insomma,  caro Ad un passo dai Sogni, io non so stare senza te. E nemmeno senza quegli Angoli  che per merito tuo ho incontrato.  Ti voglio. Ecco.  Vi voglio. Ecco.
Da ieri sera  il cellulare mi ha permesso  di riabbracciarti. E’ stupendo non credi anche tu?  Non posso usarlo molto  perché i  2gb li devo tenere disponibili per il lavoro, ma insomma,  finchè tutto non ritornerà come prima, abbiamo questo coso, che io spesso e volentieri ho chiamato stronzetto e rompipalle,  che si è offerto di farci da ponte. E’ proprio vero che a volte l’aiuto ti arriva da chi meno te l’aspetti!  Che faccio ora ? Gli chiedo umilmente scusa per averlo più volte offeso? ^.^
Vabbè dai, sto stronzetto di telefono un bacetto se lo merita ^.^
A te blog invece ti devo ancora una volta  un grazie, per farmi sentire così bene quando sono qui con te.
La tua Cristina

domenica 20 maggio 2012




Un gesto meschino e atroce.
Un gesto ideato da chi ha l'animo putrefatto, melmoso, marcio.
Mi sforzo di capire il perchè, ma ne traggo incredulità, e tanta rabbia.

mercoledì 16 maggio 2012


Al mattino sta diventando un dramma aprire le ante dell’armadio per scegliere cosa devo indossare.  Mi va tutto largo e sembro una deficiente. Non so più nemmeno qual è la mia taglia, boh, forse la quaranta, ma forse anche meno.  “Cri??? Ma ti sei persa il culo per strada???” mi ha detto M. stamattina.  “Io non ho mai avuto un mappamondo come il tuo” le ho risposto acida. Forse troppo acida, si. Lei non mi ha più parlato per tutta la mattina. Avrei invece potuto confidarle che io, il suo abbondante mappamondo gliel’ho sempre invidiato.  E invece no. Acida e antipatica pure con M. Mi devo dare una regolata. La Cristina reale non è così.  Ovvero, lo è quanche volta, non così spesso. Ufff.
Vabbe, posso ancora rimediare. Adesso, quando torno in ufficio giuro che  rimedierò. 
E comunque non è poi questo il motivo per cui oggi sono qui a scrivere.



Babbo, oggi sono qui per Te.
Buon compleanno mio adorato Padre.
Non tenermi il muso anche tu eh, ma non ce l’ho fatta stamattina a portarti i fiori, perché lo so che tu sei li che li aspetti. Li volevi ad ogni compleanno, guai se mi dimenticavo. Ti ricordi di quella volta che mi scordai e tu non mi parlasti per un mese intero?
 Chissà che cosa starai facendo adesso?  Magari una partita a briscola con gli Angeli, eh! ^.^.
Mi vien da sorridere al pensarci. Grazie Babbo che mi hai fatto sorridere ^.^
Mi manchi Chioma d’Argento, accidenti… quanto mi manchi.
Dai su, che dopo arrivo con i fiori. Li sceglierò di tanti colori, come piacevano a Te.
Intanto ti soffio un bacio.
La tua Uragano

lunedì 9 aprile 2012

Giornata così...


Giornata così…
Tra angoli d’animo occupati di solitudine
Tra cielo grigio che punisce i colori della primavera
Tra lo specchio che riflette il mio volto senza trucco  così marcatamente pallido
Tra il vento freddo che muove con forza le fronde degli alberi e fa volare nell’aria i petali del pesco
Tra il mio gatto Silvestro che non torna a casa
Tra parole che  hanno voglia di te e non trovano voce per chiederti un abbraccio.


Cri

martedì 13 marzo 2012



Oggi ho perso.
E perdere ... lascia una sensazione  davvero sgradevole nell'animo.
E' come quando uno ti tocca con le mani appicicaticce, unte di grasso.
Ho perso nel lavoro. Ho perso UN lavoro.  Un lavoro a cui tenevo molto.
E vabbè, il lavoro fa parte della vita, e ciò significa che .. senza che ci giri tanto intorno cercando di appellarmi a chissà  cosa, significa dicevo... che ho perso anche nella vita.
Urca se fa male! Fa un male boia. Porca miseria sozza.
Non ci sono abituata. Ecco.
Si, insomma, voglio dire... che... io ce la metto sempre tutta per non perdere.
Quando devo raggiungere un obbiettivo mi impegno al massimo, do tutta me stessa  per portarlo a termine con successo, ci metto passione, entusiasmo, idee nuove, faccio, disfo, rifaccio, non mi fermo... devo convincere il cliente che è in buone mani, non mollo, non mollo mai...
Ma stavolta non ci sono riuscita. Non li ho convinti.
Eppure, se mi avessero detto di si, sarebbero andati sul sicuro, il mio, sarebbe stato un lavoro splendido, perfetto, di una più che dignitosa professionalità, curato nei minimi particolari, consegnato nei termini prestabiliti.
Avrebbero avuto di fronte un buon esempio di serietà professionale. Ne sono più che convinta.
In azienda ci contavano tutti su questa commessa.
Questo lavoro sarebbe stato una sufficente, anzi...direi consistente dose d'ossigeno,  e serviva veramente tanto in questo periodo di crisi.
Li ho delusi. Contavano su di me ed io invece li ho delusi. Ancora non lo sanno, ma li ho delusi.
Adesso non mi resta che smaltire l'amarezza, e perchè no... anche la rabbia per non avercela fatta.
Poi, dovrò trovare  il momento giusto per comunicarlo anche ai miei collaboratori.
Poi, dovrò trovare il momento più adatto per versare qualche lacrima, che dopo questa mazzata per forza dovrò liberare, ci stanno, si... per una come me , dopo un niet come questo, le lacrime ci stanno, le libererò stasera, dopo che mi avranno lasciata sola in ufficio. Il silenzio le abbraccerà, le riscalderà,  le proteggerà. Mi abbraccerà, mi riscalderà, mi proteggerà.
E poi, per finire, rovisterò in qualche angolo dell'animo alla ricerca della mia classica e invidiabile carica positiva per poter ricominciare. Tiè.  Hai voglia se ricomincio!
La Vita... non si ferma di certo per una commessa andata buca. Merd!

Cri

martedì 6 marzo 2012


(Pascal Pugliese - Pensandoti)

Non so a che filo aggrapparmi per  riempirlo di nuovo di me, forse nemmeno lo voglio.
Oggi  l’ho incendiato d’ira, l’ho  malmenato, prosciugato, devastato,
non gli ho risparmiato niente.
Odiosa, fino al midollo.
Ed ora respiro gelo da ogni parte.



Nair

venerdì 2 marzo 2012

Ciao Lucio...


HENNA

Adesso basta sangue ma non vedi
Non stiamo nemmeno più in piedi... un po' di pietà
Invece tu invece fumi con grande tranquillità
Così sta a me a me che debbo parlare fidarmi di te
Domani domani domani chi lo sa che domani sarà
Oh oh chi non lo so quale Dio ci sarà io parlo e parlo solo per me
Va bene io credo nell'amore l'amore che si muove dal cuore
Che ti esce dalle mani che cammina sotto i tuoi piedi
L'amore misterioso anche dei cani e degli altri fratelli
Animali delle piante che sembra che ti sorridono anche quando ti chini per portarle via
L'amore silenzioso dei pesci che ci aspettano nel mare
L'amore di chi ci ama e non ci vuol lasciare
Ok ok lo so che capisci ma sono io che non capisco cosa dici
Troppo sangue qua e là sotto cieli di lucide stelle
Nei silenzi dell'immensità
Ma chissà se cambierà oh non so se in questo futuro nero buio
Forse c'è qualcosa che ci cambierà
Io credo che il dolore è il dolore che ci cambierà
Oh ma ohh il dolore che ci cambierà
E dopo chi lo sa se ancora ci vedremo e dentro quale città
Brutta fredda buia stretta o brutta come questa sotto un cielo senza pietà
Ma io ti cercherò anche da così lontano ti telefonerò
In una sera buia sporca fredda
Brutta come questa
Forse ti chiamerò perché vedi
lo credo che l'amore è l'amore che ci salverà
Vedi io credo che l'amore è l'amore che ci salverà


Mentre ascolto la tua musica… ti sento amico, Lucio.
Grazie per le impronte che hai lasciato, sono generose e piene di calore umano, come gli abbracci.
Cristina

domenica 12 febbraio 2012

Quando la vibrazione di una voce...



B e M erano tute e due  al telefono perciò, quando anche la terza linea cominciò a squillare risposi io. Era un signore che mi chiedeva  di poter parlare  con W, ma W non  era presente in azienda in quel momento e allora gli chiesi se potevo essergli utile.  Mi parlò del lavoro che aveva la necessità di realizzare, ed io dopo averlo ascoltato,  gli  proposi  alcune  soluzioni per rendere fattibile la cosa. Intuii  dal suo tono che ne rimase soddisfatto, anche perché, prima di salutarci mi chiese di inviargli il prima possibile un’offerta,  offerta che  dopo circa  mezz’ora dal nostro colloquio telefonico potè  subito esaminare  e con mia grande soddisfazione ( di questi tempi proprio grande assai…) confermare.
Venerdì mattina è venuto di persona.
Alla segretaria ha chiesto di me. Voleva conoscermi.
Dopo lo scambio di un  sorriso e di una forte stretta di mano ha voluto dirmi queste parole:
“Signora Cristina,  ci sono cose che bisogna dirle guardando negli occhi la persona a cui sono rivolte. È per questo che  sono qui. Ieri,  ero in un momento non proprio felice,  capita mai a lei di avere qualche tristezza che le pesa nell’animo? (eh …hai voglia se capita!, avrei voluto dirgli,…invece mi sono limitata all’accenno un lieve sorriso e l ’ho lasciato parlare). Ma poi ho sentito la sua voce  e della  mia tristezza non c’era più traccia, capisce cosa voglio dire?
Ci stanno abituando a premere: tasto uno per l’ufficio tizio, tasto due  per l’ufficio caio, segreterie telefoniche che ti raccontano vita morte e miracoli o che ti liquidano dicendoti che devi richiamare perché l’interno è occupato, ci stanno indottrinando a  comunicare per e-mail, chat, sms,  e invece io ieri,  ho digitato un numero di telefono,  e mi ha risposto lei, con la sua voce. Credo lei sia cosciente che la sua voce fa miracoli, vero? Voglio dire, lei lo sa che ha una voce splendida, ma non è solo per il tono, no, è anche per ciò che riesce a trasmettere. Io ascoltandola, mentre mi descriveva le varie possibilità per la realizzazione del lavoro, ho percepito in lei  una carica di positività incredibile, ed anche  la grande passione che mette nel suo lavoro. Si lasci dire che in questi periodi bui, lei è un esempio da cogliere al volo e tentare assolutamente di imitare. “
Io… beh… non so se la timidezza fa miracoli come la voce …credo di no…, forse avrei dovuto ringraziarlo con più slancio, ma la felicità  con l’imbarazzo non è proprio  la morte sua… ^.^.
Però ero felice. Si. Tanto felice. Davvero.  Forse avrei dovuto abbracciarlo.  Lo meritava un abbraccio quel signore.  Abbiamo però discusso sull’importanza del contatto umano. La praticità della tecnologia  a livello umano sta facendo dei gran disastri, ci sta disabituando al confronto e in certi casi appiattisce  le emozioni e le sensazioni, le smorza, le rende ghiaccio.

Qualche giorno fa, scrissi a due miei cari  amici queste parole: “vorrei che oggi mi capitasse una cosa bella”.
E’ capitata.  Si. 
 Forse questa è la prova che … Qualcuno … che io ho la convinzione mi stia alla larga, invece  mi ascolta… ^.^
Ora quei due,  se passeranno a leggermi… sorridendo diranno: vedi che avevamo ragione? ^.^                 

Cristina

sabato 4 febbraio 2012

Wislawa...



AMORE A PRIMA VISTA
Sono entrambi convinti
Che un sentimento improvviso li uni’.
E’ bella una tale certezza,
Ma l’incertezza e’ più bella.

Non conoscendosi prima, credono
Che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
Dove da tempo potevano incrociarsi?

Vorrei chiedere loro
Se non ricordano -
Una volta un faccia a faccia
Forse in una porta girevole?
Uno “scusi” nella ressa?
Un “ha sbagliato numero” nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.

Li stupirebbe molto sapere
Che già da parecchio
Il caso stava giocando con loro.

Non ancora del tutto pronto
A mutarsi per loro in destino,
Li avvicinava, li allontanava,
Gli tagliava la strada,
E soffocando una risata,
Si scansava con un salto.

Vi furono segni, segnali,
Che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
O martedì scorso
Una fogliolina volo’ via
Da una spalla a un’altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
Tra i cespugli dell’infanzia?

Vi furono maniglie e campanelli
Su cui anzitempo
Un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno
Subito confuso al risveglio.

Ogni inizio infatti
E’ solo un seguito
E il libro degli eventi
E’ sempre aperto a meta’.



…sono i versi che ci hanno fatte incontrare…
Successe una sera di nove anni fa.
Li trovai postati in una bacheca  della  com di MSN dove all’epoca depositavo i miei semplici “attimi”.
Quella bacheca era il nostro scrigno prezioso, dove ogni giorno qualcuno portava una poesia da custodire con amore.
E quella sera di nove anni fa… qualcuno accompagnò lì, nel nostro scrigno,  Lei, Wislawa…
Io… non sono mai stata una gran lettrice dei Poeti, forse perché…con molti di loro ho una certa difficoltà a capirli… non so…, ma  questo incontro fu davvero speciale.
Si, perché con Wislawa,  mi  successe la stessa identica cosa  che mi è capitò un po’ di tempo prima con Alda e  successivamente poi con Antonia: “amore a prima vista”. Appunto.
Credo di aver letto tutto di lei.
Il feeling è stato immediato.
Sentii da subito che  qualcosa ci accomunava, si, forse per questo l’ ho abbracciata dal primo istante: la timidezza ad esempio, si, la timidezza l’ ho intravista quasi da subito  tra le parole a volte dolci  e a volte taglienti dei suoi versi, versi che secondo me scriveva di getto, dettati nell’immediatezza di momenti che aveva la necessità di custodire, e poi…  l’essere un po’ schiva, riservata…  e anche quel mezzo sorriso  tra l’ironico ed il cordiale, si, anche quello…, e anche quel cappellino che spesso  portava in capo…si… anche il cappellino, si….
Mio Dio, come sono presuntuosa… volermi riconoscere nella sua Luce per dei semplici gesti  è sinceramente da presuntuosi, …sono come “vorrei ma non posso”, quasi ne ho vergogna, ma ormai l’ ho scritto.
Dicono che  si è spenta soavemente nel sonno.
E quel mezzo sorriso era lì con lei, ne sono certa.
Cristina

venerdì 3 febbraio 2012

Uffff...


...ci  mancava pure l'influenza!
Mi ha messo ko e non se ne vuole andare.
Accidenti a lei.
eeeeetchiùuuuu


domenica 29 gennaio 2012



Certo che noi donne pur di ammazzare una ruga sul nascere ci cospargeremmo anche di… ehm..
Insomma,  sto strato di polenta gelatinosa che  tutte le sacrosante domeniche mi spalmo con copertura quasi totale sul viso tenendo fuori  solo i due fanali neri e le labbra,  deve star lì ancora per ben dieci minuti,  e allora.. vuoi che in dieci minuti , finchè aspetto che la polenta gelatinosa faccia il suo dovere (…e guai a lei se non lo fa…) io non riesca a scriverti niente caro Blog?
Si, perché, c’è una cosina che vorrei sussurrare  alla casa madre qui presente,si insomma, alla signora Blogger: “ MA PERCHE’, SIGNORA BLOGGER , HAI ASPETTATO DUE GIORNI PRIMA  DELLA FUCILAZIONE DI SPLINDER A VENIRMI A DIRE CHE POTEVO BENISSIMO PASSARE DA TE PREMENDO SEMPLICEMENTE QUALCHE TASTINO, PORCACCIA DI UNA MISERIACCIA, EH?  http://support.google.com/blogger/bin/answer.py?hl=it&answer=2446099
Come dici?  Non sei una signora?  Si, infatti, mi pareva strano.
Vabbè và, i dieci minuti sono passati.. E’ ora di togliere la polenta dal viso.
E tu non ridere Blog. Anzi, di questa incantevole visione domenicale dovrai fartene una ragione.
E poi, se proprio lo vuoi sapere, anche la polenta gelatinosa ha il suo fascino. Tiè. Prrrrrrrrr!
Tua Senora

sabato 21 gennaio 2012

E il Sogno continua...



Alla fine non ce l’ ho proprio fatta a  lasciarti andare.
Si, certo,  di te non avrei perso nulla comunque, perché ti avevo già salvato e messo in un cantuccio ben nascosto del pc.
Nascosto certo, perché  di te non ho mai parlato a nessuno, si insomma, in famiglia, o alle mie amiche,  pensa … nemmeno a mia cugina Lucia che per me è come una sorella, nemmeno a lei ho mai  raccontato della tua esistenza.  Tu credi sia una cosa sciocca ? No. Io penso di no.  Penso di no perché tu per me sei stato, e ancora sei, un rifugio segreto che si prende cura dei miei momenti di Solitudine. Ecco. Si.  E’ per questo che ti voglio così tanto bene e ti tengo tutto per me, cosa credi?
L’impresa del trasporto da Splinder a questa nuova casa non è stata proprio una passeggiata. come si suol dire...
Si perché non mi sono fidata delle mie scarne nozioni informatiche, insomma te lo dico chiaramente: non ci capivo una cippa lippa  dei vari consigli  trovati nel web per eseguire il trasbordo da Splinder a Blogspot.  A dire la verità,  avevo provato a trasportare  un blog che tenevo di prova, ma l’importazione, come volevasi dimostrare, non è andata a buon fine. Perciò con te non ho rischiato. Avrei potuto chiedere aiuto a qualcuno.  Ma non l’ ho fatto.
Insomma, ho scelto la strada più lunga.
Ho impiegato vari giorni. Anzi, varie notti.
Ti ho copia-incollato dall’inizio del cammino fino alla fine. 
Post dopo  post. 
Dal 2005 al 2011.
Con pazienza.
E con  Amore. Si.
Ripercorrerti è stato… magico.  Oh, certo che si.
Anche emozionante. A tratti  anche commovente.
Ti ho riletto tutto. Come si legge un romanzo che appassiona.
Per carità, non sei nulla di che. Non ti ho riempito di  approfondimenti e ragionamenti vari,  ti ho solo raccontato di me. Tu sei unicamente e semplicemente il mio Respiro. Se non ti avessi ripreso per mano e portato  in questa nuova casa non me lo sarei mai perdonato e soprattutto  ne avrei sentito per sempre il vuoto.
Beh,  se proprio dobbiamo dirla tutta, pur essendo una minuscola briciolina di questo immenso web, proprio inosservato del tutto non sei stato.  Devi sapere che,  cercando  varie volte in questi giorni, anzi in queste notti di di trasbordo, delle immagini che avevo perso e che desideravo recuperare, mi sono imbattuta in una certa Elda mi sembra, che  sul sottotitolo del suo blog  dice che scrive solo di sé stessa  e racconta le sue sensazioni…tsè… Ma sensazioni de cheeeeeee???
Sta truffaldina  senza vergogna si è fregata alcuni dei miei post  senza  nemmeno spremersi un po’ le meningi per cambiare qualche parola. Ed ha pure un consistente seguito di commenti. Insomma, i  miei post hanno avuto più successo da lei che da me, accidenti.  ^.^.  Vabbè dai, rido.  Magari uno di questi giorni  mi intrufolerò anch’io tra i suoi commenti , vediamo poi che tipo di sensazioni proverà ^.^…

Senti,  vuoi un po’ di statistiche?
Allora:
-         In questi  anni sono stata insieme a te quasi sempre di sera,  anzi possiamo dire benissimo di notte, durante il giorno  ho potuto   respirarti davvero poche volte, i post più intensi  me li hai carpiti  sempre prima di lasciarmi cadere tra le braccia di Morfeo;
-         i miei primi due amici sono stati Masso e Alfiere Rosso,  se non fosse stato per la loro costante amicizia credo  avrei gettato subito l’ancora; a passi leggeri  si è aggiunta poi Blue, ed è stato un incontro davvero magnifico che mi ha dato coraggio e voglia di continuare;
-    il  primo commento dell’Amico  Ardovig è arrivato a novembre del 2006, in uno dei post a  me più cari: eccolo
        - il 2007  e il 2008 sono due anni dove le forti Emozioni hanno fatto da padrone…
l’incontro virtuale  con Maria Grazia che insieme ad Ardovig è diventata una cara, preziosa e vera Amica,  l’arrivo di Mario-Mille962, la sua storia… il vuoto che ha lasciato…ma anche il grande anzi immenso bene che si è fatto volere, Mario si è proprio accasato nei cuori chi chi l’ha “conosciuto”;  l’arrivo del Sig. Mariano e quel mio attingere dalla sua intelligenza e dalla sua gentilezza… e poi ancora quella sensazione di vuoto quando anche lui se n’è andato da questa vita; l’arrivo di Alessandro … un ragazzo troppo giovane per portare carichi così pesanti nel suo Cuore; Mario era suo padre, Il signor Mariano era suo nonno;  e poi altri con i quali ho avuto la fortuna di scambiare, seppur attraverso questa tastiera e questo schermo una quantità  preziosa e consistente di calore umano:  Papà Qualsiasi, Mirella,  un certo Pippo, Cindy, Vera,  e poi sicuramente altri  che forse ora mi sfuggono…  Non sono state molte le  Persone con cui ho legato, ma sono state molto importanti per il mio animo.
-         L’ultimo amico di Splinder è stato Il Vecchio della Montagna, che adesso si chiama Paolo della Montagna  e lui è la prova  che io gli amici me li so scegliere davvero  bene. ^.^
-         La sorpresa più bella me l’ha fatta Sir quando passò a darmi un saluto nel blog. Sir è uno dei primi amici  che conobbi molti anni fa, quando ancora non sapevo nulla del mondo virtuale. Sir poi diventò un amico reale… eccolo… è scritto qui.
-         I miei scritti più significativi? Mah… non saprei scegliere, ce ne sono davvero tanti che sono partiti  direttamente dal cuore…  In nome di tutti, se proprio devo sceglierne uno, scelgo quello in cui parlai di mio padre, il mio adorato Chioma d’Argento... eccolo è questo ;
-         Non ho scritto molti post, la media è stata di 3 massimo 4 al mese, in compenso ho quasi sempre lasciato sotto i post dei commenti lunghissimi, dove mi raccontavo un sacco, parlando spesso di ciò che mi accadeva durante il giorno, sciogliendo le briglie ai miei pensieri, ai  miei stati d’animo, quasi li sentissi  più protetti, più al sicuro lì tra i commenti….

Bene.
Ora che sei di nuovo con me, sento che i passi sono meno incerti.
Il cammino continua. Si. Insieme a te, insieme agli Amici a cui più tenevo e che non ho perso per strada, insieme anche ad Amici nuovi...

Sai a cosa pensavo mentre ti facevo accomodare un po’ alla volta in questa nuova casa?
Pensavo che tu sei nato per merito di un Sogno.
E’… uno di quei Sogni che  appena ti invadono il cuore ti lasciano senza respiro tanto sono intensi..
Un  Sogno che tengo abbracciato a me e non lascio nemmeno un attimo. Mai.
E allora tu Blog, sei mio, certo che si, ..ma appartieni  anche di quel Sogno.
E il Sogno continua…
Un Bacio...

 

Cristina

martedì 10 gennaio 2012

Tra me e il Mare...







Il mare dista a circa mezz’ora da casa mia.
Domenica sentivo un forte bisogno di lui, e quando nel pomeriggio ho mollato tutto, sono salita in macchina e l’ ho raggiunto al solito posto, lungo  la spiaggia vicino alla diga, ho avuto come  la sensazione  che anche lui  mi aspettasse.
Era calmo, timido, sussurrava appena,  sapeva che da lui cercavo accenni di serenità, ed ha fatto di tutto per farmi stare bene. 
Io, avvolta nelle sue lievi carezze non sentivo freddo.
E l'ho amato, l'ho amato tanto.

sabato 31 dicembre 2011

Auguri... con il Cuore


Non ti nascondo  2011, di aver pensato più di qualche volta di non piacerti.
Insomma, dai, sii sincero almeno oggi che è il tuo ultimo giorno, dillo su che un po’ ti sto sulle palle. Ti sto antipatica, ovvia.
Vabbè. Te lo concedo. Mica posso stare simpatica a tutti.
Com’è che mi chiamano i  miei collaboratori in ufficio?  Ah si, mi chiamano il rottweiler. Bonariamente, dicono loro. Ma  se mi hanno appiccicato questo nomiciattolo un motivo sicuramente ci sarà. D’altra parte, una donna con i contro così non è mai piaciuta molto. Ecco. Forse è per questo.  Forse è proprio per questo motivo che non sono piaciuta nemmeno a te, così hai deciso di rendermi la vita difficile.  Ma ti rendi conto che hai provato a distruggermi ? E adesso? Che cosa vorresti  sentirti dire? Che ce l’ hai fatta?
No.  Non ce l'hai fatta.  Non ci sei riuscito. Almeno non del tutto.
Evidentemente non eri ben informato sul mio conto.
Scemo.
Ho Amore per la Vita e fuoco di Passione da vendere io, pure a te se vuoi.
E adesso vai. Vai si. Vai pure. Sparisci. Va a farti fottere. Coglione.
Io… ora … sono già qui che aspetto lui.
Il  2012.
E’ un anno che per riuscire a sopravvivere arriva con una pesantissima nota spese rivolta, come da manuale, naturalmente alla classe più debole. La classe "marpiona" non ne avvertirà nemmeno la brezza. Le maxi pensioni, le maxi evasioni, i maxi stipendi, i maxi raggiri, insomma i tanti "maxi" che qui in Italia abbondano a dismisura, non sapranno mai di ciò che parlo, per loro rimarrà un linguaggio incomprensibile, alla faccia nostra...
Intanto questo 2012 che da domani ci onorerà della sua presenza ha già  compilato: la lista dei licenziamenti,  la lista delle  fabbriche in procinto di chiudere…, la lista  dei sacrifici e delle rinunce…
E’ un anno che si presenterà a noi con il pelo sullo stomaco.
E’ già  vecchio e claudicante ancor prima di nascere…
Sappiamo che è un mostro ancor prima di conoscerlo.…
E’ un anno che farà di tutto per  calpestare e incatenare i nostri Sogni, le nostre Speranze, i nostri Obbiettivi, i nostri Desideri.
Ma noi non dobbiamo  permetterglielo.
Non dobbiamo.
Dobbiamo  trovare la forza  e il coraggio di andare avanti comunque.
Ce la faremo. Si.
Dobbiamo farcela. Si.
Cristina



“Qualunque cosa tu possa fare,
qualunque sogno tu possa sognare, comincia.
L’audacia reca in se genialità, magia e forza.
 Comincia ora.”
Johann Wolfgang Göethe

martedì 27 dicembre 2011

Il Prato più bello del mondo...





Si affacciava l’imbrunire
E la magia del Prato mi accarezzava il cuore.
Il Pensiero di te mi teneva per mano
Sapevo di amarti, solo questo contava
E non importa se era un sogno…
Io… volavo libera con te.
Solo questo contava.